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La voce dei clienti - Libri

Tutti i commenti per «Libri» (da 20161 a 20175 di 26079)

Fede come amicizia - Martin Aldo
Libro
Martin Aldo Cittadella (gennaio 2014, 128 p.)

GIGIA il 7 marzo 2014 alle 10:19 ha scritto:

Merita di essere letto. Non solo è consigliato ai catechisti ma a tutti coloro che desiderano conoscere Gesù e farselo amico. Un amico che non delude mai. Ottimo!!!


caterina il 7 marzo 2014 alle 09:53 ha scritto:

E' un testo davvero bello e molto utile per chi vuole educare alla libertà e alla condivisione. Consiglio di leggerlo. Tra l'altro è scritto in modo molto comprensibile e chiaro. Caterina.

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Francesco il 6 marzo 2014 alle 21:58 ha scritto:

Il libro non l'ho ancora letto, ma sarà di sicuro interessante per il tema che tratta, e poi la Dottoressa Pelizzo è una Donna e Dottoressa con la D doppiamente maiuscola!

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sergio rebecchi il 6 marzo 2014 alle 14:46 ha scritto:

Un preziosissmo aiuto per chi vuole arricchire la propria interpretazione musicale liturgica e non fare i soliti tre accordi. E' utile saper leggere uno spartito per chitarra ad un livello minimo, amatoriale. Offre preziose indicazioni sul senso, le norme, la pratica ed il miglior modo per animare la messa domenicale.


NILDA CALZA il 6 marzo 2014 alle 11:04 ha scritto:

E' UN LIBRO UTILE DA LEGGERE ASSIEME AI FIGLI E CONSULTARE NEI MOMENTI DIFFICILI.
DA' CONFORTO E RAFFORZA I GENITORI NELL'AVER SCELTO PER I PROPRI FIGLI UNA EDUCAZIONE VINCOLATA AI VALORI UMANI PIU' PROFONDI E CRISTIANI.

GRAZIE

BUON LAVORO


Umberto Masperi il 5 marzo 2014 alle 22:43 ha scritto:

La sottolineatura va fatta a parte :l'apparato iconografico è ricco,molto bello , utile, prezioso ad ampio raggio,compreso quello storico.

Umberto Masperi il 5 marzo 2014 alle 22:25 ha scritto:

Il titolo trova precisa conferma nella trattazione del libro (“grande” …” racconto”). A) Innanzitutto: “racconto” . E’ certamente un merito dell’autore rendere accessibile, e interessante, il discorso scientifico per mezzo del suo stile di efficace divulgatore ,nella forma del racconto ( e voglio precisare : non quello talora un po’ superficiale ,e ad effetto, per es. di alcune trasmissioni televisive , pure lodevoli , ma quello che riesce a fornire adeguati concetti base anche attraverso considerazioni di carattere storico, come soprattutto nei primi capitoli sulle origini delle teorie evoluzionistiche del passato).
B) In secondo luogo: “grande”; e qui l’aggettivo è appropriato sia per l’ampiezza, e complessità,della trattazione, sia per i contenuti ( discorso scientifico). La lettura,anche dove le “tematiche” sono difficili, è piacevole,coinvolgente,stimolante (bravura dell’autore, che talora sa “dosare” anche alcune “battute” di fine ironia). Ogni capitolo entra nel merito di aspetti specifici, ma non è mai isolato ( i richiami, le ripetizioni, sono l’altro “stile”, quello didattico al di fuori delle aule universitarie ma per il lettore che a casa propria ,aprendo le pagine …).

** Sulle altre due parole “”evoluzione” – “umana” ci sarebbe da scrivere molto.

Due semplici considerazioni.

1) Qualche anno fa ,con la ricorrenza dei “centenari” (Lamark:1809;Darwin:1859) si sono fatte anche troppe chiacchiere sul problema dell’evoluzionismo ( ricordo un celebre giornalista con la sua trasmissione televisiva,alquanto pietosa, ma l’ancor più pietoso riferimento a quei tradizionalisti-integralisti che oltre oceano si rifanno alla lettera della Bibbia per negare quanto la scienza ci dice in merito). Dopo attenta lettura le informazioni acquisite ci consentono di avvertire quanta superficialità ( ed ignoranza) circola spesso a livello di mass media (che condiziona gran parte dell’opinione pubblica).

2) L’argomento “evoluzione” ( anche se non può prescindere da quelle di ogni essere vivente ) si focalizza sull’ “umana” per giungere a noi “umani”di oggi ( all’homo sapiens). ALLORA... sulle due parole ci sarebbe da scrivere non quel “molto”, ma veramente moltissimo.
Semplicemente: grazie al prof. Manzi che da autentico uomo di scienza,ma ancor più da “sapiens” ,nell’ultimo capitolo scrive belle pagine sul problema della “razza”,denunciando le nefaste conclusioni cui alcuni, anche pseudo scienziati (basti pensare ai due secoli scorsi) sono approdati.

** Il libro ci fa fare un viaggio indietro,nel tempo, familiarizzandoci con le nuove dimensioni (milioni,centinaia di migliaia,ecc. di anni). Cosa si prova? Anche se non ho compiuto il viaggio dantesco tra le sfere celesti (ma oggi possiamo “farlo” , in compagnia di altri scienziati , nel cosmo,tra le galassie…) quella sensazione la provo, anche sette secoli dopo:
C. 22 ”… Col viso ritornai per tutte quante/ le sette spere, e vidi questo globo/ tal, ch'io sorrisi del suo vil sembiante;/ e quel consiglio per migliore approbo/ che l'ha per meno; e chi ad altro pensa/ chiamar si puote veramente probo. “
Quanto scrisse Dante vale per l’uomo di fede ( ed anch’io ho tale dono); per ogni uomo,laicamente “probo”, il vil sembiante non è forse la nostra mancanza di rispetto per la Natura , per i fratelli (che si fanno guerra , si uccidono ,anche per pochi km. quadrati di territorio o per diversità di idee)? Correggiamo il fiorentino: non … averlo per “meno”, ma per “più”: l’homo sapiens ha la responsabilità del “preservare”, guardando indietro per vedere meglio in avanti.

*** Il prof. Manzi ce lo trasmette il messaggio, nelle ultime righe del libro ,p.382; anzi ci scuote perchè dobbiamo essere noi lettori a riflettere ( anche davanti all’ ultima parola che scrive):
“ Siamo un po’ come il popolo antico del’isola di Pasqua,
Rapa Nui, che sfruttò senza criterio la piccola terra
nella quale viveva,provocando il deserto intorno a sé
e causando il proprio stesso annientamento.
Ma non voglio prevedere il futuro,né penso di aver titoli per farlo, e poi … tutto questo mi mette tristezza.”

Oltre l'oltre - Paltro Piera
Libro
Paltro Piera Effatà (maggio 2010, 240 p.)

stefano stefani il 4 marzo 2014 alle 17:41 ha scritto:

Pensavo fossero qualcosa di più originale , forse sono io che non le ho compreso, ma preferisco altri poeti cristiani come Barsacchi, LLanglois.... Naturalmente la poesia è una questione strettamente personale.


stefano stefani il 4 marzo 2014 alle 17:39 ha scritto:

Queste poesie sono meravigliose, talmente originali da non potersi raccontare. "l'Eterno in ginocchio ha mani di madre per i piedi di Giuda": in una sola piccola frase c'è l'immensità del Giovedì Santo. Sono un aiuto preziosissimo per vivere la Settimana Santa. DA NON PERDERE


stefano stefani il 4 marzo 2014 alle 17:04 ha scritto:

Padre Molinié è un autore straordinario. Questo libro conduce passo passo ad approfondire la vera relazione tra l'uomo e Dio, tra creatura e Creatore e ci fa penetrare nella preghiera fino al culmine dell'Eucarestia, luogo del più intimo contatto con il Signore.

Liturgia - Guido Marini
Libro

Benedetta Gonnella il 4 marzo 2014 alle 15:51 ha scritto:

Ottimo libro, mi è stato utilissimo per il corso di teologia che ho seguito. Utile anche per il cammino del mio gruppo parrocchiale che lo ha trovato chiaro ed esaustivo in tutte le sue descrizioni e la sua forma.

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Mario, mariorossini909@alice.it il 3 marzo 2014 alle 19:12 ha scritto:

Marco D'Agostino è una continua piacevole scoperta. Un gran bel libro, dove si mescolano magistralmente, la classica personalità adolescenziale di un sedicenne che cerca disperatamente la propria identità e la sottile ma pregnante esperienza educativa velata da dialogo interiore. Marco D’Agostino ha dimostrato ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, di essere un sottile osservatore dell'universo giovanile. Assolutamente da leggere!!

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Suor Sr Laura Cerri il 3 marzo 2014 alle 15:35 ha scritto:

molto bella, si sente lo stile di papa Francesco

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Fiorenza Saccoman il 3 marzo 2014 alle 14:35 ha scritto:

Testo affascinante anche se di non facile lettura.Emerge su tutto il concetto della centralita' di Dio e dell'uomo da lui creato;la natura umana puo' sbagliare ,ma e' possibile scegliere e recuperare. Le allegorie mi ricordano per alcuni aspetti la lettura del libro dell'Apocalisse.E' necessaria una lettura attenta,ragionata e non frettolosa per capire quanto Ildegarda annota.

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Dott. Renato Capoluongo il 3 marzo 2014 alle 11:46 ha scritto:

Molto bella la traduzione contemporanea dei Vangeli con riferimenti e confronti tra le varie parti. Sarebbe utile anche un approccio storico sui vari testi, sapere da quali manoscritti è stato tratto e l'anno presunto di stesura. voto 30 e lode

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