A partire dall'istruzione in materia amministrativa, emanata dalla CEI nel 2005, gli Economi delle diocesi di Torino, Milano, Padova, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo pubblicano questo manuale per accompagnare tutte le comunità parrocchiali italiane nell'amministrazione e nella gestione dei beni ecclesiastici e delle loro attività.
PREFAZIONE
L'importanza della retta amministrazione dei beni ecclesiastici era ben presente ai padri conciliari, che, al n. 17 del Decreto Presbyterorum Ordinis, così raccomandavano: «Quanto ai beni ecclesiastici propriamente detti, i sacerdoti devono amministrarli, come esige la natura stessa di tali cose, a norma delle leggi ecclesiastiche, e possibilmente con l'aiuto di esperti laici; devono sempre impiegarli per quegli scopi per il cui raggiungimento la chiesa può possedere beni temporali, vale a dire la sistemazione del culto divino; il dignitoso mantenimento del clero, il sostenimento delle opere di apostolato e di carità, specialmente per i poveri».
Sono queste le tre fondamentali prospettive che orientano le parrocchie nell'amministrazione dei beni ecclesiastici: l'osservanza delle disposizioni normative, la partecipazione dei laici e l'esclusiva destinazione dei beni al culto, al mantenimento del clero e alle opere di apostolato e carità.
Queste autorevoli indicazioni sono state recepite dal Codice di Diritto Canonico del 1983 e successivamente hanno trovato puntuale declinazione nelle disposizioni adottate dalla CEI e dai singoli Vescovi; inoltre sono state anche i principi ispiratori di alcune norme modificative dei Patti Lateranensi e della legge n. 222/1 985 sugli "Enti e beni ecclesiastici".
Per agevolare l'applicazione uniforme di questo articolato quadro normativo, la Conferenza Episcopale Italiana ha ritenuto opportuno emanare nel 2005 una seconda "Istruzione in materia amministrativa" dopo quella del I 992.
Ora, per rispondere alle continue sollecitazioni delle oltre 25.000 parrocchie italiane che chiedono strumenti chiari e precisi per affrontare le problematiche legate all'amministrazione dei propri beni, è stato preparato questo volume grazie all'esperienza degli uffici amministrativi e legali di alcune Curie diocesane e alla preziosa consulenza di professionisti ed esperti, in particolare di don Lorenzo Simonelli e della signora Patrizia Clementi cui si deve la redazione di questo volume.
Quest'opera vuole essere un utile strumento per i sacerdoti, i loro collaboratori e i professionisti perché, avendo come riferimento le norme canoniche e le disposizioni civili, affronta le molteplici e complesse situazioni che devono essere conosciute per poter amministrare e gestire con competenza e prudenza i beni ecclesiastici.
S. Ecc.za Mons. Carlo Roberto Maria Redaelli Vescovo Ausiliare e Vicario Generale di Milano Presidente del Comitato per gli Enti e Beni Ecclesiastici della CEI
PREMESSA
di Mons. Mauro Rivella
La pubblicazione di questo vademecum segue di qualche anno quella della seconda edizione dell'Istruzione in materia amministrativa della Conferenza Episcopale Italiana ( I ° settembre 2005). Si ripete e si rinnova così quanto avvenne dopo la pubblicazione della prima edizione dell'Istruzione, avvenuta nel I 992. Fu quel testo, infatti, suscitato dall'esigenza di offrire una sintesi autorevole e applicabile a tutta l'Italia delle nuove norme canoniche e concordatarie in materia di amministrazione degli enti e dei beni ecclesiastici, a far emergere la convenienza di poter disporre di un prontuario più ampio e articolato, frutto dell'esperienza delle stesse curie diocesane, per accompagnare i parroci e membri dei consigli per gli affari economici nel disbrigo dei molteplici adempimenti connessi con la responsabilità amministrativa della parrocchia. È proprio questa esigenza pratica a caratterizzare il rapporto fra l'Istruzione in materia amministrativa e questo vademecum, segnandone anche le differenze.
In senso stretto, neppure l'Istruzione è un documento giuridicamente vincolante, nel senso che le affermazioni in essa contenute, pur rifacendosi e sintetizzando la normativa canonica e concordataria vigente in Italia, mantengono il valore e l'autorevolezza proprie dei documenti da cui sono desunte.Trattandosi, tuttavia, di un testo approvato dal plenum della Conferenza Episcopale, impegnano ogni Vescovo che ne fa parte, il quale a esso si atterrà «in vista dell'unità e del bene comune, a meno che ragioni di speciale rilievo ne dissuadano, a suo prudente giudizio, l'adozione nella propria diocesi» (statuto della CEI, art. I 8). Per questa ragione, l'Istruzione non entra nel dettaglio delle questioni, limitandosi per lo più a presentare un compendio delle norme, organizzato in maniera tematica. A ciò si aggiunge il fatto che, per favorirne la consultazione, il testo è volutamente assai sintetico.
L'esperienza concreta dell'amministrazione degli enti ecclesiastici in genere e nelle parrocchie in specie ci insegna, però, che le questioni da affrontare sono numerose ed esigono di essere approfondite nel dettaglio, verificandole anche alla luce della costante evoluzione normativa. In molti ambiti, poi, è necessario tenere anche conto della legislazione regionale, la cui importanza è assai cresciuta in seguito al passaggio alle regioni della competenza in settori molto significativi della vita pubblica.
Sono proprio queste due esigenze a giustificare e a rendere ancor più utile il presente vademecum, che costituisce una preziosa estensione e una traduzione nella prassi dei principi contenuti nell'Istruzione in materia amministrativa. Il carattere pratico del testo, frutto di un lavoro condiviso a livello nazionale da operatori ed esperti di alcune grandi diocesi italiane, ne indica insieme i pregi e i limiti: esso nasce, infatti, dall'esperienza concreta e mantiene un carattere di esemplarità, ma non vuole e non può sostituirsi al diritto particolare e alle disposizioni diocesane, intendendo piuttosto favorire l'adozione sul territorio nazionale di prassi virtuose, allo scopo di favorire una corretta amministrazione delle risorse affidate alle nostre Chiese per la sua missione di evangelizzazione e di testimonianza.