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La voce dei clienti - Libri

Tutti i commenti per «Libri» (da 24721 a 24735 di 26230)

Incontro - Larranaga Ignacio
Libro

Piera Pinna il 3 novembre 2010 alle 17:22 ha scritto:

Io conosco già questo libro. Mi è stato prestato in questo momento che per me e la mia famiglia è particolarmente difficile. L'ho letto e mi sono appassionata. Mi è stato molto utile per quanto riguarda i consigli sulla tecniche di preghiera e offre degli spunti di riflessione molto profondi e trattati in maniera del tutto attuale, ben contestualizzata nelle situazioni e nel quotidiano che viviamo.
Il libretto è molto consumato e lo custodisco come cosa preziosa ma dovendolo poi restituire mi sono messa alla ricerca di una copia su internet e per fortuna l'ho trovata!!
...da 1 a 10: 10!
ciao,
Piera


BARBARA SGARIOTO il 3 novembre 2010 alle 08:51 ha scritto:

Questa mappa è indispensabile per tutti coloro che si apprestano a catechizzare i ragazzi di ogni età. E' fondamentale accompagnare le parole con i fatti: attraverso questa cartina si possono cogliere i movimenti che hanno caratterizzato la vita di Gesù.


BARBARA SGARIOTO il 3 novembre 2010 alle 08:49 ha scritto:

spesso illustrare i dieci comandamenti ai bambini è difficile proprio perchè vengono visti solo ed esclusivamente come delle privazioni. Questo testo aiuta gli evangelizzatori a presentare attraverso i comandamenti l'amore di Dio che investe e avvolge ogni uomo.

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BARBARA SGARIOTO il 3 novembre 2010 alle 08:46 ha scritto:

Questo testo aiuta alla comprensione e alla memorizzazzione delle parole e delle opere di nostro Signore Gesù Cristo. Ottimo per creare in allegria momenti di gioco e nello stesso tempo evangelizzare i ragazzi di tutte le età. Perchè non trasformare l'incontro di catechesi in un vero e proprio quiz?

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BARBARA SGARIOTO il 3 novembre 2010 alle 08:43 ha scritto:

Strumento utilissimo per incominciare gli incontri di catechesi in allegria o per far conoscere meglio la storia dell'antico testamento. Attraverso le domande proposte si possono realizzare delle vere e proprie sfide premiando la squadra o il bambino che riesce a totalizzare più punti. Buon divertimento!!

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Giuseppe Davide Mirabella, giusemira@gmail.com il 2 novembre 2010 alle 15:22 ha scritto:

“Lo scopo del presente contributo è rendere conto di alcuni (non tutti) dei temi salienti e più interessanti che si possono rinvenire negli scritti degli autori anglofoni contemporanei che hanno rilanciato e rinverdito il tema della virtù”; mai incipit di Introduzione fu così chiaro, o quasi, perché il bel libro di Samek Lodovici si propone un compito arduo, portare in Italia un florilegio di autori che, appunto, hanno rinverdito il tema dell'etica della virtù. In realtà su vari versanti si è assistito ad un fenomeno editoriale (se non culturale) che ha riportato nel dibattito filosofico il tema dei vizi e delle virtù, anche se esso può essere definito una moda passeggera, anche se in germe, ed in specie in alcuni autori (si pensi al poderoso testo di G. Cucci, Il fascino del male. I vizi capitali, Adp, 2008 – con un sovrappiù di indagine psicologica; oppure il divulgativo Azione di M. De Caro per i tipi de il Mulino, 2008, capitolo terzo), la tematica delle Virtù diventa caposaldo di ricerca teorica e pietra miliare di ragion pratica.
Il testo, che non ha “la minima pretesa di esaustività”, può essere considerato una buona introduzione alla cosiddetta Virtue Ethics, anche se a volte sembra cadere in un “mosaico di citazioni”, inevitabili però data la peculiarità del lavoro di Samek Lodovici, ricercatore in Filosofia morale presso l'Università Cattolica di Milano.
Gli autori anglofoni che vengono presentati sono: J. Annas, secondo la quale “Ogni azione ha un passato e un futuro: ha un passato perché è il risultato di un certo modo paradigmatico di ragionare […]; ha un futuro, poiché la conseguenza del suo (di colui che agisce, ndr) comportamento sarà di rafforzare o di indebolire la disposizione” del medesimo che si trova in una circolarità esistenziale e temporale il cui scopo è raggiungere una felicità intesa come bene (eudaimonia o beatitudo secondo Tommaso d'Aquino); P. Foot, altra eticista, propone una Virtue Ethics in cui i dilemmi morali, anche nodali e fondamentali, sono risolvibili, riprendendo il tema dell'ignoranza colpevole (Quale è il bene? Non lo conosco!) senza negligenze. Poi la Anscombe, secondo cui le etiche moderne hanno enfatizzato il dovere, senza spiegare da dove vengono gli imperativi obbliganti (Perché la normatività?).
Speciale attenzione viene dedicata al lavoro di A. MacIntyre, anch'esso critico verso l'eccessiva attenzione riposta nel dovere nelle etiche moderne, e propugnatore della necessità di modelli di eccellenza (i phronimoi, dei saggi prudenti o persone esemplari – Abbiamo bisogno di modelli a cui ispirarci!); interessante anche la declinazione in senso comunitario della virtù, creatrice di “capitale sociale”.
Infine la Nussbaum, filosofa protagonista della renaissance della teoria della Virtue Ethics, ampiamente tradotta e divulgata in Italia che propone una ricerca secondo la quale le emozioni non conoscono confini e che esiste “un utile terreno comune per i concetti di emozioni occidentali e quelli degli eskimesi uktu” (p. 59).
Il testo accompagna il lettore attraverso autori contemporanei che in modo diretto o meno si riferiscono ad autori classici, quali l'Aquinate in primis, Aristotele, Seneca, senza approssimazioni. Il pregio dell'agile testo di Samek Lodovici è quello di rendere chiari concetti e teorie o sfumature di diversità all'interno della stessa teoria proponendo al lettore un lavoro didascalico (nel senso buono del termine), attraverso un uso sobrio del greco e del latino, chiaramente spiegato, e gli elenchi puntati per delineare quadri teorici altrimenti difficoltosi. La bibliografia è essenziale, sintetica e documentata. Questa vuol essere una segnalazione, non certo una recensione, – un commento!


Prof. Luisa Sentieri, sentieriluisa@ymail.com il 2 novembre 2010 alle 15:14 ha scritto:

E' significativo poter sperimentare un miracolo tale nel momento dell'Eucaristia, quando nel mondo di sangue versati ce ne sono a iosa ma non se ne parla mai. I martiri ci sono anche oggi. Ricordo a Ferrara il miracolo eucaristico che previde la fuoriuscita del sangue nel momento della consacrazione e ancora oggi questi spruzzi di sangue si vedono nel soffitto. Quel che sarebbe bello è partecipare con le classi del catechismo a questi santuari per partecipare alla Vera vita che ci appartiene. La vita è un eterno miracolo. Bisogna coglierli.


marialaura cacace il 2 novembre 2010 alle 15:04 ha scritto:

è da sempre l'unico calendario in casa dei miei genitori e poi dopo nellamia.Grazie!!!

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Prof. Maria Rosaria Vissicchio il 1 novembre 2010 alle 21:50 ha scritto:

Lo sport va a Loreto è un documento che aiuta a farci capire quanto sia importante lo sport ma questa disciplina si avvicina anche alla Religione poichè bisogna rispettare le regole. E'importante insegnare ai bambini a rispettarlo. Questo testo mi è servito per la mia tesi.


mirella vega de carmine il 30 ottobre 2010 alle 12:47 ha scritto:

E' il primo libro di catechismo per l'iniziazione cristiana ed è un utile strumento per i neogenitori che vogliono educare i figli alla fede cristiana. Offre molti spunti di preghiera che i genitori possono fare con i bambini, delle storie da raccontare loro e da imparare come genitori cristiani come la vita dei santi.

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mirella vega de carmine il 30 ottobre 2010 alle 12:41 ha scritto:

questo quaderno formativo per i ragazzi adolescenti è molto carino perchè parla loro attraverso situazioni vissute da coetanei immedesimandosi nei loro comportamenti. La storia continua con gli stessi personaggi, li fa appassionare a loro preferendo quello che più si avvicina ai loro comportamenti. Inoltre analizza passi della Bibbia cercando di far vivere loro tali situazioni e commentarle in prima persona.


Giuseppe Davide Mirabella, giusemira@gmail.com il 29 ottobre 2010 alle 18:07 ha scritto:

Neuro-mania è un libro per tutti, ovvero un testo per l’uomo che si pone domande circa la pervasività delle discipline «neuro» nei media (tg, giornali, web), un’introduzione al posticcio e malriuscito quanto gettonato «scavalcare» la mente, oggetto di studio (proprio) della psicologia – posto che non si escludono l’anima e la coscienza, indagate per secoli dalla religione e dalla filosofia; infine un libro per specialisti della mente (psicologi, psichiatri) che, già addentro al problema dell’uso delle neuroimmagini, vogliono tenere tra le mani e leggere un pamphlet neanche tanto polemico ma decisamente infarcito di buon senso. Inoltre esso è un ragguardevole e pionieristico guanto di sfida lanciato a neuroeconomisti, neuroteologi, e via discorrendo.
L’opera consta di una premessa critica alla questione dell’uso strumentale che fa certa stampa divulgativa della tecnologia di neuroimmagine (diciamo delle TAC sofisticate) per mostrare che, ad esempio, l’innamoramento è «biologicamente determinato». Altro problema sollevato consiste nel pensare al cervello come al tutto con ricadute culturali e politiche dovute ad un sotteso “antropocentrismo cerebrale”, se così si può dire, a dispetto di un passato recente che vedeva «nei fatti del mondo l’esito di un processo di costruzione» della realtà.
Alla premessa segue il primo capitolo che cerca di elencare rapidamente le varie concezioni di studio del funzionamento del cervello, a partire dalla scoperta nel 1861 del neurologo francese Paul Broca della scomponibilità in aree della corteccia cerebrale e dell’indipendenza tra esse, al ridimensionamento teorico con l’approccio olistico della Gestalt in cui il cervello non è più organizzato in moduli indipendenti ma è «equipotenziale» per poi ritornare all’approccio modulare delle tecniche di neuroimmagine fino alla scoperta dei neuroni specchio.
Il secondo capitolo mette in guardia da un indiscriminato e non scientifico utilizzo delle neuroimmagini, che parrebbe di moda, ma che in realtà cela un biologismo riduzionista, «un fascino pericoloso delle spiegazioni neuroscientifiche», le quali non tengono conto di altri fattori, sociali, economici, culturali, politici, finanche teologici, che diventano, in un circuito vizioso, neurosociali, neuroeconomici, insomma la soluzione diventa il problema.
La conclusione, tutt’altro che scontata, manifesta alcune preoccupazioni dei due autori, Paolo Legrenzi, docente di Psicologia cognitiva presso l’Università di Venezia e Carlo Umiltà, docente di Neuropsicologia a Padova: la «visibilità» del passaggio neurone-psiche è, purtroppo, usata per «imbastire» seducenti racconti, come l’innamoramento biodeterminato, che sarebbe pericoloso liquidare come una moda passeggera; aggiungere il prefisso «neuro» alle più disparate discipline non è sinonimo di scientificità ma un modo per convincere gli inesperti; questa “operazione neuro”, chiamiamola così, non è altro che una parte di un tutto che caratterizza la contemporaneità post-moderna e post-ideologica e che nel caso specifico chiameremo “organicista” in quanto vi è uno spostarsi verso un anticomportamentismo individualista deciso dall’alto e inscritto in un disegno più ampio, che inverte i passi sulla strada che va dalla mente al cervello e quindi al corpo, trascurando gli aspetti culturali e se preferite «socialmente costruiti».
Tutto ciò è l’avanguardia di una innaturale definizione di che cosa sia il nostro corpo e di come esso funziona, definizioni dipendenti dalle preferenze di un’autorità (Chiesa, Stato, Scienza). L’“operazione neuro” è per i due autori un semplice contrabbando sotto queste nuove etichette neuroscientifiche di conoscenze già cumulate da una scienza consolidata (e non provvisoria) quale è la psicologia. I quesiti non finiscono con la lettura di Neuro-mania, piuttosto aumentano e interpellano le coscienze (e le menti) di tutti. E poi, credo, ci si innamora – anche – col “cuore”.

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Libro

Don Giovanni Natoli il 29 ottobre 2010 alle 11:06 ha scritto:

ottimo

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Don Giovanni Natoli il 29 ottobre 2010 alle 11:06 ha scritto:

buono

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Don Giovanni Natoli il 29 ottobre 2010 alle 11:06 ha scritto:

bello

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