Esorcismo, demonio, sette
DIAVOLO
Satana, l' "avversario" (dal semitico 'satan' o 'saitan', la menzogna, il falsario), ha molti epiteti. Poco presente nell'Antico Testamento, è un angelo di Dio, una creatura subordinata che mette in discussione la fede e la fedeltà degli uomini davanti all'Eterno (vedi l'Incipit del libro di Giobbe). Nel Nuovo Testamento diventa un tentatore, la personificazione del male, a capo di un regno malefico.
Nel medioevo il diavolo acquista un posto preponderante nell'immaginario collettivo. Gli vengono riconosciuti poteri soprannaturali, gli viene attribuito un aspetto bestiale, a metà strada fra l'uomo e l'animale: corna, vello di ariete, zoccoli, artigli, orecchie d'asino... Gli viene associata la strega, che personifica il male e l'apostasia, accusata di praticare il maleficium, cioè di aver fatto un patto col diavolo.
L'epoca dei Lumi determinò quasi la sparizione dell'idea di diavolo in Europa. Esso rimarrà presente nelle opere letterarie del XIX secolo ed entrerà come soggetto nell'arte cinematografica del secolo scorso.
Dal CCC:
"391 Dietro la scelta disobbediente dei nostri progenitori c'è una voce seduttrice, che si oppone a Dio, la quale, per invidia, li fa cadere nella morte. La Scrittura e la Tradizione della Chiesa vedono in questo essere un angelo caduto, chiamato Satana o diavolo. La Chiesa insegna che all'inizio era un angelo buono, creato da Dio. « Diabolus enim et alii dèmones a Deo quidem natura creati sunt boni, sed ipsi per se facti sunt mali – Il diavolo infatti e gli altri demoni sono stati creati da Dio naturalmente buoni, ma da se stessi si sono trasformati in malvagi ».
394 La Scrittura attesta la nefasta influenza di colui che Gesù chiama « omicida fin dal principio » (Gv 8,44), e che ha perfino tentato di distogliere Gesù dalla missione affidatagli dal Padre. « Il Figlio di Dio è apparso per distruggere le opere del diavolo » (1 Gv 3,8). Di queste opere, la più grave nelle sue conseguenze è stata la seduzione menzognera che ha indotto l'uomo a disobbedire a Dio".
ESORCISMO
Dal greco "scongiuro di uscire", in entrambi i Testamenti della Bibbia, è l'eliminazione dell'opera di potenze malefiche (demoni) nell'uomo, connessa, talvolta, con la guarigione della malattia collegata all'ossessione. I Vangeli sinottici ritraggono Gesù anche come esorcista. Il prendere parte dei discepoli di Gesù nella sua missione è illustrato pure con un'attività di questo genere. Nella tradizione ecclesiale, l'esorcismo è, per sua essenza, una preghiera di intercessione annoverata fra i riti sacramentali. Esso è attestato per la prima volta nel III secolo, praticato durante il battesimo, come uno dei segni efficaci della rinuncia alla «vita vecchia» e l'inizio di una vita nuova. Nella Chiesa cattolica, rappresenta anche attualmente un rito a sé stante, per rari casi in cui il trattamento psichiatrico non risulta efficace.
SETTA
Dal latino 'seco', «taglio, separo». Gruppo che segue una propria dottrina o una propria regola di vita e che si stacca da una comunità più grande. Di solito, il distacco avviene per rimarcare un elemento dottrinale a scapito di altri o a seguito di una contestazione nei confronti della Chiesa ufficiale. Il concetto di setta riflette il confronto di Chiese e religioni con minoranze dissidenti che sono giudicate eretiche e illegittime, e che da parte loro disconoscono a loro volta la legittimità dell'organizzazione madre. Le sette del XIX e del XX secolo si sono sviluppate a partire dal dissenso su importanti problemi teologici:
a) il problema della parusia e del millennio, spesso collegato con
b) la ricerca della vera configurazione della Chiesa, in particolare della comunità della fine dei tempi (avventisti, testimoni di Geova), oppure con
c) la questione del ministero ecclesiastico (paleo o neoapostolici, mormoni);
d) la questione dell'efficacia dello Spirito, particolarmente nella santificazione e salvezza personale (pentecostalismo) ed
e) del presente autoannunciarsi di Cristo oppure dell'aldilà (gruppi neorivelazionisti e spiritistici).
Nelle elaborazioni dottrinali delle sette alcune verità parziali, trascurate nelle Chiese, vengono spesso messe in luce in maniera unilaterale o mescolate con elementi estranei. Il libero sviluppo delle sette, che avanza con l'avanzare della libertà religiosa, richiede da parte della Chiesa un chiaro distacco dai precedenti metodi di lotta agli eretici e una strategia pastorale che, a fianco di quelle religiose, consideri anche le cause culturali e sociali del formarsi delle sette stesse.
DEMONI
Dal greco daimon, in origine "spirito divisore" ma anche "ispiratore", sono conosciuti nelle credenze popolari di ogni tempo; differenti per qualità, rango e potere (presso i greci, per es., anche qualcosa di divino, la buona voce inferiore dell'uomo), nominati il più delle volte nel senso di «spiriti dannosi». L'AT presuppone la loro esistenza come ovvia, senza riconoscere loro un significato rivelatorio. Nel primo giudaismo, le rappresentazioni dei demoni sono descritte in maniera molto più ampia (origine da una "caduta" di angeli ribelli, gerarchia demoniaca e loro operare devastante). Queste si ritrovano anche nel NT: Satan è il loro «principe» (Mc 3,22 par.), la loro opera devastante si manifesta in malattie e nell'ossessione. Nel 1215 il IV concilio Lateranense dichiarò che non esiste un male sin dal principio, ma che ogni male è finito-temporale ed è il risultato della libertà creaturale; il diavolo e gli altri demoni, creati da Dio per natura buoni, sono diventati poi cattivi per propria iniziativa.
Satana, l' "avversario" (dal semitico 'satan' o 'saitan', la menzogna, il falsario), ha molti epiteti. Poco presente nell'Antico Testamento, è un angelo di Dio, una creatura subordinata che mette in discussione la fede e la fedeltà degli uomini davanti all'Eterno (vedi l'Incipit del libro di Giobbe). Nel Nuovo Testamento diventa un tentatore, la personificazione del male, a capo di un regno malefico.
Nel medioevo il diavolo acquista un posto preponderante nell'immaginario collettivo. Gli vengono riconosciuti poteri soprannaturali, gli viene attribuito un aspetto bestiale, a metà strada fra l'uomo e l'animale: corna, vello di ariete, zoccoli, artigli, orecchie d'asino... Gli viene associata la strega, che personifica il male e l'apostasia, accusata di praticare il maleficium, cioè di aver fatto un patto col diavolo.
L'epoca dei Lumi determinò quasi la sparizione dell'idea di diavolo in Europa. Esso rimarrà presente nelle opere letterarie del XIX secolo ed entrerà come soggetto nell'arte cinematografica del secolo scorso.
Dal CCC:
"391 Dietro la scelta disobbediente dei nostri progenitori c'è una voce seduttrice, che si oppone a Dio, la quale, per invidia, li fa cadere nella morte. La Scrittura e la Tradizione della Chiesa vedono in questo essere un angelo caduto, chiamato Satana o diavolo. La Chiesa insegna che all'inizio era un angelo buono, creato da Dio. « Diabolus enim et alii dèmones a Deo quidem natura creati sunt boni, sed ipsi per se facti sunt mali – Il diavolo infatti e gli altri demoni sono stati creati da Dio naturalmente buoni, ma da se stessi si sono trasformati in malvagi ».
394 La Scrittura attesta la nefasta influenza di colui che Gesù chiama « omicida fin dal principio » (Gv 8,44), e che ha perfino tentato di distogliere Gesù dalla missione affidatagli dal Padre. « Il Figlio di Dio è apparso per distruggere le opere del diavolo » (1 Gv 3,8). Di queste opere, la più grave nelle sue conseguenze è stata la seduzione menzognera che ha indotto l'uomo a disobbedire a Dio".
ESORCISMO
Dal greco "scongiuro di uscire", in entrambi i Testamenti della Bibbia, è l'eliminazione dell'opera di potenze malefiche (demoni) nell'uomo, connessa, talvolta, con la guarigione della malattia collegata all'ossessione. I Vangeli sinottici ritraggono Gesù anche come esorcista. Il prendere parte dei discepoli di Gesù nella sua missione è illustrato pure con un'attività di questo genere. Nella tradizione ecclesiale, l'esorcismo è, per sua essenza, una preghiera di intercessione annoverata fra i riti sacramentali. Esso è attestato per la prima volta nel III secolo, praticato durante il battesimo, come uno dei segni efficaci della rinuncia alla «vita vecchia» e l'inizio di una vita nuova. Nella Chiesa cattolica, rappresenta anche attualmente un rito a sé stante, per rari casi in cui il trattamento psichiatrico non risulta efficace.
SETTA
Dal latino 'seco', «taglio, separo». Gruppo che segue una propria dottrina o una propria regola di vita e che si stacca da una comunità più grande. Di solito, il distacco avviene per rimarcare un elemento dottrinale a scapito di altri o a seguito di una contestazione nei confronti della Chiesa ufficiale. Il concetto di setta riflette il confronto di Chiese e religioni con minoranze dissidenti che sono giudicate eretiche e illegittime, e che da parte loro disconoscono a loro volta la legittimità dell'organizzazione madre. Le sette del XIX e del XX secolo si sono sviluppate a partire dal dissenso su importanti problemi teologici:
a) il problema della parusia e del millennio, spesso collegato con
b) la ricerca della vera configurazione della Chiesa, in particolare della comunità della fine dei tempi (avventisti, testimoni di Geova), oppure con
c) la questione del ministero ecclesiastico (paleo o neoapostolici, mormoni);
d) la questione dell'efficacia dello Spirito, particolarmente nella santificazione e salvezza personale (pentecostalismo) ed
e) del presente autoannunciarsi di Cristo oppure dell'aldilà (gruppi neorivelazionisti e spiritistici).
Nelle elaborazioni dottrinali delle sette alcune verità parziali, trascurate nelle Chiese, vengono spesso messe in luce in maniera unilaterale o mescolate con elementi estranei. Il libero sviluppo delle sette, che avanza con l'avanzare della libertà religiosa, richiede da parte della Chiesa un chiaro distacco dai precedenti metodi di lotta agli eretici e una strategia pastorale che, a fianco di quelle religiose, consideri anche le cause culturali e sociali del formarsi delle sette stesse.
DEMONI
Dal greco daimon, in origine "spirito divisore" ma anche "ispiratore", sono conosciuti nelle credenze popolari di ogni tempo; differenti per qualità, rango e potere (presso i greci, per es., anche qualcosa di divino, la buona voce inferiore dell'uomo), nominati il più delle volte nel senso di «spiriti dannosi». L'AT presuppone la loro esistenza come ovvia, senza riconoscere loro un significato rivelatorio. Nel primo giudaismo, le rappresentazioni dei demoni sono descritte in maniera molto più ampia (origine da una "caduta" di angeli ribelli, gerarchia demoniaca e loro operare devastante). Queste si ritrovano anche nel NT: Satan è il loro «principe» (Mc 3,22 par.), la loro opera devastante si manifesta in malattie e nell'ossessione. Nel 1215 il IV concilio Lateranense dichiarò che non esiste un male sin dal principio, ma che ogni male è finito-temporale ed è il risultato della libertà creaturale; il diavolo e gli altri demoni, creati da Dio per natura buoni, sono diventati poi cattivi per propria iniziativa.
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