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La voce dei clienti - Libri

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Nunziata Comoretto il 24 luglio 2009 alle 11:45 ha scritto:

L’Odontoiatria sembra irreversibilmente indirizzata verso un crescente “tecnicismo” che porta a dimenticare l’importanza di realizzare, lungo il percorso di cura, una vera “relazione umana” con il paziente/cliente. L’obiettivo di ricostituire un solido profilo etico all’interno della professione odontoiatrica richiede che, fin dagli anni della formazione universitaria di base, i futuri odontoiatri evitino l’errore di considerare il paziente semplicemente “come un caso clinico, piuttosto che come un uomo con i suoi problemi dentali, ma anche personali, familiari e sociali” (dalla Presentazione all’ed. italiana, xi); in secondo luogo diviene irrinunciabile l’acquisizione di strumenti logici e concettuali per la valutazione etica delle singole situazioni cliniche incontrate.
Il manuale, che nel complesso offre una descrizione sistematica dell’etica professionale nella pratica odontoiatrica, si compone di due parti principali: nella prima parte (capp. 1-6) vengono delineati gli elementi che definiscono la natura delle professioni sanitarie e dell’etica professionale, in particolare gli obblighi professionali e gli elementi di un processo decisionale che voglia essere eticamente fondato; nella seconda parte (capp. 7-16) vengono presentati i principali problemi etici che l’odontoiatra incontra nella sua pratica professionale e come questi possono essere discussi avvalendosi dei concetti sviluppati nella prima parte. Merita, infine, di essere menzionata anche la bibliografia ragionata offerta a conclusione del volume che costituisce un valido punto di partenza per l’approfondimento personale e di ricerca degli argomenti trattati nel testo.
Il volume presenta un filo rosso che tiene legati i temi generali e la discussione di casi pratici rappresentato dal significato etico e dalla rilevanza per la prassi odontoiatrica della nozione di “professione”. I cittadini guardano all’odontoiatra come ad un “professionista”: ciò significa che da lui si attendono non solo le conoscenze e le abilità necessarie per risolvere, o eventualmente prevenire, i problemi di salute del cavo orale, ma che egli si impegni ad agire secondo una serie di regole che assicurino l’uso appropriato di tali competenze. Il secondo capitolo del volume “approfondisce” tale percorso passando a declinare le possibili visioni (o filosofie) della pratica odontoiatrica, mentre i successivi quattro capitoli (3-6) offrono una lettura etica delle obbligazioni professionali del dentista, vale a dire quei doveri che derivano al dentista proprio dall’appartenenza alla professione odontoiatrica. Nella seconda parte del volume si passa a trattare i problemi etici più specifici che gli odontoiatri affrontano nel corso della pratica clinica. La discussione viene condotta alla luce delle premesse e dei concetti generali presentati nella prima parte del volume. Ciò tuttavia non deve far credere che la discussione etica di problemi concreti si risolva in una applicazione deduttiva, quasi matematica, di principi e teorie. Gli Autori - la cui esperienza in questo ambito oltre che dichiarata è ben dimostrata in questo volume - mostrano una notevole capacità di guidare la riflessione etica attraverso percorsi che, come d’altro canto accade nella pratica, non sono semplicemente immediati, ma risultano a volte articolati o persino complessi.
Il volume, in conclusione, si presenta come un resoconto sistematico della natura della professione odontoiatrica, dei suoi obiettivi, valori e ideali, e delle implicazioni che questi hanno per una pratica etica, impreziosito da uno stile scorrevole, chiaro e, grazie alla presentazione dei casi, persino accattivante. Esso, dunque, costituisce uno strumento assai valido per chiunque voglia avviare la riflessione e la discussione sui contenuti e le implicanze pratiche degli obblighi dei singoli dentisti e della professione odontoiatrica nella sua globalità, con una particolare attenzione rivolta ai cambiamenti che la pratica odontoiatrica ha vissuto soprattutto negli ultimi decenni. Soprattutto, il volume rappresenta un contributo unico sul panorama nazionale (e certamente di grande prestigio anche a livello internazionale) per la formazione etica dei professionisti dell’odontoiatria.


Chiara Paoli il 24 luglio 2009 alle 10:28 ha scritto:

un sguardo interessante al misticismo di Suor Rita della Croce e un' ottima occasione per conoscela e meditarne la vita e la missione.

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A il 24 luglio 2009 alle 09:46 ha scritto:

Ho letto il libro, e sono abbastanza esperto nel campo. E' completamente falso e scritto allo scopo di incensare la relativa onlus e attaccare le terapie alternative. Purtroppo come Cristiano credo che questo modo di farsi pubblicità sia controproducente. Le menzogne non aiutano la Fede, visto che grazie a Dio non siamo più nel Medioevo. Consiglio per un vero libro sul satanismo "Quattro anni all'inferno" di Lukas.

angelus il 19 luglio 2009 alle 03:23 ha scritto:

ragazzi, il libro è ottimo, ma al di là di racconti"dalle sue labbra"ecc. come si può credere che ci sia chi manda ad uccidere tale chiara ( e poi perchè ucciderla?per le sue "opere buone"?allora ce ne sarebbero tanti altri più eclatanti di lei...) una dilettante qualsiasi, che magari non ha mai maneggiato un coltello...e poi se anche fosse, avete pensato all'eventuale "dopo"?sarebbe stata sicuramente arrestata (un omicidio non è uno scippo!) e poi che avrebbe detto dei mandanti?si sarebbe fatta qualche anno di galera in tutta tranquillità?siate obiettivi,su!!!senza nulla togliere al valore del libro, nostro signore ci ha insegnato che è la verità che ci rende liberi,tutto il resto è folclore!

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Il suono di mille silenzi - Emma La Spina
Libro

emanuela il 24 luglio 2009 alle 01:09 ha scritto:

è un libro che rivela quanto nascosto sia il dolore delle persone e soprattutto come quello che si subisce da bambini non viene dimenticato ma si trasforma nel peggio nemico della vita...se stesso...

angy il 23 luglio 2009 alle 10:18 ha scritto:

veramente molto bello.......consiglio a tutti di leggerlo perchè tocca molto il cuore.....

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pierluigi toso il 22 luglio 2009 alle 16:58 ha scritto:

solo due parole a commento della recensione. Le note sono un sostegno forse superfluo, ma suggerite dall'editore in base alla sua esperienza. So bene che il massimo è farne a meno e scrivere con una semplicità che sia parente stretta dei vangeli, che peraltro sono scritti "orali". Gli annunci di pubblicazioni future relative a lavori "sottolineati" nella recensione sono reali e attendono solo il coraggio di un editore che creda nel mio lavoro.
Le pagine che dimostrano il legame assoluto tra le pagine delle Scritture e la musica occidentale sono pronte, attendono solo lo sforzo editoriale.
Grazie


Rossella il 21 luglio 2009 alle 20:41 ha scritto:

Sia lode a Dio che ci hadato Gesu' Buono e Misericordioso. Provate A inginocchiarVi davanti a Gesu' Sacramentato e a dire come S.Faustina: " Gesu' sono un ostia bianca nelle tue mani", anzi a me viene meglio definirmi come la piu' misera e piccola delle creature".Provate, io con queste parole alle 15 del pomerigg, recitando la coroncina della Divina Misericordia mi sento, davanti al SS.Sacramento, come non mai, cioè come un niente nelle mani di Gesu, provate!!!! Sentirete di essere veramentein un oceano d'amore e di misericordia' . Gloria a Dio. alleluia grazie S.faustina

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gaetano il 20 luglio 2009 alle 19:37 ha scritto:

Recensione su RADICI CRISTIANE, mensile diretto da Roberto De Mattei

Introibo ad altare Dei
Elvis Cuneo, Daniele Di Sorco, Raimondo Mameli - Fede&Cultura, Verona 2008, pp. 280, € 25

La Messa tradizionale, comunemente detta di San Pio, il cui uso è stato rivalutato dal Motu proprio “Summorum Pontificum” di Benedetto XVI (tecnicamente tale liturgia non era stata mai abrogata, ma il suo uso si era perso), è di una bellezza superiore, ma presenta oggettivamente qualche difficoltà, dovuta soprattutto al lungo oblio cui è stata sottoposta.


Giunge quindi estremamente utile questo manuale, scritto da tre giovani provenienti da studi di musica sacra, nonché studiosi di teologia e letteratura, utile anche come ripasso per numerosi termini ecclesiastici (che differenza c’è tra pulpito e ambone? Qual è il ruolo dei monsignori di curia? Cosa rappresentano i vari paramenti?).


Il volume, che si avvale della prefazione del Cardinal Darío Castrillón Hoyos, presidente della Pontificia Commissione “Ecclesia Dei”, si presenta come uno strumento necessario a tutti coloro – sacerdoti e laici – che desiderino riprendere l’uso della messa tradizionale, incontrando però oggettive difficoltà nel preparare l’altare e servire la celebrazione eucaristica. Il messale di san Pio V, infatti, se da un lato con la sua struttura impedisce scivoloni di qualsiasi tipo, d’altra parte può risultare ostico a chi si è abituato a seguire la messa secondo il “Novus Ordo”, generalmente celebrata non in latino, bensì nella lingua del luogo. Se si comprende, invece, il valore di ogni singolo gesto effettuato dal sacerdote presso l’altare, lungi dal ritenere la messa tradizionale qualcosa di distante, si comprenderà meglio l’alto significato del sacrificio che il sacerdote compie. Ad esempio il fatto – spesso ricordato dai critici della messa tradizionale – che il celebrante rivolga le spalle ai fedeli, va letto nel suo senso originario, cioè che si rivolge verso il Santissimo Sacramento, trasformando l’altare tradizionale (preceduto da alcuni gradini) in una rappresentazione del Golgota, dove si ripete il sacrificio di Cristo per tutti noi. Ed è per questo che la consacrazione, nel rito antico, riveste una maggiore sacralità e permette una migliore concentrazione dei fedeli (che magari “parteciperanno” di meno, ma “sentiranno” di più).


Il “manuale” di Fede&Cultura contribuisce a comprendere questo rito – e in ciò si affianca ad altre importanti pubblicazione della stessa casa editrice: dal Messalino ordinario (ottimo per seguire la funzione) a quello festivo (necessario per celebrarla), dagli studi sulla messa di Francesco Agnoli e Mons. Klaus Gamber, alla risposta al clero modernista di Francesco Capello, per giungere alla pregevole antologia letteraria curata da Mario Palmaro e Alessandro Gnocchi.




(RC n. 46 - Luglio 2009)

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A68 il 18 luglio 2009 alle 16:05 ha scritto:

Vi riscrivo per dirvi che siamo in attesa di un altro bebe', precisamente il sesto. Mia figlia grande di diciotto anni è al settimo cielo. queste sono belle esperienze da condividere con gli altri. SI E' PRESI DA TUTT'ALTRO NELLA VITA......................................A me è stato già detto che sono una pazza a mettere al mondo un altro figlio. Fa più scandalo accogliere una vita che eliminarla!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!????????????????????????????????

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witgenstein il 18 luglio 2009 alle 09:44 ha scritto:

Ray Monk anche non appartenendo alla catena dei seguaci di Wittgenstein è stato il matematico che ha centrato l'essenzialita dei tormenti nebulosi vitali di Wittgenstein,alla continua ricerca di un etica rigorosa con una logica morale.Wittgenstein è l'unico autore che dopo averlo letto non si rimane più se stessi,Ray Monk riesce a trasmettere in maniera efficace tali sensazioni,sarei molto onorato di conoscerlo poichè amo Wittgenstein e Ray Monk ne esprime in maniera artistica il sudetto pensiero mondo.IL mondo e la totalità dei fatti,la proposizione munita di senso e il pensiero tractatus logico philosophicus.


www.mannaconoscenti.it, info@mannaconoscenti.it il 17 luglio 2009 alle 23:22 ha scritto:

1Timoteo 2:5 Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo,
1Timoteo 2:6 che ha dato sé stesso come prezzo di riscatto per tutti; questa è la testimonianza resa a suo tempo,
1Timoteo 2:7 e della quale io fui costituito predicatore e apostolo (io dico il vero, non mento), per istruire gli stranieri nella fede e nella verità.
Se nella lettera di Paolo apostolo a Timoteo Paolo scrive questa affermazione chiara che fra Dio è l'uomo c'è solo un mediatore (GESU'), chi sono gli altri che si reputano mediatori?


S.E. dott. Silvano Assiociazione dei Cristiani Ortodossi in Italia - Giurisdizioni Tradizionali. Ente Morale riconosciuto con D.P.R Gennaio 1998, ortodossi@tiscali.it il 16 luglio 2009 alle 22:14 ha scritto:

Ho potuto esaminare attentamente l'intera opera: è un excursus di soteriologia patristica che usa la parola Chiave "£sangue" per mettere insieme una antologia commentata, sempre col testo originale a fronte, che non dovrebbe mancare in nessuna biblioteca teologica
+Sivano di Luni, vescovo ortodosso


sarah d. il 16 luglio 2009 alle 07:42 ha scritto:

Esce per i tipi Mursia in una collana dall’emblematico nome «Felinamente», il libro di racconti di una giovane filosofa: Federica Sgarbi.
Oltre ad essere una studiosa di Filosofia, Federica Sgarbi è da anni impegnata come volontaria nella rete delle oasi e dei rifugi felini. Proprio da questa pluriennale esperienza, corroborata dallo studio di pensatori la cui etica non trascura il tema della dignità dell’animale, nasce l’idea di scrivere racconti i cui protagonisti siano i gatti dell’oasi presso la quale l’autrice fa la volontaria. La comunicazione e la condivisione sono, infatti, a suo parere, tra i principali strumenti di sostegno alle strutture che si occupano di animali in cerca di casa.
«L’idea del libro è nata per condividere e coinvolgere», spiega Federica. «Per condividere le esperienze; per coinvolgere in situazioni talmente ricche che, se note, non possono lasciare indifferenti. Chiunque ami gli animali – e non importa quale tipo - è opportuno che conosca l’alternativa, così importante e preziosa per tutti gli ospiti dei rifugi, di adottare in questi luoghi».
In questo divertente pamphlet si parte dai gatti per arrivare a Buddha e Schopenhauer. L’autrice mostra come le idee di grandi pensatori si rivelino un valido aiuto per mettere a punto una strategia che porterà molti felini nelle case di nuovi proprietari umani. Ecco allora che l’etica kantiana si mescola con code e fusa, il pensiero di Plutarco con cucce e pelo. Ai racconti fanno seguito aforismi, citazioni più o meno note di tutti quei pensatori che, dall’antichità a oggi, hanno riflettuto su una questione tutt’altro che scontata, quella del rispetto per la dignità animale.
«Proprio Kant, già nel Settecento, aveva enfatizzato come l’osservanza dei doveri verso gli animali fosse profondamente legata all’osservanza dei doveri verso l’umanità. Ora sta a noi capire l’importanza di tutto ciò e valorizzarlo».
Della Filosofia e dei gatti è così la narrazione di un percorso che dai gatti delle oasi giunge al lettore, sollecitandone non solo l’interesse e la curiosità nei confronti del singolo caso, ma anche la riflessione su come ciascuno di noi può e deve dare il proprio essenziale contributo per migliorare la realtà in cui viviamo.
In chiusura del libro niente frasi altisonanti, ma la mail personale dell’autrice, un ulteriore monito a comunicare e condividere, ad estendere la rete del passaparola sul quale i tanti animali che soggiornano nei rifugi fanno grandissimo affidamento.


Alberto Sorcinelli il 15 luglio 2009 alle 11:41 ha scritto:

Libro che apre gli occhi sulla verità del male, sulla potenza di Dio. Scorrevole nella lettura, semplice nella comprensione.
Un testo da divulgare tra religosi e laici.

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