Citazione spirituale

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La voce dei clienti - DVD

Tutti i commenti per «DVD» (da 556 a 570 di 592)


Prof. Luisa Sentieri il 16 gennaio 2011 alle 00:03 ha scritto:

DEV'ESSERE BELLISSIMO, SCOPRIRE LE BELLEZZE E LE MERAVIGLIE DEL CREATO PER DVD SONO ENTUSIASTA AL SOLO PENSARCI. VEDERE è BELLISSIMO


Prof. Luisa Sentieri il 15 gennaio 2011 alle 23:38 ha scritto:

Mi ha affascinato il titolo di questo dvd perchè il diluvio anche oggi si ripete in diverse parti del mondo, in aUSTRALIA, PER ES.
MI FA PENSARE AL COMPORTAMENTO UMANO NON RETTO E IL GIUDIZIO DI DIO CON IL DILUVIO: ANNIENTARE L'UMANITA' PER FAR SPARIRE TUTTO IL MALE CREATO DALL'UOMO


Prof. Luisa Sentieri il 15 gennaio 2011 alle 23:26 ha scritto:

Dev'essere bellissimo, una storia che fa riflettere qualsiasi persona umana se si lascia trasportare dalla vocazione alla quale è chiamato ogni uomo

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rosella il 13 gennaio 2011 alle 09:48 ha scritto:

anche io ho visto la serie televisiva su Boing, ma anche se molto coinvolgente non mi sembra molto fedele al vangelo e spesso ha suscitato nelle mie bambini delle domande che mi hanno messo un po' in difficoltà.

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Andrea il 11 gennaio 2011 alle 10:40 ha scritto:

Un bel film! merita di essere visto e ascoltato con attenzione.


Prof. Luisa Sentieri, sentieriluisa@ymail.com il 24 dicembre 2010 alle 15:43 ha scritto:

Dev'essere bellissimo e lo regalo ad un mio amico che ricorda questo film quando era bambino. Ora lui è contadino e cura e alleva le sue mucche che sono 80. Buon Natale a tutti da Luisa Sentieri


Rongiu il 12 dicembre 2010 alle 12:57 ha scritto:

Perché credo in questa cruenta “Passione”. Parlare di Gesù figlio di Giuseppe di professione “téktón”, forse più carpentiere che falegname, non è cosa facile. Questo giovane uomo, che è stato a sua volta un téktón, che ha diviso la storia dell’umanità in prima di Lui e dopo di Lui, merita, credo, un sano e tranquillo rispetto storico, indipendentemente dal proprio credo. Miliardi di pagine ne parlano nel bene e nel male. Milioni e milioni sono i credenti, milioni e milioni sono gli increduli. In suo nome molte vite sono state spente, e sempre in suo nome i suoi seguaci hanno consumato i più efferati delitti. Insomma, per farla breve è un personaggio scomodo, eppure…, eppure…, non è un violento, non ha mai istigato alla violenza, il suo linguaggio è semplice, chiaro, illuminato. Ai fiumi di inchiostro che parlano di Gesù, si aggiungono quelli che parlano del lavoro di Mel Gibson, anche per lui i pro ed i contro, si sprecano. Molti ritengono questo lavoro convincente, rigoroso, tant’altri ancora inefficace, inesatto. Anche io voglio dire qualche cosa in proposito e, mi farò aiutare, nella prima parte di questo viaggio, da un altro straordinario “Maestro” che di storia ne ha scritta tanta, ma veramente tanta. Il nome della mia guida è Indro, il suo cognome è Montanelli. Perché proprio lui? Perché ci ha lasciato, in eredità, delle bellissime lezioni “pratiche” di libertà di manifestazione del pensiero. Se strada facendo le mie parole sono di danno a chicchessia, non me ne si voglia. Non è mia intenzione scatenare un putiferio dottrinale. Per il mio enunciato, la figura di Pietro e non solo la sua è essenziale. Scoppiato l’incendio nel 64 d.C., Nerone mise a morte per CROCIFISSIONE numerosi cristiani, tra questi anche Pietro, il famoso Kefa. E’ stato lo stesso Gesù a chiamarlo così, in aramaico significa “roccia”, “pietra”. Pietro si fece crocifiggere a testa in giù perché si riteneva indegno di morire alla stessa maniera del suo Signore. (Montanelli - nota n°1)Il supplizio si svolse là dove ora sorge il gran tempio che porta il nome del suppliziato. E i carnefici non furono nemmeno sfiorati dal dubbio che la tomba della loro vittima avrebbe fatto da fondamento a un altro Impero, spirituale, destinato a sotterrare quello, secolare e pagano, che aveva pronunciato il verdetto). . Prima di continuare il mio discorso, vediamo cosa ci dicono gli americani circa questo film e cioè: FONTI - LINGUA - LOCATION - SQUADRA CREATIVA. Fonti: La sceneggiatura di La Passione di Cristo è stata adattata dal regista/produttore Mel Gibson in collaborazione con Benedict Fitzgerald (Wise Blood, In Cold Blood, Heart of Darkness, Zelda) e racconta le ultimi dodici ore della vita di Gesù Cristo sulla Terra. Il copione è frutto dell'adattamento di un resoconto sulla Passione tratto dai quattro vangeli di Matteo, Marco, Luca e Giovanni. La lingua: Tutti i personaggi del film parlano le lingue diffuse in quel tempo. Ciò vuol dire l'aramaico per gli ebrei, fra cui Cristo e i suoi discepoli, e il "latino di strada" per i romani. Il greco, comunemente parlato dagli intellettuali del tempo, non era rilevante ai fini della storia. L'ARAMAICO: RISCOPERTA DI UNA LINGUA ANTICHISSIMA
Una delle prime decisioni prese da Mel Gibson in qualità di regista di La Passione di Cristo, è stata quella di far parlare al Gesù del suo film, la stessa lingua parlata del vero Gesù 2000 anni fa. Si tratta dell'aramaico, un'antica lingua semitica strettamente legata all'ebraico, oggi considerata da alcuni linguisti una "lingua morta", ma ancora usata nei dialetti di alcune genti in remote parti del Medio Oriente. Un tempo, però, l'aramaico era una lingua franca, la lingua della cultura e del commercio parlata in tutto il mondo, paragonabile all'inglese moderno. Nell'VIII° secolo a.C., la lingua aramaica era molto in uso dall'Egitto all'Asia Maggiore al Pakistan ed era la lingua principale dei grandi imperi di Assiria, Babilonia e in seguito dell'Impero dei Caldei e della Mesopotamia. L'aramaico si diffuse anche in Palestina, a cavallo fra il 721 e il 500 AD, prendendo il posto dell'ebraico come lingua principale. Gran parte della legge ebraica fu codificata, dibattuta e trasmessa in aramaico, che fu anche la lingua di base del Talmud. Gesù parlava e scriveva in quello che oggi viene chiamato aramaico occidentale, il dialetto degli ebrei del suo tempo. Dopo la sua morte, i protocristiani scrissero in aramaico, rendendo note la storia di Gesù e il suo messaggio in molte terre diverse. In qualità di lingua storica che esprime concetti religiosi, l'aramaico è una lingua di raccordo fra giudaesimo e cristianità. Il professore Franz Rosenthal ha scritto nel Journal of Near Eastern Studies: "A mio giudizio, la storia dell'aramaico rappresenta il trionfo più puro dello spirito umano personificato in un linguaggio (che è la forma mentale più diretta dell'espressione fisica)Š (Era) una lingua fortemente consona alla promulgazione di questioni spirituali". Per Gibson, udire le parole di Cristo pronunciate nella lingua originale, è stata un'esperienza ineffabile. Tuttavia, riportare in vita l'aramaico in un moderno film cinematografico era un compito enorme. Come si fa a realizzare un film del XXI° secolo in una lingua del I° secolo?
Gibson ha chiesto aiuto a Padre William Fulco, Capo degli Studi Mediterranei alla Loyal Marymount University, uno dei massimi esperti mondiali di lingua aramaica e di culture classiche semitiche. Fulco ha tradotto l'intera sceneggiatura di La Passione di Cristo nell'aramaico parlato nel I° secolo, per i personaggi ebraici e nel "latino di strada" per i personaggi romani, attingendo alla sua vastissima conoscenza linguistica e culturale. Dopo aver tradotto il copione, Padre Fulco, insieme a Evelina Meghnagi, ha assunto il ruolo di dialoghista sul set ed è rimasto a disposizione della produzione, per traduzioni e consultazioni da fornire all'impronta. Per rendere ancora più autentica la lingua, Gibson ha consultato madrelingua di dialetti aramaici, per capire come parlassero all'epoca. Gibson racconta di essere rimasto molto commosso dal suono di quella bellissima lingua riportata in vita. Infine, l'intero cast internazionale di La Passione di Cristo ha dovuto imparare brani in aramaico a memoria, diventando forse uno dei maggiori gruppi di artisti ad aver mai appreso una lingua antica en masse. Secondo Gibson, la lingua straniera del film ha avuto un altro beneficio, poiché ha unito un cast composto da lingue, culture e provenienze assai diverse fra loro. "Portare un cast tanto eterogeneo in un unico luogo e riuscire a fargli apprendere un'unica lingua, peraltro scomparsa, gli ha fornito un terreno comune, un senso di condivisione e ha stabilito fra i suoi componenti un legame che trascende il linguaggio", spiega Gibson. Questo ha inoltre spinto il cast ad esaminare più a fondo le proprie risorse fisiche ed emotive, al di là dell'uso delle parole. "Parlare in aramaico chiedeva qualcosa di diverso agli attori - osserva Gibson - i quali dovevano compensare la normale chiarezza della loro lingua usuale. La loro performance ha raggiunto un livello più profondo. In un certo senso era come tornare alla vecchia cinematografia, per come eravamo impegnati a raccontare la storia attraverso la pura imagery e una fortissima espressività". Location: La Passione di Cristo è stato girato interamente in Italia, principalmente in due luoghi:
• Matera: le scene della crocifissione sono state girate nella bella città di Matera, nella regione meridionale della Basilicata, dove anche Pier Paolo Pasolini girò il suo Vangelo Secondo Matteo nel 1965.
• Studi di Cinecittà: Gerusalemme è stata interamente ricostruita all'interno dei famosi studi di Cinecittà di Roma, dal noto scenografo Francesco Frigeri e dall'arredatore Carlo Gervasi
Questa unica grande struttura comprende il tempio in cui ha luogo il processo religioso al Cristo, il cortile delle numerose udienze davanti a Ponzio Pilato e il luogo in cui Gesù viene picchiato e frustato. Squadra creativa: Gibson ha chiesto al direttore della fotografia Caleb Deschamel (The Patriot, The Right Stuff) di rendere le immagini del film simili ai dipinti del grande artista del barocco italiano, Caravaggio, le cui tele sono caratterizzate da una luminosità "naturale", ricavata dal forte contrasto fra luce e ombra. "E' un'opera sublime" afferma Gibson rispetto al Caravaggio ³Così violenta, oscura, pregna di spiritualità e in alcuni momenti persino bizzarra". Il 40% del film è stato girato di notte o in interni, utilizzando dei teloni, al fine di ottenere l'effetto della luce che cerca di uscire dall'oscurità. Dopo una ricerca accurata, il premiato costumista Maurizio Millenotti (Hamlet, The Importance of Being Earnest) ha disegnato i costumi del tempo, e, per dare risalto al design visivo voluto da Gibson, ha prediletto le tonalità tipiche del Caravaggio, il marrone, il nero e il beige. Nonostante la maggior parte della troupe sia stata reclutata in Italia (e il cast sia in Italia che in Europa dell'Est), gli esperti del trucco e dei capelli, guidati da Keith VanderLaan e Greg Cannom (A Beautiful Mind, Pirates of the Caribbean) sono stati importati da Hollywood. Gibson sapeva che avrebbe avuto bisogno dei migliori specialisti di trucco del mondo, per creare il crudo e straziante realismo delle scene della fustigazione e della crocifissione. Per le ultime sequenze del film, l'attore James Caviezel, che impersona Gesù, si è sottoposto quotidianamente a sette ore di trucco.
CROCIFISSIONE - Ma cos’è e in cosa consiste la crocifissione? La croce. Questo legno ai tempi di Gesù aveva, per quel che ho letto, 3 tipi di forma. “Croce capitata”, “Croce commissa”, “Croce di S. Andrea”. Con molte probabilità per Gesù fu utilizzata la prima. Questa croce è formata da due parti: il palo orizzontale chiamato “antenna” ed il palo verticale che si piantava in terra chiamato “staticulum”. Alla metà di questo staticulum sorgeva un “sedile” su cui poggiava a “cavallo” il corpo del crocifisso. Infatti è impensabile che solo i chiodi potessero reggere l’intero peso. Probabilmente anche il cosiddetto “suppedaneum” e cioè il pezzo sul quale poggiano e sono inchiodati i piedi, è un sostegno inesatto, non plausibile. Il palo verticale, dopo la sentenza veniva preparato sul luogo stabilit e si piantava mancante di quello orizzontale. E’ chiaro che il luogo scelto doveva avere un buona visibilità, a motivo di ciò i luoghi molto affollatii erano i preferiti. Che cosa ha portato Gesù sulle spalle? Sicuramente il palo orizzontale (antenna), su di una tavolozza (titulus), poi, veniva scritta la sentenza. Quando Spartaco fu battuto definitivamente, 6000 uomini SEIMILA! prigionieri furono crocifissi per ordine di Crasso ed esposti lungo la strada da Capua a Roma (via Appia). La pena della crocifissione procurava un cruento strazio che al reo cittadino romano, non non era comminata. Per “quaternio” si intendono i soldati (quattro) che scortavano il “cruciarius”, il condannato. Un quinto uomo aveva l’incarico di verificare la morte dell’uomo crocefisso (exavtor mortis), questo compito spettava al centurione. FLAGELLAZIONE – La flagellazione o fustigazione, era inflitta con molta frequenza dal potere Romano. Pezzi di ferro o di ossa erano fissati all’estremità della frusta. Di conseguenza, brandelli di carne, lacerazioni profonde, e così via, venivano prodotte sul corpo del flagellato. Che cosa è uno shock ipovolemico? E’ la diminuzione, a seguito di emorragie, del sangue che circola all’interno del corpo umano. Il cuore si vede costretto ad aumentare il proprio “lavoro” per cercare di irrorare, le parti periferiche del corpo. Conseguenza naturale di questo tipo di shock è la morte. Gesù, chiamato nel film, יהושע pronuncialo (Yĕhošūa‘), subisce la flagellazione all’interno del pretorio di Ponzio Pilato e per suo ordine. GIUDEA – SINEDRIO - SADDUCÈI – FARISEI - SCRIBI – TRADIMENTO E DEFERIMENTO A PONZIO PILATO - ULTIMA CENA – GETSEMANI (nota Montanelli n° 2) La Giudea era una delle province più tartassate dal malgoverno imperiale. Era riuscita due secoli e mezzo prima, con miracoli di coraggio e diplomazia a liberarsi dal dominio persiano e aveva ritrovato, per una settantina d’anni, la sua indipendenza, sotto la guida dei suoi re-sacerdoti da Simone Maccabeo in giù. La loro reggia era il Tempio di Gerusalemme. E qui gli Ebrei si asserragliarono per resistere all’invasione di Pompeo, che voleva estendere anche su questa terra il dominio di Roma. Combatterono con la forza della disperazione , ma non vollero rinunziare alla pausa del sabato, che la religione imponeva. Pompeo se ne accorse, e proprio di sabato li attaccò. 12.000 DODICIMILA persone furono MASSACRATE. Il Tempio non venne saccheggiato. La Giudea diventò una provincia romana. Si ribellò pochi anni dopo, pagò il tentativo con la li berta di 30.000 TRENTAMILA cittadini venduti come schiavi, e ritrovò uno sprazzo d’indipendenza.

Emanuela Ricci il 19 ottobre 2010 alle 09:21 ha scritto:

Ottimo film che racconta la vra storia del Cristo, certo le scene sono abbastanza "dure"...ma è ciò che Gesù ha sofferto veramente!

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Rosanna Primicerio il 7 dicembre 2010 alle 14:40 ha scritto:

Un film davvero toccante, addirittura commovente anche se ambientato in un clima di guerra e di attentati.

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Luisa, sentieriluisa@ymail.it il 27 novembre 2010 alle 22:21 ha scritto:

Bello il Dvd diverso dai soliti per un regalo di Natale a Roberto un mio amico che credo apprezzerà un dono così bello.

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Kalos il 24 novembre 2010 alle 15:20 ha scritto:

Un'eccellente trasposizione cinematografica della storia dell'uomo dei sogni, che in virtù di un'acutezza d'intelletto sorprendente e di una disarmante umiltà ha raggiunto il trono d'Eggito guidato dal Dio dei suoi padri.

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Jessica il 4 novembre 2010 alle 01:02 ha scritto:

Al sig. Andrea del commento sopra: mi scusi tanto ma qui non si sta a discutere dell'umanità di Nostro Signore, piuttosto di: (SPOILERS)
1) Gesù che si "arrabbia" con Dio Padre chiedendogli di far tornare in vita S. Giuseppe ??
2) Il Signore quasi reticente a respingere l'amore "personale e particolare" di Maria di Betania, che lo voleva sposare...?
3) Gesù che "non era cosciente" della sua missione?!
4) La Madonna che quasi si offende e resta male alle parole di Gesù (chi sono mia madre e i miei fratelli, chi fa la volontà di Dio...)!! E stiamo parlando della Donna fatta umiltà, la tutta pura e santa...

Questa sono eresie belle e buone - confermatemi da alcuni religiosi a cui avevo chiesto in merito a questo film, i quali mi hanno detto che questo film costituisce una
versione molto freelance di un regista che a sua volta si era ispirato a un musical inglese, e di non dare credito a molte delle cose ivi mostrate. A ciò si aggiunge, in ordine sparso e limitatamente a quanto la mia memoria concede:
5) Nostro Signore ritratto quasi come uno scanzonato sempre pronto a scherzare... certo non mi aspetto un Dio "emo", ma qui si esagera un po'
6) Un satana TOTALMENTE fuori luogo!! vada bene la versione donna, ma la versione uomo... giacca, camicia e pantaloni neri stile anni '90-2000 con capelli gellati e faccia del cavolo (e orecchino!), assolutamente inguardabile...
7) molte altre cose, non sono neanche riuscita a vedere tutto il film... difatti tutte queste castronate sono concentrate in circa 30 min di film o giù di lì.

E voglio specificare, questo film non è male perchè farebbe vede l'aspetto umano del Signore (siiii, anche il film di Rossellini) piuttosto che è snervante è come ritragga Gesù dubbioso e mollaccione, quasi a subire amareggiato e passivamente, in balia degli eventi che accadono nella sua vita!! ("è per questo che sono venuto, per fare la Volontà del Padre mio"). E faccia bene attenzione caro insegnante di religione, perchè ci sono diverse correnti eretiche pseudo-cristiane che pongono l'accento proprio su come Gesù - a loro dire - avrebbe vissuto passivamente o avrebbe "subito" gli eventi della sua vita - quasi lo facesse non guidato da uno slancio d'amore nei nostri confronti - ma come imposta da un Padre cattivo e severo, che non ha cura del proprio Figlio...

E poi la forza dello Spirito Santo, quella stessa forza che avrebbe trasformato i Dodici in paurosi rantolanti in indomiti annunciatori del Verbo fatto Uomo, dove la mettiamo? Come non avrebbe potuto essere a maggior ragione e molto più chiaramente presente in Nostro Signore? Mah.

Ripeto, alcune scene sono ben fatte come quando il Signore cammina sul mare in tempesta, ma per il resto...
comprate il Gesù di Nazareth di Zeffirelli, e dall'ultima Cena in poi "integrate" con La Passione di Cristo di Gibson (crudo e violento, sì, la Passione non è stata una passeggiata al parco).
E se volete un film con un Gesù molto "umano" ma davvero irresistibile e più piacevole da guardare, c'è 7km da Gerusalemme, di produzione totalmente italiana con Luca Ward. Almeno questo è un film senza pretese in cui l'integrità di Nostro Signore non viene messa in discussione... neanche quando beve la coca-cola, perchè almeno qui è Padrone e consapevole delle sue azioni!

Andrea (prof. di Religione) il 30 settembre 2010 alle 09:42 ha scritto:

In effetti qualche osservazione si potrebbe anche fare, ma non concordo con le due precedenti opinioni. Facciamo molta attenzione... se non riconosciamo l'umanità di Gesù di Nazareth, il suo essere VERO UOMO, rischiamo di non riuscire a cogliere la vera natura di Gesù Cristo, UMANA e DIVINA insieme!!! Questo sì che sarebbe un GRAVE errore per noi cristiani! Non separiamo mai il Gesù storico dal Cristo della fede...

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cattolico85 il 26 ottobre 2010 alle 21:23 ha scritto:

Un film eccezionale, molto ben curata anche l'edizione speciale 2 dischi, ricca di contenuti speciali tra i quali le vere immagini del funerale del Pontefice, il backstage e l'anteprima del film a S. S. Papa Benedetto XVI.
Il film è molto ben articolato, sebbene presenti un punto di vista cronologico di quanto accaduto nella straordinaria vita del Pontefice.
Ciò che rende particolare questo film è la straordinaria interpretazione di Jon Voight nei momenti della vecchiaia, dal Giubileo 2000 sino alla sua morte, avvenuta nel 2005.
Si può dire che sia la miglior interpretazione del papa Giovanni Paolo II, senza nulla togliere all'interpretazione altrettanto importante, in quanto mira a dare un aspetto umano e spirituale di Wojtyla, di Piotr Adamczyk nel film "KAROL - Un uomo diventato Papa" e "KAROL - Un Papa rimasto uomo" diretti da Giacomo Battiato.

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Sig. Marco Luigi Pucci il 4 agosto 2010 alle 13:57 ha scritto:

Buon musical, peccato che il suono non sia perfettamente sincronizzato con l'immagine.

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