Citazione spirituale

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La voce dei clienti - Libri

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adelec il 6 settembre 2008 alle 14:33 ha scritto:

Splendido esempio di favola spirituale che aiuta a rimettere in gioco il proprio bisogno di Dio e la ricerca di felicità... Ispirato a S.ta Teresina e a S.Paolo, mi ha ricordato molto Momo, ma è una favola solo in apparenza...

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Lucia il 2 settembre 2008 alle 22:19 ha scritto:

LEGGENDO QUESTO LIBRO HO POTUTO CONTEMPLARE IL CREATO DANZANDO CON GIOIA ALLA PRESENZA DEL SIGNORE.
Grazie di cuore Joyce il Signore ti benedica con ogni benedizione.


ROBERTA, roberta8124@libero.it il 2 settembre 2008 alle 16:58 ha scritto:

Ho appena iniziato a leggere questo testo che sembra un pò complesso,tuttavia è interessante.

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ezio garis il 31 agosto 2008 alle 17:38 ha scritto:

Ho trovato "Il palazzo delle ombre" di Giovanni Lavia nel contenitore giallo della carta da recuperare. E' straordinario che ai giorni nostri si riesca a scrivere pagine di simile densità e poesia. Il fatto che sia finito nella carta straccia ben esprime il livello della nostra società.
Ezio Garis


giacomo vannucchi, vannucchi31@alice.it il 31 agosto 2008 alle 13:11 ha scritto:

è un libro prezioso stilato da Jean Guitton, grande interprete della spiritualità e del grande amore di Paolo VI; solamente la preparazione e la professionalità carismatica di questo grande scrittore potevano cogliere
e raccontare la sensibilità di questo Grande Pontefice, grazie ai suoi libri ne conosciamo la ricchezza e l'anticipo dei tempi che la Chiesa nel tempo porterà avanti.
Giacomo Vannucchi


lucy il 12 agosto 2008 alle 11:57 ha scritto:

Un ricettario originale e molto bello!
Lo trovo utile per avvicinare i piccoli e i giovani alla cucina attraverso il fascino del fantasy e, in particolare, delle Cronache di Narnia di CS lewis.
Un'idea veramente originale e ... gustosa!!!


Walter Galbusera il 2 agosto 2008 alle 09:05 ha scritto:

La bella kin ha il pregio di aiutre a capire con maggior profondità l'esperienza del volontario in Africa. Il protagonista che è partito con l'idea di fare e cosatruire, si rende conto che si può godere dell'essere meno che sentirsi di più...insomma un buon racconto da "bersi" tutto in un fiato e scoprire che è veramente una buona "bevanda"

Un utente il 1 agosto 2008 alle 20:53 ha scritto:

Leggendo queste pagine, scritte con uno stile semplice e diretto, si ha la netta sensazione di essere presi per mano dal protagonista per rivivere tutte le sue tappe della sua esperienza di volontario, assaporando fatiche e difficoltà, ma pure gioie e vittorie, introducendoci non in una fredda conoscenza, ma in un ambiente famigliare, reale con persone che ha conosciuto e con le quali ha cercato di condividere una parte della sua vita. Io non ho mai fatto un viaggio in Africa, ma nel frattempo che leggevo la bella kin mi sembrava di essere la sul posto, credo di aver preso il mal d'africa. Posso dire di essermi emozionata.

annalisa il 1 agosto 2008 alle 12:44 ha scritto:

bellissimo gio!!!!!! mi è piaciuto molto tutta la storia, ma in particolare l'epilogo con la storia del maratoneta!! complimenti!!!!!! annalisa

Ele e Niko il 1 agosto 2008 alle 12:23 ha scritto:

l'ho letto tutto in un fiato, una pagina tirava laltra ne vale proprio la pena...lo consiglio a chi sta cercando una risposta dalla propria vita...

ELISABETTA BRAMBILLA il 28 luglio 2008 alle 18:59 ha scritto:

La bella Kin ha il grande pregio di aiutare a capire con maggior profondità l'esperienza del volontario in Africa. il laico missionario si pone come una figura intermedia tra il padre o le suore, i cui ruoli molto chiari e definiti, a volte inpediscono loro di vivere quel contatto e quella vicinanza con le persone che invece è permessa al volontario. Eleno ci mostra come entrare con semplicità e rispetto nella quotidianità delle persone diventanto loro amico...lo definisco un ottimo racconto leggetelo ne vale la pena...sono nove euro spesi bene...Betti

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Agnese, pikkola_stella.95@hotmail.it il 29 luglio 2008 alle 21:34 ha scritto:

io ce l'ho e l'ho letto è molto bello ......credo che dia molti consigli su come comportari con gli amici..............
lo consiglio...


Un utente, puntotriplo@alice.it il 29 luglio 2008 alle 20:00 ha scritto:

Che strana cosa che é la fede! Antonio é un ragazzo un pò sfortunato, in quanto orfano di genitori, che seguendo alla lettera il passo del vangelo in cui Gesù dice al ricco:" va', vendi quello che hai e dàllo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi", se ne va a vivere o meglio rinchiudersi dentro una grotta lasciando i suoi possedimenti terreni. In quell' "abitazione" Antonio si nutre pochissimo seguendo una vita contemplativa. A volte gente del luogo lo va a visitare trovandolo in condizioni pessime e spesso malato, ma lui non vuole rinunciare a questo tipo di vita. In seguito in quella caverna si sostiene che Antonio abbia avuto visioni di entità spirituali (demoni) contro cui si ritrova a combattere, ma anche l'apparizione di Cristo. Antonio col trascorrere degli anni ottiene una fama rilevante a cause delle doti preveggenti e guaritive e anche filosofi contemporanei si rivolgono a lui (privo di studi) ritenendolo un grande saggio. Solo in età più matura esce da quella grotta per vivere in comunità con altri monaci, ma in vecchiaia vi ritornerà.
E' un testo molto importante, da riflettere.

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Giovanni Battaglia, pegiobruno@hotmail.com il 28 luglio 2008 alle 17:25 ha scritto:

E' sempre poco quello che si può scrivere e dire sulla importanza della mensa, tavola della Parola nella Assemblea liturgica. Nonostante tanti anni sono passati dalla riforma Liturgica le nostre chiese, tra le quali molte cattedrali, non hanno realizzato l'ambone, non riescono a esprimere la bellezza e monumentalità del luogo della Parola. Ancora sono molti i "leggii" o mensole di appoggio per il lezionario o per l'Evangeliario. Il Sinodo dei vescovi potrebbe nelle scelte concrete orientare verso la realizzazione della Tavola della Parola in piena simmetria con la tavola Eucaristica? Nella progettazione di nuove chiese potrebbe essere norma essenziale realizzare il luogo della mensa della Parola attorno al quale l'Assemblea liturgica dovrebbe riunirsi, accogliendo, nutrendosi, contemplando e condividendo la Parola.


Barbara Ferrari il 28 luglio 2008 alle 16:20 ha scritto:

Sono l'autrice del libro. Rendo grazie al Signore, alla mia Famiglia Religiosa, alla Vostra Casa Editrice per l'opportunità ricevuta di esplorare e custodire la vita di chi ci ha preceduto nel segno della fede, nell'avventura dell'essere cristiani. Incontrarsi con i testimoni della Speranza non lascia mai indifferenti: è esperienza che scuote dentro e fa puri e nuovi con tanta voglia di giungere là dove l'effimero si cancella, là dove è amore vero, là dove è dono di sè. Fino in fondo. Sull'esempio del Santo che ci ha redenti. Grazie a tutti.

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