Citazione spirituale

La voce dei clienti

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Manuela90.Fadda, manuela90.fadda@gmail.com il 11 settembre 2010 alle 12:22 ha scritto:

Questo libro, che può adoperarsi per un primo cammino catechetico verso Gesú Cristo vero Dio e vero uomo, assolve bene l'esortazione che ci viene da san Pietro apostolo ai versi 15-16 della sua prima lettera:
«Adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza, perché nel momento stesso in cui si parla male di voi rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristo.»
Con questo piccolo libro, che però fa presagire la sostanziosa essenza di quello che potrebbe esserci in un approfondimento successivo, graduale, della dottrina della nostra fede, si può perseverando in questo cammino convincerci che è necessario non conformarsi alla mentalità di questo secolo, secondo la parènesi paolina, ma trasformarsi rinnovando la nostra mente per poter esercitare, nella verità trovata in Cristo Gesú, verità che ci restituisce la libertà e la dignità dei figli di Dio, un rinnovamento di giudizio per raggiungere l'essenza profonda delle cose, senza farci affascinare da dottrine varie e peregrine, e cosí discernere la volontà di Dio, che in primis desidera che tutti gli uomini si salvino; e siccome al di fuori di Gesú Cristo non c'è salvezza è necessario accogliere la buona novella, accogliendo Gesú Cristo come Figlio di Dio, perché solo a quanti lo accolgono è dato potere di diventare figli di Dio. Questo bel libro di don Paolo Curtaz con semplicità di parola aiuta ad avvicinarsi alla buona novella, aprendoci uno spiraglio verso la Luce che seguíta ci avvia lungo la Via della Verità che conduce alla Vita Eterna.

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Massimiliano il 10 settembre 2010 alle 22:32 ha scritto:

Ottima recensione, complimenti all'autore.


Daniele Riscica il 10 settembre 2010 alle 17:34 ha scritto:

Un bel libro che consiste in una raccolta di appunti dell'autore sui detti e le parabole dei saggi d'Israele.
Diviso in tre parti, Torah, culto e opere di misericordia, è un ottimo testo bello e riflessivo da consultare. Consigliato!


Monica Alfieri il 10 settembre 2010 alle 16:47 ha scritto:

In questo libro Antonio Socci, vuol far luce sul quarto segreto di Fatima. Tra l'enigma ed il mistero irrisolto, le pressioni del Vaticano sulla conoscenza del quarto mistero, e le continue apparizioni della Madonna a suor Lucia sino alla morte.

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achille oliva il 9 settembre 2010 alle 18:32 ha scritto:

gli autori sono 4 a. oliva e a. aliscioni per le musiche e piero castellacci e r. biagioli per i testi grazie

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Giovani Insieme, giovani.insieme@movimentomariano.org il 9 settembre 2010 alle 15:21 ha scritto:

Questo libretto presentato da Vescovo di Piazza Armerina S.E. Michele Pennisi offre tanti spunti di riflessione. Affidarsi in ogni momento al Padre è la prerogativa di ogni essere umano. Un libretto che è pensato e scritto con il cuore. Un libretto che potrebbe essere d'aiuto a chi è in cerca di sè e del Creatore.
I Giovani Insieme

giovani insieme, giovani.insieme@movimentomariano.org il 9 settembre 2010 alle 15:13 ha scritto:

Questo libretto presentato dal Vescovo di Piazza Armeria S.E. Michele Pennisi offre tanti spunti di riflessione. La bellezza di nostro Padre impressa nel cuore di ogni uomo di buona volontà. Affidarsi a Lui in ogni attimo della nostra vita ci fa creature veramente libere. Giovani Insieme

San Giuseppe - Carmine Bruno
Libro
Carmine Bruno VivereIn (settembre 2009, 180 p.)

Tratto da rivista "Madre di Dio" nr.5 - Maggio 2010 il 9 settembre 2010 alle 10:02 ha scritto:

Come parlare del Santo silenzioso per eccellenza? Non mancano buoni testi di teologia, di spiritualità e di benemerita letteratura devozionale.
Il Santo ha molto da dire se interrogato sulle sue scelte di vita, sui valori in cui ha creduto e per i quali ha speso la sua esistenza.
Don Giacomo Alberione (C. Bruno, San Giuseppe nella spiritualità del beato don Giacomo Alberione, VivereIn 2009, pp. 180, € 10,00) ha adottato un metodo per parlare o, meglio, per donare la personalità di san Giuseppe ai suoi discepoli e alle sue discepole. Non è un metodo esplicitamente formulato nei suoi scritti, ma una guida metodica che da essi si ricava.
Giovanni Paolo II, nell’esortazione apostolica Redemptoris Custos (1989), ci invita a riprendere coscienza di una devozione che è sempre stata viva nella Chiesa: «Ispirandosi ai Vangeli, i Padri della Chiesa fin dai primi secoli hanno sottolineato che san Giuseppe, come ebbe amorevole cura di Maria e si dedicò con gioioso impegno all’educazione di Gesù Cristo, così custodisce e protegge il suo mistico corpo, la Chiesa, di cui la Vergine santa è figura e modello» (n. 1).
Allo stesso modo don Alberione interpreta l’ordine del Faraone che manda i suo fratelli da Giuseppe; e dirà sovente che è volere di Dio che Giuseppe sia mediatore tra noi e il Padre, tra noi e il Figlio, tra noi e Maria.
Don Alberione, per onorare questo Santo, scelse il nome Giuseppe quando il 5 ottobre 1921, insieme al beato don Timoteo Giaccardo e ai primi discepoli che lo avevano seguito, emise la professione religiosa; e ha inculcato nei suoi figli una particolare devozione a san Giuseppe, per cui tale devozione ha stretti legami con la spiritualità paolina.
Nella coroncina, che compose perché fosse recitata il primo mercoledì del mese, mette in risalto vari aspetti di questa devozione: l’aspetto cristologico (la forte intimità che san Giuseppe visse con Gesù), l’aspetto pedagogico (svolse con responsabilità il suo compito di educatore), l’aspetto sociale (è il santo della Provvidenza, patrono dei lavoratori), l’aspetto familiare (fu esemplare nelle virtù sociali e familiari, vero modello di ogni famiglia cristiana), l’aspetto ecclesiale (è invocato come protettore della Chiesa universale), l’aspetto apostolico (fu uno dei primi cooperatori che Gesù scelse per collaborare alla salvezza dell’umanità) e l’aspetto escatologico (è protettore dei moribondi).


pfive, quinto.tomassi@collevalenza.it il 8 settembre 2010 alle 22:50 ha scritto:

conoscere per amare. Saggezza antica e moderna...
Non c'è amore senza conoscenza...

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Rivista "Madre di Dio" nr. 8/2010 (agosto-settembre) il 8 settembre 2010 alle 16:35 ha scritto:

Gli appellativi che richiamano le immagini della Madonna riecheggiano remote e collettive memorie, inerenti ai santuari mariani di Costantinopoli e le nobili tradizioni culturali a questi facenti capo. Valido esempio è l’appellativo di “Madonna della fonte” riferito ad una serie di immagini custodite a Canosa, Conversano e a Trani. La Puglia, ponte naturale tra l’Occidente e l’Oriente, non è mai rimasta estranea alle vicende di natura politica, sociale e culturale del mondo orientale. Numerose sono state le immigrazioni e frequenti i contratti con tali terre.
Nella sfera del sacro, in particolare nella rappresentazione iconografica del culto mariano, si evidenziano segni tangibili dell’incontro tra la cultura bizantina e quella occidentale. È così possibile spiegare la massiccia presenza in Puglia di antiche icone, quasi tutte ritenute di origine bizantina, insignite da pie tradizioni e leggende locali.

Ti chiamerò Madre - Nicola Giordano
Libro

Rivista "Madre di Dio" nr.8/2010 (Agosto-Settembre) il 8 settembre 2010 alle 15:28 ha scritto:

Breve compendio di mariologia il lavoro di Nicola Giordano ("Ti chiamerò Madre", Vivere In 2010, pp. 114, € 4,00), come guida ad entrare nel segreto della impareggiabile "Donna del creato". Figlia dell'onnipotente Signore, Madre della divina Sapienza fattasi carne, Sposa dello Spirito Santo, amore sconfinato. Per l'umanità Maria è modello e guida, maestra di vita contemplativa.
«Se vogliamo contemplare la profondità della fede di Maria, è di grande aiuto il racconto evangelico delle nozze di Cana. Ella ubbidisce senza dubbio ad una ispirazione interiore, giacché, secondo il piano di Dio, la fede di Maria deve precedere la prima manifestazione del potere messianico di Gesù, come ha preceduto la sua venuta sulla Terra» (Giovanni Paolo II).

L'evento cristiano - Meli Antonio
Libro
Meli Antonio Elledici (settembre 2010, 80 p.)

nino, meli@itst.it il 6 settembre 2010 alle 18:26 ha scritto:

questo libro intende condividere il percorso di fede dell'autore fatto di studio, esperienza e attività pastorale con tutti coloro che non si accontentano di una fede per così dire indotta dalle circostanze e vogliono appropriarsi di essa attraverso un cammino personale. Il libro presenta un'impostazione aggiornata dell'evento cristiano che lo rende credibile ed attuale annche per l'uomo contemporaneo che nei suoi confronti ha assunto un'atteggiamento critico. Si tratta di una sintesi non ingenua, ma critica del cristianesimo. Il discorso si articola secondo un approccio prospettico delle verità cristiane che muove dal suo confronto con la ragione, mette in luce i supo presupposti fondamentali ed infine presenta la singoalrità dell'evento crisitano


Monica il 6 settembre 2010 alle 18:02 ha scritto:

Ho letto il libretto e mi è piaciuto molto, sono rimasta anche colpita dalle parole del Vescovo e del parroco don Enzo. Abito vicino a Nole e andrò a vedere dove p. Picco è nato. Il libro è scritto in un italiano scorrevole che è un pacere leggere. La parrocchia di Gozzano è stata brava.

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mario il 5 settembre 2010 alle 18:28 ha scritto:

questo testo è motivo solo di amarezza e di disgusto. ho letto molto sul Vaticano II, visto dalle angolazioni più diverse.
Questo testo è marcatamente manipolatore, lo metto in rapporto con quei romanzucoli storici che invadono le librerie (templari, codice da vinci,eccc..) nei quali partendo da notizie poco o per nulla dimostrabili si costruisce una immagine sempre negativa e distorta della Chiesa. Così il testo della signora Alberoni.
E non dice per nulla amore per Gesù e per la Chiesa. Basterebbe l'insulsa descrizione del teologo francese, descritto secondo un clichè senza spessore.

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Rivista "Se Vuoi" n° 3/2010 il 3 settembre 2010 alle 17:24 ha scritto:

«Si tratta di omelie semplici nella struttura ma, oltre alla profondità spirituale che vi soggiace, colpisce molto l'acume psicologico del Santo Curato che, come quand'era in vita leggeva nell'animo di coloro che lo incontravano, sembra ancora oggi scrutare l'animo del lettore che, posto di fronte a queste omelie, più che leggerle sembra "essere letto"». Così l'A. introduce questa raccolta di omelie di S. Giovanni Maria Vianney proclamato patrono di tutti i parroci nel 1929, alla cui persona e testimonianza si è richiamato - lo scorso giugno in occasione del 150° anniversario del suo "dies natalis" - Benedetto XVI dando inizio all'Anno sacerdotale, invitando tutti a cogliere la forza profetica che contrassegna la sua personalità umana e sacerdotale e la rende tuttora di grande attualità.

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