Sacramentale
Teologia sacramentale
Designa nella teologia classica la riflessione scientifica sulla provenienza, l'essenza, le modalità di efficacia e la prassi dei sacramenti (il trattato dogmatico De sacramentis conteneva la dottrina generale e la presentazione dei singoli sacramenti). Le riflessioni patristiche sull'economia della salvezza, sui sacri segni e sui contenuti del battesimo e dell'eucaristia (sant' Agostino) furono di grande importanza per la successiva t. sacramentale.
Storicamente, la t.d.s. inizia soltanto verso la metà del XII sec.; Tommaso d'Aquino presentò la t.d.s. in maniera compatta includendovi lecclesiologia e facendo seguire ad essa la trattazione sui singoli sacramenti.
Sacramenti
II termine «sacramento» (sacramentum, in latino) traduce il greco mysterion, che ha dato direttamente il termine «mistero»; il verbo greco muein, dal quale deriva mysterion, significa «strizzare l'occhio, ammiccare». In origine, questi termini indicano una visione o rivelazione istantanea, ottenuta nel corso di un rito appropriato, che, come nelle «religioni misteriche» dell'impero romano, pone il credente in contatto con una realtà che resta normalmente invisibile. Questa rivelazione santifica colui che la sperimenta. Il termine latino corrispondente contiene i due significati di «segreto» e di «sacro». I sacramenti cristiani sono quindi riti attraverso i quali, quando sono amministrati nella forma approvata dalla Chiesa e ricevuti con fede, viene comunicata al credente la grazia divina.
Anche se il termine non ricorre, nel Nuovo Testamento sono espressamente indicati due sacramenti il battesimo e l'eucaristia , e altri tre il perdono dei peccati, l'unzione degli infermi e l'ordinazione sono chiaramente suggeriti. A partire dall'epoca dei padri della Chiesa, il rito originario del battesimo si è scisso in due cerimonie che sono state gradualmente distinte: il battesimo e la confermazione. Di fronte ai disordini della società romana, l'esperienza pastorale ha evidenziato anche la dimensione sacramentale del matrimonio cristiano, che si doveva distinguere sia dal matrimonio considerato come unione civile facilmente ripudiabile sia dal concubinato legale. Gli autori dell'inizio del medioevo latino usavano il termine «sacramento» in senso lato, per cui poteva essere applicato a molti riti. Nel XII e XIII secolo, i sacramenti propriamente detti sono stati ridotti a sette (i sette sacramenti), riservando ad altre cerimonie la qualifica di «sacramentali». Perciò nel cattolicesimo, come del resto anche nell'ortodossia, si riconoscono sette sacramenti: battesimo, confermazione, eucaristia, penitenza, unzione degli infermi, ordine e matrimonio. I primi tre costituiscono i sacramenti dell'iniziazione, anche se la teologia specifica che solo il battesimo è strettamente necessario per la salvezza. La penitenza, o sacramento della riconciliazione, e l'unzione degli infermi sono sacramenti che guariscono dal male. L'ordine e il matrimonio specificano due vocazioni distinte nella vita della Chiesa e conferiscono le grazie di cui hanno bisogno. Secondo la teologia cattolica, ogni sacramento è efficace ex opere operato. Ciò significa che la sua efficacia presuppone la fede in coloro che lo ricevono, ma non è questa fede ad esserne l'agente, bensì unicamente la grazia divina conferita dal rito celebrato in conformità con le disposizioni canoniche e con l'intenzione di fare ciò che fa la Chiesa. I sacramentali (varie benedizioni) sono preghiere della Chiesa per la persona che li riceve. Essi incitano alla speranza, ma la loro efficacia, effetto della misericordia divina, non viene affermata dalla Chiesa.
Nel XVI secolo, la dottrina di Lutero sulla giustificazione per sola fede e sul ricorso alla sola Scrittura ha messo indirettamente in dubbio i sacramenti, tranne il battesimo e l'eucaristia. Lo stesso Lutero, nel De captivitate babylonica Ecclesiae (1520), li considerava invenzioni medioevali, anche se si accostò spesso al sacramento della penitenza e affermò sempre che i pastori dovevano essere ordinati secondo le regole. Nella sua dottrina dell'eucaristia affermava la presenza reale del corpo e del sangue di Cristo, rifiutando però la dottrina della «transustanziazione». Calvino considerava la presenza di Cristo nel sacramento un'autentica presenza spirituale, mentre Zwingli vi vedeva unicamente una metafora per indicare la presenza di Cristo nella fede del credente.
I teologi discutono sull'esatta natura della confermazione, che perfeziona il battesimo mediante l'imposizione delle mani e l'unzione con il sacro crisma, e sull'età nella quale questo sacramento dovrebbe esse re ricevuto. La tradizione antica vi vedeva il dono dello Spirito Santo che deve seguire nella vita cristiana la partecipazione a Cristo morto e risorto. I riti orientali la conferiscono subito dopo il battesimo, anche ai neonati. La tradizione spagnola, conservata in molte diocesi dell'America Latina, la conferisce ai bambini di quattro-cinque anni, mentre altrove si preferisce in genere amministrarla all'«età della ragione», cioè non prima dei sette anni e di preferenza verso i dodici anni. Circa a metà del XX secolo, l'esperienza dell'Azione cattolica in Europa ha suggerito di vedere nella confermazione il sacramento che introduce nell'età adulta. Pur attraente per ragioni pastorali, questa teologia è scarsamente compatibile con la tradizione antica.
La penitenza, o riconciliazione, era riservata in origine ai peccati che separavano totalmente dalla Chiesa. Detti a volte «imperdonabili», questi peccati erano tre: apostasia, omicidio, adulterio. Poiché le persecuzioni dei primi secoli moltiplicavano le apostasie puramente formali, progressivamente anche questi peccati vennero perdonati. In parte per l'influenza esercitata dai monasteri irlandesi, nel medioevo la penitenza divenne un modo per orientare la vita di tutti i giorni alla ricerca della santità, poi, durante la Controriforma, divenne anche, nella «confessione frequente», un atto di devozione. In ogni caso, questo sacramento è composto da: confessione dei peccati, contrizione inferiore, assoluzione da parte del sacerdote, seguita dalla «soddisfazione», un'opera pia da fare secondo le istruzioni ricevute dal confessore.
L'unzione degli infermi - detta dal concilio di Trento «estrema unzione» conforta e incoraggia nella malattia e concede al tempo stesso il perdono dei peccati.
L'ordine conferito dal vescovo (da tre vescovi in caso di consacrazione episcopale) conferisce il potere di esercitare il ministero liturgico e magisteriale del diacono, del presbitero e del vescovo. Infine, il matrimonio, celebrato mediante lo scambio del consenso fra gli sposi in presenza di testimone designato dalla Chiesa (normalmente un sacerdote), conferisce le grazie necessarie alla vita coniugale e all'educazione dei figli nella fede cristiana.
Designa nella teologia classica la riflessione scientifica sulla provenienza, l'essenza, le modalità di efficacia e la prassi dei sacramenti (il trattato dogmatico De sacramentis conteneva la dottrina generale e la presentazione dei singoli sacramenti). Le riflessioni patristiche sull'economia della salvezza, sui sacri segni e sui contenuti del battesimo e dell'eucaristia (sant' Agostino) furono di grande importanza per la successiva t. sacramentale.
Storicamente, la t.d.s. inizia soltanto verso la metà del XII sec.; Tommaso d'Aquino presentò la t.d.s. in maniera compatta includendovi lecclesiologia e facendo seguire ad essa la trattazione sui singoli sacramenti.
Sacramenti
II termine «sacramento» (sacramentum, in latino) traduce il greco mysterion, che ha dato direttamente il termine «mistero»; il verbo greco muein, dal quale deriva mysterion, significa «strizzare l'occhio, ammiccare». In origine, questi termini indicano una visione o rivelazione istantanea, ottenuta nel corso di un rito appropriato, che, come nelle «religioni misteriche» dell'impero romano, pone il credente in contatto con una realtà che resta normalmente invisibile. Questa rivelazione santifica colui che la sperimenta. Il termine latino corrispondente contiene i due significati di «segreto» e di «sacro». I sacramenti cristiani sono quindi riti attraverso i quali, quando sono amministrati nella forma approvata dalla Chiesa e ricevuti con fede, viene comunicata al credente la grazia divina.
Anche se il termine non ricorre, nel Nuovo Testamento sono espressamente indicati due sacramenti il battesimo e l'eucaristia , e altri tre il perdono dei peccati, l'unzione degli infermi e l'ordinazione sono chiaramente suggeriti. A partire dall'epoca dei padri della Chiesa, il rito originario del battesimo si è scisso in due cerimonie che sono state gradualmente distinte: il battesimo e la confermazione. Di fronte ai disordini della società romana, l'esperienza pastorale ha evidenziato anche la dimensione sacramentale del matrimonio cristiano, che si doveva distinguere sia dal matrimonio considerato come unione civile facilmente ripudiabile sia dal concubinato legale. Gli autori dell'inizio del medioevo latino usavano il termine «sacramento» in senso lato, per cui poteva essere applicato a molti riti. Nel XII e XIII secolo, i sacramenti propriamente detti sono stati ridotti a sette (i sette sacramenti), riservando ad altre cerimonie la qualifica di «sacramentali». Perciò nel cattolicesimo, come del resto anche nell'ortodossia, si riconoscono sette sacramenti: battesimo, confermazione, eucaristia, penitenza, unzione degli infermi, ordine e matrimonio. I primi tre costituiscono i sacramenti dell'iniziazione, anche se la teologia specifica che solo il battesimo è strettamente necessario per la salvezza. La penitenza, o sacramento della riconciliazione, e l'unzione degli infermi sono sacramenti che guariscono dal male. L'ordine e il matrimonio specificano due vocazioni distinte nella vita della Chiesa e conferiscono le grazie di cui hanno bisogno. Secondo la teologia cattolica, ogni sacramento è efficace ex opere operato. Ciò significa che la sua efficacia presuppone la fede in coloro che lo ricevono, ma non è questa fede ad esserne l'agente, bensì unicamente la grazia divina conferita dal rito celebrato in conformità con le disposizioni canoniche e con l'intenzione di fare ciò che fa la Chiesa. I sacramentali (varie benedizioni) sono preghiere della Chiesa per la persona che li riceve. Essi incitano alla speranza, ma la loro efficacia, effetto della misericordia divina, non viene affermata dalla Chiesa.
Nel XVI secolo, la dottrina di Lutero sulla giustificazione per sola fede e sul ricorso alla sola Scrittura ha messo indirettamente in dubbio i sacramenti, tranne il battesimo e l'eucaristia. Lo stesso Lutero, nel De captivitate babylonica Ecclesiae (1520), li considerava invenzioni medioevali, anche se si accostò spesso al sacramento della penitenza e affermò sempre che i pastori dovevano essere ordinati secondo le regole. Nella sua dottrina dell'eucaristia affermava la presenza reale del corpo e del sangue di Cristo, rifiutando però la dottrina della «transustanziazione». Calvino considerava la presenza di Cristo nel sacramento un'autentica presenza spirituale, mentre Zwingli vi vedeva unicamente una metafora per indicare la presenza di Cristo nella fede del credente.
I teologi discutono sull'esatta natura della confermazione, che perfeziona il battesimo mediante l'imposizione delle mani e l'unzione con il sacro crisma, e sull'età nella quale questo sacramento dovrebbe esse re ricevuto. La tradizione antica vi vedeva il dono dello Spirito Santo che deve seguire nella vita cristiana la partecipazione a Cristo morto e risorto. I riti orientali la conferiscono subito dopo il battesimo, anche ai neonati. La tradizione spagnola, conservata in molte diocesi dell'America Latina, la conferisce ai bambini di quattro-cinque anni, mentre altrove si preferisce in genere amministrarla all'«età della ragione», cioè non prima dei sette anni e di preferenza verso i dodici anni. Circa a metà del XX secolo, l'esperienza dell'Azione cattolica in Europa ha suggerito di vedere nella confermazione il sacramento che introduce nell'età adulta. Pur attraente per ragioni pastorali, questa teologia è scarsamente compatibile con la tradizione antica.
La penitenza, o riconciliazione, era riservata in origine ai peccati che separavano totalmente dalla Chiesa. Detti a volte «imperdonabili», questi peccati erano tre: apostasia, omicidio, adulterio. Poiché le persecuzioni dei primi secoli moltiplicavano le apostasie puramente formali, progressivamente anche questi peccati vennero perdonati. In parte per l'influenza esercitata dai monasteri irlandesi, nel medioevo la penitenza divenne un modo per orientare la vita di tutti i giorni alla ricerca della santità, poi, durante la Controriforma, divenne anche, nella «confessione frequente», un atto di devozione. In ogni caso, questo sacramento è composto da: confessione dei peccati, contrizione inferiore, assoluzione da parte del sacerdote, seguita dalla «soddisfazione», un'opera pia da fare secondo le istruzioni ricevute dal confessore.
L'unzione degli infermi - detta dal concilio di Trento «estrema unzione» conforta e incoraggia nella malattia e concede al tempo stesso il perdono dei peccati.
L'ordine conferito dal vescovo (da tre vescovi in caso di consacrazione episcopale) conferisce il potere di esercitare il ministero liturgico e magisteriale del diacono, del presbitero e del vescovo. Infine, il matrimonio, celebrato mediante lo scambio del consenso fra gli sposi in presenza di testimone designato dalla Chiesa (normalmente un sacerdote), conferisce le grazie necessarie alla vita coniugale e all'educazione dei figli nella fede cristiana.
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