Citazione spirituale

Tu sei qui: La voce dei clientiLibri

La voce dei clienti - Libri

Tutti i commenti per «Libri» (da 19501 a 19515 di 26079)


Andrea Tessari il 12 settembre 2014 alle 09:47 ha scritto:

E' un agilissimo libretto, ricco di fotografie, che presenta brevemente la vita e la spiritualità del passionista padre Candido Amantini, esorcista alla Scala Santa di Roma dal 1961 al 1992. Anche padre Gabriele Amorth, suo discepolo, l'ha apprezzato per l'essenzialità e l'esattezza.


Carlo Pellegrino il 11 settembre 2014 alle 16:25 ha scritto:

Testo semplice e dinamico, ma al tempo stesso basato su fonti certe.
Raccomandabile a tutti gli amici e devoti di don Bosco.


simona redaelli il 11 settembre 2014 alle 14:15 ha scritto:

Accattivante la grafica e lo stile.
A portata di ragazzi.

Leggi tutti i commenti (4)

simona redaelli il 11 settembre 2014 alle 14:15 ha scritto:

Veramente un bel libro. Scritto molto bene.

Eppur ci sono!
Libro

simona redaelli il 11 settembre 2014 alle 14:13 ha scritto:

Era un po' di tempo che cercavo un libro così strutturato!
Già so che quest'anno lo userò molto.
Ottimo lavoro!


Al Da il 11 settembre 2014 alle 01:20 ha scritto:

Quando il libro non lo si ha letto NON è possibile dare un giudizio! Ovviamente il titolo si riferisce alle Parole di Gesù nel Vangelo(Mt28,18-20) e non sottintende alcun ridicolo scenario apocalittico. Trattasi di una semplice raccolta di riflessioni come si evince dalla descrizione. Certi "lettori" prima di recensire un'opera dovrebbero almeno degnarsi di visionarne la descrizione in quarta di copertina.

gianni toffali, gianni.toffali@email.it il 10 settembre 2014 alle 08:05 ha scritto:

"Sono con voi fino alla fine del mondo" significa forse che Papa Francesco sarà l'ultimo papa? Libro da acquistare assolutamente!

Leggi tutti i commenti (3)

Susanna Miano il 10 settembre 2014 alle 22:28 ha scritto:

Il libro spirituale che ci aiuta ad attraversare ogni giorno della nostra vita....

Leggi tutti i commenti (3)
Un uomo solo - Adalbert Stifter
Libro
Adalbert Stifter SE (marzo 2006, 137 p.)

Umberto Masperi il 10 settembre 2014 alle 19:12 ha scritto:

*Vae soli!( Liber Ecclesiastes ,IV,10)...
** Non est bonum esse hominem solum ( Liber Genesis , II,18)...
Ho iniziato portando l’attenzione quasi esclusivamente alla figura di Victor, il giovane ‘protagonista’; sono stato attratto, come di consueto nei racconti di Stifter , dalla descrizione attenta, minuziosa, gradevole della natura, nei suoi molteplici aspetti fino a chiedermi, man mano che la lettura procedeva, se il “protagonista” fosse questo giovane sempre in cammino o quella realtà che lo circondava (e che lo ‘abbraccia’ in ogni istante; soffermarsi nell’osservazione così minuziosa non è un esserne posseduti?). Poi, quando appare quell’isola e inizia l’itinerario della sua ‘scoperta’, mi è venuta spontanea (dopo l’urto dello zio burbero,duro,scontroso,cervellotico,maniacale, e via dicendo) la domanda:” CHI è l’uomo solo?”(Non è bello che si tolga la ‘sorpresa’ finale al lettore - quel cattivo gusto,in questo caso, di chi ha già letto tutto - ma lo fa,questo scherzo, il titolo tedesco: Der Hagestolz - il cui significato è ben preciso. I due termini: “Hag” è la siepe (Hecke=siepe,anche nido), “Stolz” è l’orgoglio, la superbia). E quella famosa frase della Genesi (che molti, oggi, col trionfare delle separazioni, dei divorzi, ormai 'brevi', delle coppie di fatto, hanno reso banale) com’è sempre verità profonda! (la “com-unione” dell’“io” col “tu”, che, prevenendo l’obiezione superficiale, è ancor più profonda nella persona contemplativa, che si ritira dal mondo, dal ‘chiasso’, e com-unica con Dio nella preghiera e contemplazione, ‘abbracciando’ tutta l’umanità…altro che ristretto confine del luogo-cinto-dalla-siepe).

*NB. Questa edizione è impreziosita da una Postfazione di Helmut Bachmaier, che davvero offre numerosi spunti di riflessione, con riferimenti interessanti anche di carattere filosofico. Una novella che Adalbert Stifter forse non poteva immaginare che avrebbe “parlato” ancora all’uomo di un secolo dopo, fuori da quello ‘spazio’ asburgico: all’uomo del villaggio globale (al cinto-da-siepe non è forse, per alcuni, subentrato il monitor del PC, il ‘virtuale’, la video-dipemdenza?). Il penultimo dei sette capitoli è :”Il ritorno” (ma dentro mi rimane quella figura dello zio … con quelle sue parole).


Una giovane coppia il 10 settembre 2014 alle 17:16 ha scritto:

Un commento originale e semplice al Cantico dei Cantici con più di cinquanta scene tratte da film molto noti. Commovente la citazione tratta da L'attimo fuggente nell'ultima pagina del libro: «Non scriviamo
e leggiamo poesie perché è carino. Noi leggiamo e scriviamo poesie
perché siamo membri della razza umana, e la razza umana è piena
di passione. Medicina, legge, economia, ingegneria sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento. Ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l’amore, sono queste le cose che ci tengono
in vita». Da leggere e meditare.


Donatella Vicentini il 10 settembre 2014 alle 10:30 ha scritto:

Romano Guardini un antesignano lungimirante delle ansie degli uomini, audace e perseverante nella fede e nelle opere. Un'altra prova che soprattutto dal passato arriva la spinta per l'avvenire: il presente è da vivere, poi è già domani.


DANIELE BIGHI il 9 settembre 2014 alle 23:41 ha scritto:

Spettacolare...Qui si capisce la radice artistica di un autore di una profondità decisamente speciale e unica.


Don filippo raimondi il 8 settembre 2014 alle 09:20 ha scritto:

Grande delusione. Il testo è inadeguato per una presentazione "divulgativa" (troppi tecnicismi) e tantomeno per una presentazione "scientifica" (troppe questioni solo accennate). Spiace: una occasione sprecata.


Don filippo raimondi il 8 settembre 2014 alle 09:16 ha scritto:

La prima e la seconda sezione sono un po' cervellotiche. Nuoce alla chiarezza l'eccessivo uso stilistico di lunghe parentesi. Ma nella parte l'autore dà il meglio di sé non temendo di fare una proposta veramente controcorrente.

Leggi tutti i commenti (3)

Umberto Masperi il 8 settembre 2014 alle 06:55 ha scritto:

Per chi ha un certo interesse per la filosofia (ma, va precisato, per i pochi ‘impenitenti metafisici’, come affermava di se stesso il “maestro” Bontadini negli anni del dopo sessantotto quando i filosofi di moda credevano di aver sepolto la ‘regina delle scienze’ per sempre) il confronto coi grandi pensatori è, prima o poi, d’obbligo. E’ il caso del filosofo bresciano che durante gli anni d’insegnamento alla Cattolica e poi all'Università Ca' Foscari di Venezia, era ‘conosciuto’ solo dagli “addetti ai lavori”; poi i mass media, veri protagonisti dei nostri tempi (articoli sui giornali,interviste televisive,ecc.) cui è ricorso e ricorre anche il Nostro, gli hanno dato ampia notorietà. Leggere i suoi libri è impresa ardua per i non ‘specialisti’; da qui l’utilità di opere che presentano il suo pensiero (che ha quella radicalità che provoca a prendere posizione). Questo libro del prof. Messinese (che ha scritto molto sul pensiero di Severino) è certamente utile, per l’impegno di ricostruzione dello sviluppo della metafisica severiniana, con i continui richiami sui punti di partenza, le precisazioni sugli sviluppi delle ‘due fasi’(come oramai si tende sempre a sottolineare), il confronto con quella metafisica classica (e quindi la posizione del pensiero cristiano) messa sotto accusa e giudicata ‘errore’ da Severino (e che invece viene ‘recuperata’ e ritenuta compatibile dall’autore, di fronte al rifiuto del filosofo bresciano con la nota posizione antinichilista. Si veda, ad es. la discussione sul tema della fede, cap.2°, Parte Prima,ed il ‘dialogo critico’, del cap.3°,Parte Seconda).

* Apprezzabile l’impegno di Messinese per due sue doti (che mancano, ad es., al sottoscritto che non condivide la tesi di fondo di Severino): la “pazienza”nel ricostruire…lo spirito alieno da “polemica” (che non trovo in altri critici ‘cattolici’).
** Nessun ulteriore commento a questo libro (perché porterebbe ad un commento…al pensiero di Severino), ma solo un appunto: sarebbe utile ricorrere ad una paragrafazione meglio articolata (con sotto-paragrafi numerati) quando l’esposizione è molto densa, e assai pesante, a livello concettuale.
*** Per me “credente” è sempre importante, fintanto che sono tra noi (prima del loro non-essere) ascoltare questi ‘maestri’, per la necessità di chiarire sempre meglio i due punti in questione (DIO-CREAZIONE) con l’aggiunta di “autentica” – mi scuso per l’immodestia- differenza ontologica “essere-ente” (nascere-morire non :venire dal non essere - “nulla” per Severino - e andare nel non-essere, ma da DIO e a DIO (da ESSERE a ESSERE!) la sola “vera”realtà ETERNA da non “sostituire”con gli “eterni”.

^^ Dio … creazione … essere … ente ,non tralasciando l’osservazione di Rosmini, del ... cadere “… in errore per imperfezione di idee …”(cfr. pag.204,n.9).

^^^ Dio non è morto, e se “gli dei sono fuggiti” però Dio-vivo è presente,ce ne siamo allontanati, fuggiti, noi (Agostino ha parlato invano?). Solo “Dio”, non “un” dio ci può salvare ( o non ci ha già salvati?).