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La voce dei clienti - Libri

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Ad alta quota - Bergamo Antonio
Libro
Bergamo Antonio Effatà (agosto 2013, 32 p.)

Studente Cinzia Vivona il 26 giugno 2014 alle 22:27 ha scritto:

Molto utile per fare delle attività con i ministranti. Lo consiglio vivamente a tutti gli animatori dei ministranti.

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MAURIZIO MICHELETTI il 26 giugno 2014 alle 19:41 ha scritto:

Finalmente un libro che fa seriamente il punto sui risultati a cui sono giunte oggi le ricerche scientifiche riguardanti il cosiddetto "Gesù storico". Da quando è uscito "il codice Da Vinci" di Dan Brown, su Gesù ne ho sentite di tutti i colori. Ben venga dunque un libro come questo. Se da un lato infatti negli ambienti accademici già da decenni risulta ormai inconfutabile la storicità della figura di Gesù, è pur vero che ben poco si è fatto per affermare questo al grande pubblico, se si eccettua qualche pubblicazione di taglio "apologetico" e quindi ritenuto (a torto o a ragione) fuorviante perché "di parte". Non è così per questo libro, sebbene nell'edizione italiana abbia visto la luce per i tipi di un editore cattolico: il taglio di questa pubblicazione è divulgativo nel linguaggio ma rigorosamente scientifico nei contenuti, le argomentazioni sono ineccepibili e riassumono tutte le fasi della ricerca sulla storicità della figura di Gesù, dalla "prima ricerca" di Reimarus e Strauss alla attuale fiorente "terza ricerca" dei giorni nostri. Ciò che ne viene fuori (alla luce dei risultati ottenuti dalla rigorosa applicazione dei procedimenti storico-scientifici odierni) è la ragionevole certezza, qui espressa con "grado di probabilità molto elevata", dell'esistenza storica di un uomo chiamato Gesù che all'inizio dell'era volgare andava predicando alla povera gente il regno di Dio, perlopiù muovendosi nelle campagne e nei villaggi della Galilea e della Giudea; quest'uomo verso i trent'anni si recò a Gerusalemme, provocò disordini nel tempio, consumò un'ultima cena con i suoi discepoli, fu arrestato dalle autorità giudaiche, e venne messo a morte dal prefetto romano Ponzio Pilato. La lettura di questo libro è accattivante e la consiglio tutti, e in particolare a chi si è lasciato prendere dal dubbio, magari proprio dopo aver incontrato il "professor Robert Langdon" di turno...


Mario Cutuli il 26 giugno 2014 alle 09:55 ha scritto:

Per quanto si tenti di scandagliarlo, di decifrarne sentimenti ed emozioni, paure che s'intervallano a speranze spesso disattese, frustrate, resta sempre uno sconosciuto. Pressoché impenetrabile.
Il vissuto personale, le esperienze più intime di chi il dolore lo accetta come compagno, di chi, nella tastiera dei suoi giorni, deve far spazio alla nota stonata della sofferenza, sono sempre ammantati da un fitto alone di mistero. La sofferenza è un enigma dell'esistenza.
Renato Zanchetta, tenta di esplorarne l'universo, nella piena consapevolezza che essa, in quanto parte essenziale dell'esperienza dell'uomo, s'intreccia con mille altre esperienze che il vivere stesso comporta.
La sua ricerca è un percorso nel labirinto dell'anima - si direbbe della vita stessa - se è vero che «l'esperienza gioiosa, triste, dirompente, dolorosa, è il lievito della vita in cui tutti gli uomini sono quotidianamente immersi e di cui anche il dolore, la sofferenza, la malattia, la morte diventano parte intrinseca...»
Nel dar dà voce a decine di pazienti che conoscono il morso amaro del dolore, con la sua violenza, con la sua furia devastante, il libro sembra voler cercare la risposta alle tante domande che la sofferenza sollecita per ricomporre la frattura che essa provoca nella solitudine che avvolge l'uomo nel momento più estremo, quando il suo mondo diventa nero ed impenetrabile...
Ma cerca, soprattutto, di sanare un'altra frattura, più profonda e lacerante tale da destabilizzare e compromettere la fede in un Dio che ama e provvede, ma che sembra decidere di restare impassibile davanti al cuore spezzato e al corpo martoriato dal dolore.
Voci, quelle alle quali Zanchetta dà spazio, che non sono sfoghi. Confidenze sì amare, ma quasi sempre serene, trattenute dal pudore, anche quando la malattia si scatena e rompe relazioni personali e sociali, «rovescia e spacca la parte più intima dell'uomo sottoposta ai sentimenti molte volte contraddittori ...», snatura piano piano la sua identità, costringendolo a vivere con una quotidiana fragilità dove il tempo non esiste o se c'è «ha dei parametri talmente labili che sono incapaci di produrre qualcosa».
Eppure, nei giorni amari del dolore, quando le notti diventano insonni, quando il dolore non conosce pausa, quando le certezze vacillano, pur minacciata e bagnata dalle lacrime, la speranza non è ancora uccisa ...
“Dovunque io vada tu sei il compagno che mi tiene la mano e mi conduce sulla strada in cui cammino”, canta in uno dei tanti abhang, Tukaram, mistico indù del 1600. E' la forza di chi crede. E' la speranza che si fa certezza.
Le belle pagine di Zanchetta vogliono riaccendere nel buio della sofferenza la luce della fede: tenue, spesso vacillante, eppure capace di resistere alle vorticose folate della tempesta.

Vino nuovo - Bernardelli G.
Libro

Tiberio Bonanni il 25 giugno 2014 alle 19:18 ha scritto:

I temi sono interessanti, ma avrei preferito una trattazione più formale.


Tiberio Bonanni il 25 giugno 2014 alle 19:15 ha scritto:

Interessante introduzione sul tema.

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Tiberio Bonanni il 25 giugno 2014 alle 19:14 ha scritto:

Vorrei avere ricevuto una Bibbia così da ragazzo.


Tiberio Bonanni il 25 giugno 2014 alle 19:12 ha scritto:

interessante


Tiberio Bonanni il 25 giugno 2014 alle 19:12 ha scritto:

L'ho trovato interessante, soprattutto dal punto di vista concettuale.


marino quartara il 25 giugno 2014 alle 14:01 ha scritto:

..sussidio certamente necessario per far fiorire la nuova primavera della Santa Chiesa avviatasi, nel cammino educativo CEI dal 2010, che dall'incontro con la scuola di papa Francesco ora naviga ...

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marino quartara il 25 giugno 2014 alle 13:56 ha scritto:

Questo libro l'ho acquistato per approfondimento e, conoscendo l'Autore che è stato mio Docente nel Corso di Laurea Magistrale presso la Pontificia Università S. Croce ritengo possa essere utile.

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marino quartara il 25 giugno 2014 alle 13:54 ha scritto:

Necessario per le attività pastorali del prossimo anno liturgico parrocchiale.

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marino quartara il 25 giugno 2014 alle 13:53 ha scritto:

Un saggio molto curato ed efficace nella trattazione ed argomentazione. Presenta l'Ipponate nei suoi tratti caratteristici con dovizie di trattazione e permette al lettore un approfondimento valido.

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La mia prima comunione
Libro

marino quartara il 25 giugno 2014 alle 13:52 ha scritto:

Questo piccolo libretto è stato apprezzato dai bambini che quest'anno hanno ricevuto la prima santa Comunione, alunni della scuola primaria di Alassio. Semplice ed efficace. Immagini e testi belli.

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Caravaggio pittore di Maria - Papa Rodolfo
Libro

marino quartara il 25 giugno 2014 alle 13:50 ha scritto:

Il libro scritto dal prof. Papa docente del corso di Arte e Cristianesimo da me seguito presso l'Ateneo Romano della Pontificia università della Santa Croce è stato utile per la dissertazione di tesi.

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marino quartara il 25 giugno 2014 alle 13:49 ha scritto:

Il libro utilizzato per la preparazione di esami in Laurea magistrale presso l'Università della Santa Croce di Roma è stato un sussidio indispensabile sia per l'elaborato propedeutico sia per l'esame.

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