La verità della religione. La specificità cristiana in contesto
EAN 9788882723125
Tratto dalla Rivista Il Regno 2008 n. 6
(http://www.ilregno.it)
Il volume intende offrire elementi significativi di analisi e di riflessione, sia sul versante storico che teoretico, sul tema della religione nella sua generalità e sulle religioni non cristiane in particolare, soprattutto se considerate all’interno della cosiddetta “teologia delle religioni”, e dunque dallo specifico punto di vista della teologia cristiana. La questione, soprattutto quando si pone come esplicito interrogativo sulla verità della religione, è particolarmente attuale all’interno del contesto odierno, nel quale mentre da una parte si evidenzia la volontà dell’uomo di rispondere alle domande su cosa sia una religione e su come essa possa eventualmente essere assunta – specie in una società pluralista – come portatrice di verità universale, d’altra parte si vive una pericolosa tensione la cui origine alcuni pensatori europei vorrebbero ricondurre proprio alle differenze religiose, anche associando immediatamente alle “pretese veritative” le accuse di fondamentalismo e di dogmatismo. In effetti, così come affermano i due curatori nella Presentazione del volume, “individuare criteri filosofico-teologici in grado di chiarire cosa si debba intendere per religione è divenuto un compito irrinunciabile. A differenza del passato, ove la giustificazione della religione di fronte al pensiero critico non metteva in discussione la sua comprensione teologica o culturale, il contesto contemporaneo è segnato da una crescente incertezza al momento di dover riconoscere i caratteri essenziali di una religione e di valutarne i rapporti con la filosofia, la cultura, la società civile. Da tale dibattito non è esente lo stesso Cristianesimo il quale, pur consapevole di essere più che una religione, perché supera in sé le esigenze di una mera antropologia religiosa, si trova anch’esso nella necessità di contribuire a chiarire cosa sia una religione” (p. 5). La domanda sulla verità della religione viene collegata (e in questo si coglie l’utilità di un approccio allo stesso tempo filosofico, storico e teologico, ma in particolare anche della specificità della mediazione e del punto di vista proprio della filosofia, in dialogo con le discipline teologiche a partire dalla teologia fondamentale) alla domanda radicale sulla verità, e sulle esigenze di verità insite in ogni persona umana, in quanto umana. È stata questa una delle principali caratteristiche del Congresso dal titolo “La natura della religione in contesto teologico” organizzato dalla Facoltà di Teologia della Pontificia Università della Santa Croce e svoltosi a Roma nel marzo 2006, le cui riflessioni sono state raccolte in questo volume individuando e costruendo uno specifico percorso suddiviso – dopo l’Introduzione (Religione o religioni?, pp. 13-34), ad opera di H. Bürkle – in due parti: nella prima, intitolata La religione in contesto storico (con contributi di E. dal Covolo, E. Strumia, J. Dougherty, L. Romera e M. Introvigne), si mostra da una parte come il rapporto tra religione e società e politica civile non sia un tema soltanto odierno, ma abbia profondissime radici nella storia, e d’altra parte che il cristianesimo fin dalla sua comparsa si è sempre collocato all’interno di questo rapporto, nella coscienza – pur non essendo solo una religione – di poter raccogliere le ansie dell’homo religiosus e di soddisfare contemporaneamente le istanze e le esigenze della sua razionalità. Il percorso storico si sofferma particolarmente, grazie a specifici contributi, sui Padri della Chiesa, su Tommaso d’Aquino, Hume, Kant, Hegel, Nietzsche, Heidegger, Buber, Habermas e sulle “nuove religioni”. Alla luce dei risultati ottenuti nella prima parte, la seconda (dal titolo La specificità cristiana) entra in merito direttamente all’aspetto teoretico impegnandosi in modo efficace (grazie ai contributi di P. Sequeri, G. Tanzella-Nitti, P. O’Callaghan e G. Maspero) a mostrare che “i caratteri della sua eccedenza, dello scandalo e del paradosso; il primato del ‘principio di rivelazione’ e del ‘principio dell’incarnazione’, quale itinerario con cui Dio viene incontro radicalmente e irreversibilmente all’uomo, pongono il Cristianesimo in una situazione di assoluta singolarità nel panorama delle religioni della terra e tengono viva la domanda sulla sua vera origine, sulla sua reale identità. […] In questo modo, col proposito esplicito di non separare in nessun momento l’approccio filosofico e storico da quello teologico, emerge con naturalezza, dai contributi di tutto il volume, il tema della verità della religione e di come il Cristianesimo, religione della verità, intenda soddisfarne le esigenze. Nel riflettere sulla religione si termina dunque rivolgendosi in modo estremamente significativo, anche se certamente non esclusivo, alla ragione” (pp. 9-10). Un testo prezioso per una risposta competente e chiara, dal punto di vista cristiano, sia al relativismo che ad un certo fondamentalismo esclusivista nel loro inadeguato modo di intendere l’identità e la natura della religione.
Tratto dalla rivista "Salesianum" 72 (2010) 1, 186-187
(http://las.unisal.it)
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