Dialoghi sulla bellezza narrata nelle Scritture
[Libro rilegato]EAN 9788860990488
L'originalità di questa pubblicazione consiste nel far dialogare personaggi biblici in un simbolico arco settenario di giorni su un tema oggi quanto mai visitato, come la Bellezza, anche se di per sé poco testimoniato. La scelta del genere dialogico è alquanto ambiziosa. Già scrivere ciò che si pensa è difficile. Pensare almeno per due (la minima cifra di una relazione dialogica) e doverne poi concretamente oggettivare con la scrittura il loro pensiero cercando anche di farlo dia-logare, è un'arte che forse nella senilità (non necessariamente anagrafica) può essere praticata. A meno che non sia un dono concesso dagli dèi ad un giovane.
L'ovvietà del dire di ognuno dei quattro personaggi in dialogo viene compensata dal bisogno che l'Autore sente di sostenere con le note a pie' di pagina. Una pagina di dialogo con note (anche di rilevante lunghezza): dov'è il dialogo? Il quinto incomodo (chi scrive le note, cioè l'Autore) sembra il pedante insegnante che deve fare la chiosa (forse per sostenere armonicamente la fragilità tematica dei 'dialoganti'?) a tutto ciò che di 'difficile' dice ognuno dei personaggi che dialogano e lo fa sempre con questa eco delle note, come se ognuno di loro non comprendesse la portata delle parole dell'altro: dov'è il dialogo? A volte il loro dire è a-logico (nel senso che non c'è un logos che li accomuna e li cifra) e quindi mono-logico più che dia-logico. Nell'"apologia" del suo lavoro, l'Autore, con "due parole di sostegno esegetico" al suo lavoro 'scientifico', prospetta la "semplicità" come una esigenza "biblica" (!) "da cui nessun maestro deve sottrarsi, semplicità che deve succedere alla complessità" (p. 138).
Di che cosa 'monologano' questi personaggi? Della bellezza della creazione e della trasfigurazione, dei Salmi, del Cantico dei Cantici... : pagine che "nascono dalle ceneri di una ricerca particolare compiuta per la tesi di laurea in filosofia, pubblicata nella collana di ricerche filosofiche dell'Università Ca' Foscari di Venezia) e "sono il frutto di una ventina di anni dedicati alla lettura delle Scritture e di un paio di lustri spesi per comprendere a livello universitario cosa le Scritture riescano a comunicare" (p. 135). Una bellezza che non trova in nessun evento celebrativo ecclesiale, sociale... attualizzante - se non l'esperienza dell'Autore - "a scoprire la trama di correlazioni che intessono la Bibbia, secondo un linguaggio che si può condensare con l'espressione paradossale: "velo rivelante"" (Goisis).
Chi sono questi personaggi? C'è colui che 'apre' le Scritture (che l'Autore chiama Pacoji, in russo significa "passante", Blishem, il personaggio principale, che in ebraico significa "senza nome", l'arcangelo Gabriele e Adamo).
Frequentemente, come un bordone, l'Autore preannuncia imminenti pubblicazioni, gravide di novità sconvolgenti e di per sé interessanti (come "il percorso del Brutto nelle Scritture", "un lavoro dedicato alla relazione intrinseca esistente tra il linguaggio musicale e le Scritture"). Meritano un'attesa.
Il prefattore (Giuseppe Goisis dell'Università Ca' Foscari di Venezia) si impegna e si sforza a rendere 'credibile' queste pagine con qualche "mi pare", "a pensarci bene", "gli auguro vivamente", evidenziandolo come "un libro per tutti" che si "apre, confidente, ricercando un confronto a tutto campo, una colloquialità intonata a generosa pienezza" (p. 11)
P. T.
(RL 2008)
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pierluigi toso il 22 luglio 2009 alle 16:58 ha scritto:
solo due parole a commento della recensione. Le note sono un sostegno forse superfluo, ma suggerite dall'editore in base alla sua esperienza. So bene che il massimo è farne a meno e scrivere con una semplicità che sia parente stretta dei vangeli, che peraltro sono scritti "orali". Gli annunci di pubblicazioni future relative a lavori "sottolineati" nella recensione sono reali e attendono solo il coraggio di un editore che creda nel mio lavoro.
Le pagine che dimostrano il legame assoluto tra le pagine delle Scritture e la musica occidentale sono pronte, attendono solo lo sforzo editoriale.
Grazie