La voce dei clienti
Tutti i commenti (da 32311 a 32325 di 32556)
Rita, info@ritadietrich.it il 12 novembre 2008 alle 09:21 ha scritto:
Nel mondo che faremo è il libro della speranza. tutti e in particolar modo i ragazzi vivono una realtà nella quale è difficile identificarsi. Una realtà che sembra non dare spazio alle nuove generazioni e pertanto alimentare quel vuoto esistenziale che molti giovani cercano di colmare anche ricorrendo a surrogati di felicità quali il consumismo eccessivo,la droga e l'alcool. Ma grazie ad un incontro anche casuale con qualcuno, adulto o coetaneo, che si è messo in cammino per riscoprire i veri valori della vita, molti di loro sono riusciti a cambiare ottica, a coltivare quella speranza che, motore dell'energia personale, ci spinge a non accontentarci di un'esistenza superficiale e dolorosa. Ed ecco che qualche spiraglio si apre nonostante il buio e l'incertezza, un barlume di luce che indica l'uscita dal tunnel della depressione, dell'isolamento e dell'insoddisfazione. Queste sono le storie raccolte nel libro. Non si tratta di esempi semplici, ma nelle circa 80 testimoninze vince la voglia di vivere intensamente, e contemporaneamente progredire nella propria spiritualità, poichè come dicono le scritture 'non si vive di solo pane'. La Chiesa sotto quest'ottica appare così più vicina ai giovani. Quella chiesa composta da tanti sacerdoti, laici, educatori che condividono le paure dei ragazzi, ma che hanno trovato una via di speranza che desiderano mostrare loro. La vita si trasforma in una scommessa, spesso con scelte diverse dalla massa, ma che inevitabilmente rispecchiano maggiormente il cuore e i desideri di ognuno di noi. Nessuno può garantire che tale strada conduca alla felicità, ma ogni giorno può accadere qualcosa per cui valga la pena vivere, e chissà se passo dopo passo, la meta dei nostri sogni possa apparire più accessibile. |
Marco Innocenti, marco.innocenti@lanazione.net il 11 novembre 2008 alle 20:37 ha scritto: E' raro trovare atti di un convegno così appassionanti e ricchi di informazioni su argomenti di grande rilievo come l'arte tardogotica a Padova e nell'Italia nord-orientale. Gli autori dei singoli contributi, oltre a riepilogare quanto finora accertato e scoperto sugli affresci di Altichiero e Jacopo Avanzi, sulle sculture e le decorazioni di Andriolo de' Santi e degli altri artisti trecenteschi attivi a Padova, gettano lo sguardo su nuove motivazioni delle singole committenze, su nuove interpretazioni dell'iconografia nelle cappelle di San Giacomo e di San Giorgio, sui grandi mecenati (e celebri condottieri) parmensi-padovani come Bonifacio e Raimondino Lupi, sulla dominazione dei Carraresi, sulle influenze del Guariento e sui criptoritratti contenuti nei meravigliosi affreschi di Altichiero. Insomma un volume notevolissimo, da leggere con cura e conservare. |
Monica Furlanetto il 10 novembre 2008 alle 15:06 ha scritto:
Ho conosciuto Cristina nella mia adolescenza e leggere del suo particolare rapporto con Dio mi ha scosso dentro. |
katia il 7 novembre 2008 alle 18:03 ha scritto: GRANDE E' L'AMORE DI DIO....non ce ne sono altri,mettiamoci alla ricerca di quell'Amore che è LUCE nelle tenebre! Leggi tutti i commenti (23) |
De campanis fundendis. La produzione di campane nel Medioevo tra...
Vita e Pensiero Edizioni
(gennaio 2006, 262 p.)
gaetano zecchini il 5 novembre 2008 alle 17:18 ha scritto: bellissimo libro ! |
Alpe il 1 novembre 2008 alle 19:30 ha scritto:
“A chi paragonerò io questa generazione? [...] Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, |
Luca il 31 ottobre 2008 alle 11:32 ha scritto:
Veramente un gran bel libro sotto tutti gli aspetti. Godibile sia per esperti del settore che per un pubblico più ampio. |
massimo il 31 ottobre 2008 alle 09:50 ha scritto: io ho conosciuto Padre Bonaventura e ho letto il libro e lo consiglio a quanti cercano un conforto e una conferma che Dio agisce attraverso persone come Padre Bonaventura per il bene personale di ognuno di noi, basta cercare e fare il primo passo. |
paola il 30 ottobre 2008 alle 20:02 ha scritto:
Il libro in alcuni tratti e' noioso perche' parla solo di lei |
arch. christian annovi, annovi.chris@libero.it il 30 ottobre 2008 alle 18:25 ha scritto: ammiro tantissimo padre gabriele amorth che tra l'altro è mio concittadino! seguo le sue trasmissioni radiofoniche e questo è il suo primo libro che leggo, sono sicuro che mi piacerà moltissimo!! lo consiglio a prescindere... Leggi tutti i commenti (13) |
gege il 29 ottobre 2008 alle 15:14 ha scritto:
Il libro mi è sembrato molto interessante, come altri suoi libri che ho già letto. |
laura il 29 ottobre 2008 alle 13:10 ha scritto:
ma certo che esiste l'aldila' se no vuol dire che non hai fede |