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La voce dei clienti - Libri

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Artemisia il 2 dicembre 2010 alle 08:41 ha scritto:

Ciò che mi ha colpito dei commenti è l'estrema dogmaticità con cui chi scrive si esprime, questo non è commentare un testo.
A Tbg: sei sicuro di tutto ciò che affermi? Cosa ti autorizza a sentirti infallibile? Forse hai potuto ascoltare con le tue orecchie le parole di Gesù? Sono questi atteggiamenti che, diffusi, hanno portato agli eccidi in Terra Santa altrimenti detti Crociate, alla strage dei Cavalieri del Tempio, alla Santa Inquisizione, al genocidio dei Catari e compagnia bella. Il Cristo e gli Angeli di certo non hanno mai suggerito di dare la morte a chicchessia.

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valeriocapparelli, valeriocapparelli@libero.it il 1 dicembre 2010 alle 22:04 ha scritto:

Finalmente c'è chi dice la verità sul più grande pontefice del XX secolo,con tutto il rispetto per Giovanni Paolo II

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Perseus60 il 1 dicembre 2010 alle 18:49 ha scritto:

Questi scritti del venerabile Arcivescovo Mons. Lefebvre mettono in piena luce i Suoi sentimenti e soprattutto il Suo credo incrollabile nell’immutabile insegnamento di Nostro Signore Gesù Cristo e nella Sua Sposa che è la Santa Madre Chiesa, Mater et Magistra totius Ecclesiae. Il pensiero di Monsignore scorre limpido ed adamantino come l’acqua pura e cristallina di un ruscello, a cui ogni fedele alla pura e sana Dottrina Apostolica, possa abbeverarsi liberamente per scoprire i tesori immensi e nascosti della Santa Fede. Questa Fede può essere trasmessa integra e fuori da ogni corruttela solo dalla Santità del Sacerdozio e dall'unica Chiesa fondata da N.S. Gesù Cristo: Extra Ecclesia nulla salus!

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Mario Vais il 1 dicembre 2010 alle 12:16 ha scritto:

Non sono d'accordo con la nuova versione della bibbia che doveva essere riservata SOLO agli studiosi o agli appassionati ed agli amanti della Parola. Ho sentito anche il parere di sacerdoti, parroci e fedeli, imbestialiti, si fa per dire, e disgustati perché ogni 50 anni ci sia una nuova traduziuone, frutto sì di ottimi interventi, anche se molte volte poco adatta all'armonia, rispetata nella edizione del '70, ma soprattutto come un immenso mercato di milioni di €, altro che innovazioni, costringendo tutti ad aggiornare i libri per la liturgia. Un vero massacro editoriale senza scrupoli e senza tener conto degli errori editoriali, altri milioni di €, che hanno preceduto quest'ultima edizione. Purtroppo gli autori non sanno cosa significhi arrivare alla fine del mese. Laudetur J.C.

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Claudia P. il 1 dicembre 2010 alle 11:53 ha scritto:

Il Santo Padre ci ha regalato un grandissimo aiuto, ne sono soddisfattissima e voglio farne regali natalizi.

annalia spadaccini il 30 novembre 2010 alle 11:24 ha scritto:

Grande Benedetto. questo libro si legge con gli occhi, con la mente e con il cuore, viene fuori la figura di un Papa umanissimo, semplice lavoratore della Vigna del Signore, che ci apre il suo cuore. Finalmente! io sono commossa e ammirata nel vedere tanta umiltà.

annalia spadaccini il 30 novembre 2010 alle 08:46 ha scritto:

La luce di Cristo risplende nei nostri cuori. in questo tempo di avvento la luce di Papa Benedetto risplende tra le pagine avvincenti e commoventi di questo libro che si legge tutto d'un fiato.
Credo che la lettura di questo testo scritto con il cuore in mano, porti luce su questo pontificato e ogni uomo possa rendersi conto di che grande Papa abbiamo. Benedetto XVI, un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore che non fugge davanti ai lupi.

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alessia radici il 1 dicembre 2010 alle 08:31 ha scritto:

Un libro utilissimo per guidare i genitori che si trovano ad affrontare ogni giorno il difficile compito dell'educazione. Scritto in maniera eccellente, chiaro, semplice, sempre positivo ed incoraggiante, Pino Pellegrino riesce a trasmettere l'importanza del compito educativo offrendo un aiuto concreto.

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Sr. Ashi OP il 1 dicembre 2010 alle 07:08 ha scritto:

La Bibbia, Via Verita' e Vita e' veramente un ' opera grande.

whishes and prayers for whole team.

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Don d'ambrosio alvaro, scoutalvi@hotmail.com il 30 novembre 2010 alle 18:14 ha scritto:

documento necessario ed urgente ..... fa riflettere su molti temi legati all'educazione e suggerisce molti spunti di dibattito.

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Giuseppe Davide Mirabella il 30 novembre 2010 alle 17:25 ha scritto:

Commentare la Bibbia... Serve coraggio e coerenza. La Bibbia non si commenta, la si legge, la si assapora col cuore. E' il libro per eccellenza, quello dell'Alleanza abramatica e quello della Rivelazione cristiana. E' il testo più tradotto, il più "internazionale", se non fosse che è un libro che parla all'uomo, a Dio quando lo si legge meditandolo o cantando il Magnificat, è Parola di Dio, quindi più che un bestseller, il Sacro Testo è il punto di contatto - precario quanto splendido - , soggetto alle più svariate interpretazione (raccomando per una ortodossa interpretazione il testo "L'interpretazione della Bibbia nella Chiesa" della LEV), tra il Dio UniTrino e l'uomo, di tutti i tempi.


sig. Vincenzo Sala il 29 novembre 2010 alle 22:22 ha scritto:

Il testo si divide in tre percorsi:
Signore insegnaci a..
1. donare con gioia
2. lavorare per te
3. fare di Cristo il cuore del mondo.
I temi sono tutti trattati in modo molto interessante con parecchi riferimenti alle Scritture.
Questo libro aiuta a fare una pausa di riflessione sulla propria vita, con l'intento di migliorare il proprio vissuto quotidiano.
Tra i temi ho trovato particolarmente interessante quello sul lavoro, finalizzato a scoprirne il lato 'spirituale'.


Luigi Walt il 29 novembre 2010 alle 17:08 ha scritto:

Capita a proposito, in questi giorni, il bellissimo libro che Angelo Bottone ha appena pubblicato, sul periodo dublinese del Cardinale John Henry Newman. Bottone aveva già curato, per le edizioni Studium, una traduzione dei discorsi newmaniani sull’idea di Università: questa monografia cerca ora di offrire una migliore comprensione dello sfondo in cui germinarono le riflessioni “universitarie” del grande pensatore inglese.

Al principio del volume, troviamo una ricostruzione del periodo che vide Newman occupato nella progettazione, fondazione e direzione dell’Università Cattolica d’Irlanda (sono gli anni fra il 1851 e il 1859). Rispetto ai contributi precedenti sul tema, le novità sono due: in primo luogo un allargamento delle fonti, col proposito di rintracciare e includere nell’analisi i vari testi prodotti dal Cardinale in quest’arco di tempo; in secondo luogo, uno spostamento dell’attenzione dagli aspetti meramente pedagogici a quelli più decisamente filosofici, considerando soprattutto i problemi dell’unità della conoscenza, della relazione fra conoscenza e moralità e del modello di “persona umana”.

Un capitolo centrale, particolarmente ricco d’intuizioni e di spunti, è dedicato al confronto fra Newman e tre grandi figure filosofiche di riferimento: Aristotele, Cicerone e John Locke. Di quest’ultimo se ne sottolinea la prospettiva utilitarista, agli antipodi dell’ideale propugnato dal Cardinale. Cicerone è invece valutato, sempre sulla scia di Newman, come esempio supremo di “uomo colto”, ma anche come simbolo di un’ambivalenza significativa: quella di chi assomma in sé «l’eccellenza dell’attività intellettuale ma anche i limiti dell’uomo educato al di fuori della fede cristiana».

Questa ambivalenza ritorna in maniera prepotente nella trattazione riservata ad Aristotele, che anche per Newman si può definire dantescamente come «maestro di color che sanno». Il quinto Discorso de L’idea di Università, come rileva giustamente Bottone, contiene ad esempio il «più grande tributo che Newman abbia mai reso a un autore non cristiano»:

«Finché durerà il mondo durerà la dottrina di Aristotele su questi argomenti, perché egli è l’oracolo della natura e della verità. In quanto uomini non possiamo fare a meno, in gran misura, di essere aristotelici, perché il gran maestro non fa che analizzare i pensieri, i sentimenti e i modi di vedere e le opinioni del genere umano. Egli ci ha mostrato il significato delle nostre stesse parole e idee, prima che fossimo nati. In molte materie pensare correttamente è pensare come Aristotele e noi siamo suoi discepoli che lo vogliamo o no, anche senza saperlo».

A questa esaltazione di Aristotele, tuttavia, non corrisponde una pedissequa professione di aristotelismo. Se è vero che Newman, seguendo Aristotele, anticipa in maniera del tutto originale lo sviluppo di alcune posizioni che saranno proprie del neo-aristotelismo del Novecento (e in particolare del comunitarisimo di Alasdair MacIntyre), è anche vero che del grande filosofo egli sottolinea, per l’appunto, il valore esclusivamente filosofico e “laico”. Giunti alle soglie della fede, anche la sua prospettiva è dichiarata insufficiente, seppure se ne debba riconoscere il carattere necessario.

Questa stessa dialettica, in fondo, sembra governare anche il pensiero di Newman sull’istituzione universitaria. Le pagine conclusive del libro, dedicate al “paradosso” e al “fallimento” del progetto newmaniano, appaiono da questo punto di vista di una chiarezza esemplare. L’attualità del pensiero di Newman, spiega infatti Bottone, non dev’essere valutata pensando alle sue possibilità di realizzazione concreta: più delle caratteristiche programmatiche dell’istituzione che Newman aveva in mente, contano gli ideali di conoscenza e di persona che egli intendeva promuovere attraverso di essa.

L’idea di Università diventa in questo modo una sorta di “piano regolatore”, valido per qualunque tipo di attività intellettuale. In questa prospettiva, anche una città (o per meglio dire una “metropoli”) potrebbe supplire alle eventuali carenze di un’istituzione universitaria, ponendosi come luogo di comunicazione fra i saperi, le esperienze educative e le persone.

Ciò che interessa a Newman, in definitiva, è la creazione o la salvaguardia di spazi comuni che permettano lo sviluppo integrale dell’uomo, in tutte le sue facoltà (intellettuale, morale e artistica). E contro un ideale così alto, sembra suggerirci Bottone, non c’è crisi economica che possa intervenire.


Claudia Chinappi il 29 novembre 2010 alle 15:51 ha scritto:

ho ascoltato le catechesi dello stesso autore su Radio Maria e le ho trovate ESSENZIALI principalmente per i bambini di oggi e soprattutto per i genitori.Vi sono indicati GLI ATTEGGIAMENTI ESSENZIALI PER UNA BUONA SANA, EQUILIBRATA, COSTRUTTIVA, CRESCITA. LO STILE E' SOBRIO, COMUNICATIVO E GODIBILE. Intendo regararlo a mia nipote per i suoi quattro bambini.


maria giovanna piga il 29 novembre 2010 alle 15:07 ha scritto:

Da leggere, ma soprattutto da guardare insieme ai bimbi intorno ai tre anni ...Quando oltre alle lodi iniziano anche i rimproveri da parte della mamma!
Per dare e ricevere un abbraccio e un bacio in più durante la giornata, grazie alle due bravissime autrici che sanno come parlare al cuore!