Dall'inizio del suo pontificato, papa Francesco ci mette in guardia dal ritenere che parlare del diavolo oggi sia cosa del passato. Ci parla espressamente di lotta, quella stessa lotta condotta da Gesù: lui è venuto per vincere il male, sconfiggere definitivamente il grande incantatore. Dal demonio Gesù è stato tentato e lo ha sconfitto sulla croce. "Tutti noi - ci avverte il pontefice - siamo tentati perché la legge della nostra vita spirituale, della nostra vita cristiana è una lotta. E lo è in conseguenza del fatto che il principe di questo mondo non vuole la nostra santità, non vuole che noi seguiamo Cristo. Certo, qualcuno di voi forse può dire: "Ma, padre, che antico è lei, parlare del diavolo nel secolo ventunesimo!". Ma guardate che il diavolo c'è anche nel secolo ventunesimo e noi dobbiamo imparare dal vangelo come lottare contro di lui per non cadere in trappola. Ma per farlo non bisogna essere ingenui. E perciò si devono conoscere le sue strategie per le tentazioni che hanno sempre tre caratteristiche: cominciano piano, poi crescono per contagio e alla fine trovano il modo per giustificarsi". Malefici, possessioni, esorcismi, profezie sugli ultimi tempi: in questo testo di sicuro impatto e di solida teologia, un esorcista, un demonologo e un'antropologa ci accompagnano in un "Viaggio nell'inferno sulla terra".
INTRODUZIONE
di Don Gianni Sini e Don Marcello Stanzione
In apparenza lontano dalla vita di tutti i giorni, argomento per teologi o soggetto per film di cassetta, siamo padronissimi di non crederci, ma dobbiamo alla fine constatare che la sua più grande impresa è convincere gli uomini del terzo millennio che lui non esiste. È anche vero che accettare la sua esistenza e diventare suoi adoratori non porta mai a nulla di buono. Il proliferare di sette segrete a lui dedite sono foriere, ce lo dicono le cronache, di esperienze molto brutte.
Ma di chi parliamo? Questo è già un problema. La sua carta d'identità deve essere davvero extralarge per contenere tutti i nomi che gli sono stati affibbiati. Solo i più famosi: Lucifero, Satana, Mefistofele, pure quello numerico di 666 e il diavolo, il signore della malvagità. Se tutte le epoche storiche l'hanno additato e dipinto come la sorgente di ogni male, occorre prendere atto di questo dato della tradizione che altro non è che l'esperienza e la sapienza accumulate da nostri predecessori. Così ha introdotto questa figura tenebrosa e conturbante un approfondimento sul TG2.
Hai voglia a ridurlo a immagine del passato, a certame religioso, a fola di preti. E proprio la inesplicabile dismisura di atrocità, perversioni, infamie di questo mondo che spinge ad evocare una presenza demoniaca, una potenza negativa, un signore delle tenebre che a volte prende possesso della storia umana e di noi suoi abitanti. Certo le malefatte sono opera degli uomini che le compiono, ma dietro si avverte spesso un regista occulto.
Dice lo storico della filosofia Tullio Gregory in una intervista televisiva: « Si dimentica spesso che il diavolo, che oggi si è un po' oscurato come persona, anche nella riflessione teologica, è stato un grande attore e autore della storia. Le religioni pagane sono opera del demonio, le persecuzioni contro il cristianesimo sono opera del demonio, le invasioni barbariche sono mosse dal demonio, i mori di Maometto che invadono l'Europa cristiana sono mossi dal demonio e così via, fino alla grande rottura dell'unità cristiana nel '500 quando cattolici e riformati si oppongono e ognuno accusa l'altro di essere esponente del demonio, essere truppe dell'anticristo ».
Ma nel mondo contemporaneo quale posto occupa il diavolo? A questa domanda dovrebbero rispondere anzitutto gli esorcisti che si occupano in prima persona dell'argomento, i teologi sentono qualche difficoltà a parlare del diavolo, dell'inferno. Dove sta? Dentro la terra? Un grande teologo ha detto: « L'inferno è vuoto, perché forse l'inferno è sulla terra». E dove? Nei rapporti umani, nella crisi che viviamo, e forse qui il demonio è sparito ed è diventato al massimo espressione di tensioni che non hanno nulla a che vedere con l'originale rottura dell'equilibrio cosmico voluto da Jahvé, ma ha a che fare con le difficoltà che affrontiamo di giorno in giorno. Il diavolo, quindi, e il suo campo di battaglia: il mondo e gli uomini. Le armi della Chiesa: la preghiera e, se non basta, gli esorcismi.
Satana, il diavolo, il principe delle tenebre, il tentatore. Non un generico spirito maligno ma, nella tradizione cattolica, l'angelo ribelle, intelligente, perverso e bugiardo, potente, ma meno forte di Cristo e della libera volontà dell'uomo. Moltissime le immagini che il cinema ci rimanda moltiplicando le nostre paure, ma la Chiesa, senza clamore, da sempre si adopera per distruggere il suo potere, sull'esempio del suo fondatore, con un'unica arma, la preghiera, che in casi particolari assume appunto la forma dell'esorcismo. È un'antica e solenne preghiera pubblica — accompagnata dall'aspersione dell'acqua benedetta, dall'ostensione del crocefisso, dall'imposizione delle mani — che può pronunciare, a norma di diritto canonico, esclusivamente un sacerdote autorizzato dal vescovo.
Dopo la Rivoluzione francese gli esorcisti erano quasi scomparsi, ma negli ultimi anni abbiamo assistito a un'inversione di tendenza e ora in Italia sarebbero trecento, qualcuno azzarda, in assenza di statistiche.
L' esorcista, avverte il Codice di diritto canonico, prima di tutto deve accertarsi di non trovarsi di fronte a un malato. I veri casi di possessione sono pochi, intorno al 2%, su questo concordano tutti gli esorcisti, a partire dal più conosciuto, padre Gabriele Amorth.
Non ha dubbi o perplessità padre Amorth nell'affermare: « Il diavolo dà sempre filo da torcere, il diavolo c'è e tenta di scoraggiare l' esorcista, screditandolo, ridicolizzandolo, facendogli credere che sia un caso troppo forte per le sue forze e quindi è tempo perso intervenire ». Si procede con fatica, poi il diavolo arriva un po' per volta a diminuire la prepotenza, la violenza, incomincia a dire che gli esorcismi gli sono insopportabili, ad affermare: « Tu mi hai vinto ». Ma non bisogna alzare subito la bandiera della vittoria: vuol dire che ci si avvia verso il procedimento di liberazione, ma nessun esorcista può ipotizzare e prevedere il giorno e l'ora della liberazione definitiva.
PREFAZIONE
di Francesco Vaiasuso
SATANA ESISTE E IO L'HO INCONTRATO
Ha preso possesso del mio corpo, della mia mente, dea mia esistenza con ventisette legioni del suo esercito diabolico. Oggi, ringrazio la Chiesa cattolica, gli esorcisti, i sacerdoti e suore e quanti hanno pregato per la mia liberazione e ringrazio don Gianni Sini per questo importante lavoro, offrendo ancora una volta la possibilità di saperne di più sul maligno e di poter conoscere quelle vie da seguire per difendersi dalle finalità perverse del suo agire. Lo ringrazio con affettuosità e amicizia per avermi concesso la possibilità di presentare queste pagine con il mio desiderio di avvicinarvi alla lettura nel a certezza che « siamo più che vincitori in Colui che ci dà forza» ed esortandoci vicendevolmente a rimanere saldi nella fede e perseveranti nelle prove.
Offro la mia testimonianza con gratitudine perenne a Dio I sua e mia mamma Maria e a tutti gli angeli e i santi che solo venuti in mio aiuto. Sento di dover far mie le parole di Gesù rivolte all'indemoniato: «Va', nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia ha avuto per te».
Satana era per me un essere astratto, una fantasia da film horror, un qualcosa di non ben precisato che stava in un luogo molto lontano dalla mia vita, ma il 20 maggio 2002 la mia quotidianità venne completamente stravolta da un evento tanto inaspettato quanto assurdo. Il mio corpo venne in modo fulmineo invaso da una forza disumana, da una potenza indescrivibile che prese possesso di ogni parte di me e senza che io potessi far nulla per impedirlo, con un odio smisurato urlai al gesuita, fratello Ferro, davanti a me: « Sono Satana, Francesco è mio! ». Oggi sono libero e posso scrivere e raccontare tutto ciò che ho vissuto perché sono rimasto sempre lucido a me stesso durante le possessioni.
Vedevo il mio corpo spostarsi e subire l'onta del male senza che io potessi fermarlo e sentivo ciò che queste entità dicevano usando la mia voce. Pensavo ciò che mi veniva inculcato nella mente in modo molto persuasivo e credevo che quei pensieri realmente mi appartenessero. « Ucciditi! Ucciditi! Ormai sei mio. Senza di me non puoi far nulla. Nessuno può aiutarti. Nulla esiste all'infuori di me ». Questi erano i pensieri più ricorrenti. E tante volte, quando venivo posseduto, poche gocce d'acqua benedetta mi facevano urlare per il bruciore che provavo sulla pelle. Le gocce bagnavano il mio viso e i miei vestiti, ma per me erano fuoco vivo sulla pelle. Sentivo il bruciore che durava anche per ore e ore; ma la mia pelle, dopo, esternamente non presentava anomalie.
Ho vissuto l'inferno, ho visto le porte degli inferi e ho sentito il grido disumano dei demoni, ma ho sperimentato la dolcezza dello Spirito Santo e ho sentito la compassione di Dio. Ho visto l'azione dei santi nelle battaglie contro le tenebre, ho subito i tormenti nelle notti buie e profonde, ma ho vinto perché Dio mi ha salvato con la sua mano potente.
Sono nato nel 1971 in una famiglia di commercianti, i miei genitori gestiscono una galleria d'arte. Una famiglia normale, con una vita molto comune, simile a quella dei miei coetanei.
La mia infanzia è gioiosa e contornata da un clima sereno, ma all'età di quattro anni un'asma bronchiale improvvisa e acuta mi costringe a ricoveri con dosi di cortisone. Si tenui e all'assunzione di massicce aggiungono via via continue malattie che curo con farmaci che mai mi portano alla completa guarigione. La mia famiglia vive una fede popolare ed io non provo una particolare attrazione verso le cose sacre, mi sono indifferenti e a tratti mi infastidiscono.
Ma da quel 20 maggio la mia vita non sarà più la stessa. Il mio incontro a tu per tu con una forza che mi distrugge la mente prima del corpo non mi dà più la possibilità di vivere una vita normale, Presto le mie giornate diventano pesanti, la mattina non riesco ad alzarmi dal letto, ho continui capogiri e fortissimi dolori in tutto il corpo. Sento un'oppressione che mi schiaccia e mi ruba la gioia per poi improvvisamente avvertire un vigore mai avuto, la forza di poter sollevare pesi al di sopra delle mie possibilità.
Sono sposato da poco più di un anno con Daniela e adesso lei non sa più chi sono veramente, vive tanta confusione e non riesce a trovare una spiegazione alle tante stranezze che ora continuamente viviamo. Mi accompagna da un neurologo, si fa consigliare da sacerdoti sul da farsi, cerca aiuto e conforto dai parenti, ma alla fine, non trovando nessuno in grado di dare soluzioni valide, ci ritroviamo nella sacrestia della chiesa del S. Cuore, faccia a faccia con Matteo La Grua, sacerdote ottantenne , noto esorcista di Palermo. Padre Matteo lo sento come un vero padre, cerca con domande precise di centrare il problema, ma sarà una semplice benedizione a far ribellare in modo repentino le entità che stanno dentro di me e, con un odio sviscerato, gli urlo contro tutta l'avversione che provo per lui.
Padre Matteo è un esorcista temprato, un uomo di grande fede e umiltà, conosce bene l'avversario e non si lascia ingannare, lo incalza ordinandogli di sottomettersi nel nome di Gesù e gli comanda con autorità di dire il proprio nome.
Satana è il falsario, il bugiardo, l'ingannatore, ma dopo una lotta furibonda e al limite delle mie forze umane non riesce ad opporre resistenza e confessa: « Sono Satana e siamo ventisette legioni — urla — gerarchicamente schierate e Francesco è nostro ».
Nella stanza cala un gelo glaciale, padre Matteo abbassa lo sguardo e dice mesto: « Questa è la verità ».
Esco sorretto da Daniela e da mia mamma. Quella per me è una sentenza. Mi sento un condannato, un prigioniero nel braccio della tortura e della morte. Vedo la tristezza infinita negli occhi di Daniela e le lacrime che non riescono a fermarsi sul volto di mia mamma. « Non ho speranza, non ho speranza », mi ripeto nella mente, ma poi cerco e leggo la Bibbia e sento una speranza accendersi dentro e mi ricordo delle parole: Dio è misericordia infinita. Dio non abbandona i suoi figli negli inferi. Chi confida in lui non perirà mai, ma avrà la vita. Parole che diventano pian piano certezza.
Inizio a frequentare il convento delle suore clarisse, sento il desiderio di pregare e inizio un dialogo cuore a cuore con Dio. Mi rivolgo a lui chiedendo le piccole cose e imparo a confidare nel suo aiuto. Inizio a vedere che la mia preghiera ha un'efficacia e imparo presto a cercare l'aiuto di coloro che mi hanno preceduto, i santi. Continuo a essere tormentato e bastonato, ma i miei non vedono nulla. Io invece sì, sono loro: esseri dalla forma orribile che si presentato davanti ai miei occhi con forme non precisate, escono da melme vive e putride per poi inabissarsi nelle stesse lagune in un'atmosfera di nullità assoluta. Sento di vivere come dentro a un film. La mia vita agli occhi della gente scorre nella normalità, mi occupo della mia galleria d'arte, quando queste entità lo consentono, e quanti mi incontrano si complimentano per la mia giovialità, ma posso improvvisamente subire la dissociazione da me stesso e assumere atteggiamenti anomali senza preavviso e con una cattiveria inaudita.
I santi: imparo presto a considerarli compagni di viaggio, uomini e donne che come me hanno lottato contro il male per affermare il bene e la giustizia e a dire il vero sono proprio loro che, tante volte, scaraventano negli abissi queste entità malvagie. Arrivano quando il mio corpo è a brandelli e le mie forze allo stremo, ma la loro presenza mi conforta e mi consola. Mi danno il coraggio e la forza di non mollare e tante volte mi viene concesso di vederli. Sento degli amici straordinari al mio fianco. Sono loro che intervengono in mio favore e io non di rado mi sento un campo di battaglia, un terreno su cui forze avverse si scontrano e si affrontano. Mi sento attraversato e strattonato da una parte e dall'altra, ora dal bene, ora dal male, ora dalle tenebre, ora dalla luce e io riesco solamente a essere spettatore del mio corpo straziato e umiliato da tanto odio, ma poi sento un balsamo invisibile scendere nelle mie ossa, come un'unzione che mi plasma e mi consola.
Il fine di questo strazio resta per satana il conquistare la mia anima. È la mia anima a essere contesa. Satana, rivelandosi immediatamente, afferma che io, Francesco, sono in suo possesso. Ma perché tanto odio? Perché tanto strazio? Io non avevo mai partecipato a riti esoterici e satanici. Non avevo mai frequentato maghi o streghe. Mai fatto uso di droghe o di alcol. Eppure con tanta arroganza lui afferma che io sono in suo possesso per patti di sangue da me contratti e le mie malattie erano il frutto di questi patti satanici. Patti di sangue da me contratti all'età di quattro anni. Satana diceva la verità. Inconsapevolmente ho vissuto la mia vita posseduto da satana.
Oggi sono un uomo libero e le mie malattie sono scomparse. Voglio condividere con voi la gioia e la pace che porto nel cuore e spero che la lettura di questo libro possa indurvi a cercare, come io ho fatto, e conoscere la Verità. Solo Cristo è la via, la verità e la vita e chi confida in lui non resta deluso.
ESTRATTO DAL PRIMO CAPITOLO
LE DOMANDE CHE TUTTI VORREBBERO FARE ALL'ESORCISTA
Le mie risposte saranno in sintonia con il pensiero della Chiesa, del Magistero, a partire dalla Rivelazione. Eviterò volutamente di dare risposte che rappresentino opinioni personali. Qui di seguito sono riportate le domande che mi sono state poste in occasione di convegni, presentazione di libri e nelle trasmissioni televisive a cui sono stato invitato.
Il demonio com'è o come lo immagina?
Tra le tante risposte che si potrebbero dare, preferisco una definizione molto bella che l'esorcista spagnolo José Antonio Fortea ha dato nella Summa Daemoniaca, un trattato di demonologia che ha trovato molti consensi tra gli esorcisti. « Il demonio è un essere spirituale di natura angelica condannato per l'eternità. Non ha corpo e la sua esistenza è di carattere interamente spirituale. Quindi anche i peccati dei demoni sono esclusivamente spirituali ».
Occorre subito dire che i demoni da sé hanno deciso di diventare malvagi, all'inizio però erano angeli buoni. Furono sottoposti a una prova prima di poter penetrare nella visione beatifica dell'essenza divina. Alcuni obbedirono, altri disobbedirono. Il tutto non avvenne all'improvviso, ma progressivamente.
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Daniele Marella il 14 settembre 2014 alle 07:08 ha scritto:
Un viaggio nel male in tutti i suoi aspetti. E' un libro che ti fa riflettere molto.