Citazione spirituale

La voce dei clienti

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Maurizio e Giulia Bini il 6 luglio 2008 alle 18:31 ha scritto:

E' un libro bellissimo, a metà strada tra il romanzo e l'inchiesta, e questa è la sua novità, l'originalità del suo impianto, non è infatti una biografia ma non è neppure una storia inventata, si tratta di un racconto bellissimo condotto con grande abilità dalla scrittrice che veramente è uno dei maggiori talenti che abbiamo oggi in Italia, il suo testo sprigiona un senso fortemente poetico della vita che fa tanto bene al cuore. Dispiace soltanto arrivare alla parola fine, come è successo a noi, ma torneremo a leggerlo da capo, e ve lo consigliamo di cuore.

Il pastore di Erma - Tessore Dag
Libro

Fabrizio Giannoni il 3 luglio 2008 alle 23:19 ha scritto:

Caro Gaetano Ferri
ma lo sai cosa è laicità? o la confondi con laicismo? Usata poi come slogan finale è proprio deprimente. Se ti fa schifo uno che studia e conosce la patristica stai segando il ramo su cui sei seduto. O non sai nemmeno cosa significa cristianità.
Un consiglio generale: leggete i padri della Chiesa.
E se vi fanno schifo, significa che avete dei problemini irrisolti.

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Maresciallo Carmelo Giorgio ALATI, eleven@tim.it il 1 luglio 2008 alle 11:22 ha scritto:

Son passato da qui per commentare il libro ma leggendo i commenti di altri uno in particolare mi ha reso inquieto :

- quello di Franco Tancredi, soprattutto quando fa riferimento alla mancanza di sorriso ......

(Non ho parole... in quanto mi vedo nella sua descrizione)

sig ettore tombesi, ettore.tombesi@libero.it il 21 giugno 2008 alle 08:26 ha scritto:

Che sia utile leggerlo è difficile poterlo dire, è intrigante, veloce, pungente, pesante nei contenuti con richiami ramificati in tutti gli strati della religione cattolica.
Picchi di amore smussati da diktat di percezione integralista. Tenerezza affogata negli ammonimenti dagli inferi. Ci si rivede dentro partendo da chi ,disperando, non può più. Personalmente l'ammonimento è un cammino contrario alla ricerca, ma da non scartare mai.
Ci si innamora nella gioia, non nella paura.
Bella la libertà di poter pubblicare e far conoscere il "tabù" dell'esorcismo nella sua potenza, mirata
a demolire condizionamenti cinematografici.

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Chiara C il 1 luglio 2008 alle 11:17 ha scritto:

Ho iniziato a leggerlo per caso e non sono riuscita più a staccarmene. Mi ha segnato profondamente, tanto da modificare alcuni miei progetti ai quali tenevo davvero molto. Sono venuta su queste pagine perchè vorrei regalarlo ad una persona che in questo momento è una povera anima tormentata da altre e tutte le cose migliori che fa vengono giudicate a rovescio.
Forse l'unico sbocco che ha, è leggere questo libro per trovare una ragione di vita.
"Dio scrive dritto sulle righe storte". Leggete questo libro e capirete in che modo ciò sia possibile.

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Maresciallo Carmelo Giorgio ALATI, eleven@tim.it il 1 luglio 2008 alle 11:15 ha scritto:

Molto bello, ma non suscita l'interesse particolareggiato che si può ottenere dall'intervista a Maria Simma nel libro : Fateci Uscire da qui.


Maresciallo Carmelo Giorgio ALATI, eleven@tim.it il 1 luglio 2008 alle 11:11 ha scritto:

Davvero eccelso ... lascio questo commento non da religioso ma da Ateo e leggendo quest'opera non vi sono parole che possano descriverla bisogna assolutamente leggerlo per capire ... nel periodo in cui trascorrevo attimi preso dalla lettura .... venivo attraversato di un senso di benessere ... ho rallentato molto alla fine per far si che ciò non terminasse ...ma come tutte le cose terrene vi è un principio e una fine !!

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Pietro Piccinini il 29 giugno 2008 alle 08:51 ha scritto:

Conoscevo la storia e la vita della Beata Madre Francesca Rubatto ma come è stata esposta e con quale scorevolezza e ricchezza di particolari in questo libro mi costringe doverosamente a complimentarmi con l'autore che ancora una volta ha dimostrato la sua sensibilità cristiana e la sua bravura di scrittore.
Complimenti.
Pietro Piccinini


Silvana Ziviani, silvanaziviani@tiscali.it il 26 giugno 2008 alle 16:03 ha scritto:

Scrivo a proposito del libro "La Donna Cristiana" di Dag Tessore. È un libro che ho letto integralmente, invogliata dall'introduzione e dal primo capitolo. Dopo la prima reazione di critica e rifiuto, mi sono accorta che proprio queste reazioni mi hanno portato ad approfondire il perché di questo mio atteggiamento.
Sono una che negli anni '70 ha fondato in una piccola città di provincia l'AIED, e il consultorio familiare per la protezione della donna maltrattata in famiglia, che ha fatto le campagne per il divorzio e l'aborto, che ha occupato la Casa della Donna a Roma; insomma sono una che credeva di poter lottare per i "diritti" sacrosanti della donna, senza altro supporto che il diritto stesso, contro l'impero del "maschio sopraffattore". Ora dopo tanti anni, dopo lunghi soggiorni in Asia, dopo un divorzio e il confronto con la legge per avere mio figlio, ho scoperto per caso che oggi una donna, per poter avere il famoso diritto liberatorio al lavoro, deve firmare una carta in cui rinuncia ad avere figli, ad essere pienamente donna. Ho trovato che il diritto della donna si riduce a competere accanitamente con il maschio per poter lavorare, per poter alzarsi presto la mattina, incanalarsi nel traffico, mollare i figli in un centro raccolta infanti che tali sono gli asili, abbrutirsi nella ripetitività magari come cassiera per ore in un supermarket, tornare a casa e prendersela con i bambini, la baby sitter, il marito, a causa dell'eccessivo stress e soprattutto della terribile frustrazione di vedere la propria vita naufragare in un mare di superficialità a cui si dà il nome di integrazione, di desideri inappagati perché più desideri materiali si hanno più si è alla ricerca del prossimo desiderio, con la sola aspirazione a non pensare più, ad abdicare completamente alla propria mente razionale, dando così ragione ai maschilisti che dicono che la donna è poco razionale. Per quanto riguarda la famosa e tanto ricercata "parità" con l'uomo, questa si riduce a vestirsi unisex mettendo bene in mostra sedere, pancia e seno, in modo da sottolineare che si è veramente donne. Basta questo veramente per controbilanciare la totale abdicazione alla nostra femminilità più profonda? O, seguendo la moda imposta dalla TV, non si diventa forse veri "oggetti sessuali", da usare e gettare, non si diventa consumatori di sesso vedendo nei figli un "by product" chimico, una manipolazione ormonale? Si vive terrorizzati dalla malattia, dalla vecchiaia alla morte non ci si pensa: porta jella, si combatte contro la natura in un disperato sforzo di fuga. Forse una donna cristiana riconoscerebbe in tutto questo l'Inferno, la punizione di Dio. Ma noi ci consideriamo laiche, emancipate, non c'è più posto per qualcosa che non sia materiale, perituro.
Questo libro mi ha fatto pensare a tutto questo, mi ha fatto scandagliare con onestà alla ricerca del vero significato di quelle parole di cui ci riempivamo la bocca sfilando per la città e che ora vengono ripetute come mantra, come frasi senza senso, ma che fanno tanto "tendenza moderna": libertà, diritti, parità, ecc. Ma abbiamo dimenticato onestà, approfondimento, significato, moralità parola che ha ora una connotazione negativa e soprattutto "spiritualità", quella qualità umana che veramente ci rende simili a Dio. Siamo laici e ne andiamo fieri, non abbiamo più un Dio, ma poi adoriamo la ricchezza, facciamo idoli dei beni materiali, innalziamo sull'altare i "divi" sportivi, televisivi, cinematografici.
Ecco, mentre leggo questo libro "La donna cristiana", malgrado la continua reazione di rifiuto condizionato che provo a certe asserzioni d'altronde tutte sostenute da citazioni della Bibbia e dei Padri vedo come sia scomodo per me scavare oltre la superficie, mettermi in contatto con il significato profondo del mio essere donna, vedo come sia più facile seguire la corrente della mente comune di seconda mano e ripetere all'infinito slogan magici, santificati dall'opinione generale.
Per mia esperienza personale ho scoperto che, solo vedendo chiaramente la situazione reale, solo ammettendola con onestà, solo accettandola come un dato di fatto, posso sperare di risalire alle cause che l'hanno prodotta o, alternativamente, accettarla integralmente come inviata da Dio se si parla di donne credenti, cristiane. Questo libro mi ha fatto pensare che forse la parola libertà può avere la connotazione proprio di "libertà da questa mente condizionata", in modo da poter accettare sia la propria limitatezza che quella degli altri, senza ergersi a giudici di nessuno.
Posso non essere d'accordo su quello che il Tessore dice di suo nel libro, ma posso anche non essere sua nemica e antagonista, tacciandolo delle cose peggiori. Prendo la responsabilità della mia reazione, che può essere giusta solo se consapevole e pensata attraverso quello strumento magico e supremo che è la nostra mente.
- Silvana Ziviani


stella maria cofano il 25 giugno 2008 alle 19:12 ha scritto:

E' un libro che ho letto più volte perchè per capirlo veramente ha necessità di più letture.
Nei 19 racconti l'autore fonde la vita delle persone che incontra ogni giorno con la sua. Il loro dolore e la loro gioia e si guarda allo specchio pensando alla sua vita, a se stesso.
E’ scritto in modo molto chiaro, con stile e genialità letteraria.
Filo conduttore del libro oltre la sua vita, c'è quella dell'uomo che lo ha "salvato" dal baratro e aiutato a ritrovare la luce. Un uomo che appare quasi in secondo piano ma di fatto è il coprotagonista, don Mario. Un uomo che ha insegnato molto e ancora molto insegna, che ama la vita nonostante le sue disabilità e la sofferenza di Cristo sulla croce.
Mi ricordo allora una frase di una canzone di R. Zero che recita così: "... gli uomini non brillano se non sono stelle anche loro ... siamo noi gli inabili che a volte pur avendo non diamo..."
Queste Stelle sono don Mario e don Fabrizio.
I protagonisti sono stelle anche loro, gente semplice, a volte indurite dalla vita, che danno o prendono soltanto cercando di infinocchiare qualcuno. Storie di perdenti ,qualcuno può dire e allora mi viene in mente un altro titolo di un'altra canzone ma di Baglioni: e se alla fine, “ … se a vincere fossero i perdenti? ..."
E così mi viene in mente quella riflessione che l'autore fa immaginandosi di fronte alla fine della vita con ancora un attimo per pensare e che può riassumersi così: la vita ha un senso? cosa avrei potuto fare di più o meglio? Qual è il suo filo conduttore? Tutto ha un senso se è vissuta in nome dell'amore nella sua espressione migliore, che consiste nel dare senza aspettative e allora alla fine ci si rende conto che quell'amore è tornato indietro più grande e forte di quel che è stato dato, in un modo diverso da quel che si attendeva ma è tornato perchè nulla rimane indifferente agli occhi di Dio e come recita un salmo: ... non una sola lacrima va dispersa ma sarà conservata nel Suo otre.”
19 racconti in cui l'uomo, lo scrittore e il sacerdote si fondono perchè volerli separare è come voler mangiare il pane mangiando prima la farina e poi l'acqua.
Un libro in cui l'autore racconta gli altri e se stesso e ci toglie il dubbio, invita a comprendere che il sacerdote è prima di tutto un uomo che come tutti si trova spesso "fra il mar delle canne e gli egiziani alle spalle". Le cui ginocchia tremano quando sale sul sagrato per celebrare e anche lui necessità di sentire quella voce che grida "Eleazar, vieni fuori" El Azar, Dio aiuta e poi ringrazia per essere stato ascoltato.
Stella Maria Cofano


Maresciallo Carmelo Giorgio ALATI il 24 giugno 2008 alle 20:47 ha scritto:

Carissima lettrice / lettore, ho letto questo libro di Fanny Moisseieva un anima elevata e profondamente religiosa e credo che il suo scritto sia degno di nota in quanto da una concreta idea di quello che è l'INFERNO ed altrettanta spiegazione delle meraviglie del paradiso .... il libro è davvero inquietante anche se alla fine si fa un sospiro rilassandosi con le meraviglie del paradiso ... il percorso ricorda un pò il nostro Dante ma ..... con affetto Giorgio.


Rosa CAGNOLO il 21 giugno 2008 alle 09:19 ha scritto:

E' un libro straordinario...d'altri tempi...nonostante non tempi lontani. Testimonianza vera e viva di come vivevano le famiglie una volta la loro cristianità...e di come nello specifico questi genitori hanno saputo illuminati dall'Alto realizzarla.
Consigliabile ai coniugi con e senza figli...ideale come regalo per chi si appresta a battezzare un figlio...

Santi - Martindale Cyril C.
Libro

sig ettore tombesi, ettore.tombesi@libero.it il 20 giugno 2008 alle 20:17 ha scritto:

due libri in uno. Complimenti. La presentazione di questo libro è di persè una chicca imperdibile, Giussani non è solo una mente ma un grande accompagnatore alla lettura. il suo "per essere santo" produce dolcezza insperata, grazie.
l'autore di questo libro sviluppa la lettura sotto forma di articoli giornalistici della domenica pomeriggio. La personale scelta dei suoi santi si sviluppa attraverso una panoramica storica descritta come fasse un romanzo di avventure che scorrono veloci. attime riflessioni d'amore. piacevolissimo.

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laura barretta, laura.barretta@yahoo.it il 19 giugno 2008 alle 20:24 ha scritto:

mi era stato proposto di commentare questo libro il giorno del mio esame, ma non ero molto convinta e devo dire invece che il testo si è rilevato una sorpresa per me. E' un ottimo testo sul quale porre il cammino di fede, ci ricorda ancora una volta l'importanza del battesimo per poter davvero essere partecipi della vita di Gesù,conoscere la sua sofferenza e farla nostra.Avviarci ad un nuovo cammino sempre alla ricerca della verità, la verità divina, una verità che continua a essere custodita dalla Chiesa offerta a tutti noi,Ma amare la realtà significa odiare la menzogna.IN questo testo si coglie d'avvero il significato di amore verso Dio e quindi verso noi stessi nonostante le continue lotte contro il male che percepiamo.Ma non dobbiamo dimenticare che l'uomo battezzato è un uomo liberò,libero di scegliere di sbagliare e di capire alla fine perchè viviamo, non di certo per il demonio ma per qualcuno che sia al di sopra di lui capace di sprigionare in noi, il vero senso della vita L'AMORE GLOBALE che ci aiuterà a vivere con semplicità nella realtà luminosa della chiesa.


Evelina il 13 giugno 2008 alle 17:03 ha scritto:

Questo libro trasporta lo spirito e lo innalza alle vette dell'infinito. E' commovente. Grazie.

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