«Mi ostino a credere». Autobiografia in forma di dialogo

Questa Autobiografia in forma di dialogo, realizzata nel 1991, è una singolare ricapitolazione di temi e problemi del pensiero e dell’opera di Sergio Quinzio. Anzitutto per questo la proponiamo a dieci anni dalla sua morte.
Ma non solo per questo. Il corso delle pagine mostrano un uomo che prendeva sul serio la Scrittura, che aspettava il ritorno del Signore, che fremeva nell’attesa delle resurrezione dei morti, che la delusione evidentemente patita non aveva reso né cinico, né tiepido, né falso, né indifferente, né appiattito su un cristianesimo convenzionale, e voleva andare al cuore di quell’incredibile evento di salvezza narrato in un libro e creduto da generazioni: un Dio si fa carne per morire su una croce di legno.
Ma Sergio era anche un uomo che viveva nel tempo, pienamente. Nulla gli sfuggiva di ciò che accadeva nel mondo, e più questo mondo gli appariva irredento e irredimibile, più cercava di osservarlo, conoscerlo, compatirlo in tutte le sue più piccole pieghe, amarlo. Un uomo, questo era Sergio.(Gabriella Caramore - Maurizio Campa)