Questa nuova edizione di canti liturgici è frutto della competenza e della generosità di persone esperte, coordinate dall'Ufficio diocesano di Padova per la liturgia ed è il risultato di una pluriennale sperimentazione che ha consentito di migliorare e arricchire le pur apprezzate edizioni del 1987 e del 1996. È un appropriato e utile sussidio per la partecipazione più attiva delle comunità cristiane alle celebrazioni liturgiche.
PRESENTAZIONE
del Vescovo di Padova
Questo nuovo repertorio di canti liturgici, frutto della competenza di numerosi e generosi esperti coordinati dall'Ufficio Diocesano per la Liturgia, è il risultato di una pluriennale sperimentazione che ha consentito di migliorare e arricchire la pur apprezzata edizione del 1987. Nell'esprimere la più viva gratitudine ai compilatori, sono lieto di presentarlo e raccomandarlo alle comunità cristiane come appropriato e utile sussidio per una partecipazione attiva dei fedeli (cf. Sacosanctum, Concilium, 114) alle celebrazioni liturgiche.
Siamo tutti consapevoli dell'importanza del canto sacro, che il concilio ecumenico Vaticano II definisce «parte necessaria e integrante della Liturgia solenne» (ivi, 112) e al quale dedica un intero capitolo, il VI, della sua prima Costituzione. quella su La Sacra Liturgia. Questo repertorio diviene un vero e proprio sussidio pastorale e rappresenta, oltre che un servizio al Popolo di Dio. una risposta alle indicazioni conciliavi. Nello spirito della Costituzione intende, infatti. evidenziare il compito ministeriale della musica sacra nel servizio divino, aiutare i fedeli ad esprimere più dolcemente la preghiera e favorirne l'unanimità (cf. ivi, 112).
Consapevole della maturità dei fedeli cristiani. auspico che il nuovo repertorio venga accolto e diffuso: li aiuterà a sviluppare lo spirito liturgico e ad assaporare la gioia delle, celebrazioni. Grazie al bel canto, sarà più coinvolgente la preghiera. più evidente la comunione. più spedito il cammino della Chiesa nel terzo millennio, più <, visibile» e desiderata la festa nella Nuova Gerusalemme.
INTRODUZIONE
IL CANTO NELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE
1. Il canto nella liturgia
Il canto, in ogni celebrazione liturgica, anche in quella più semplice e modesta, esalta la parola e la preghiera, la dispone nella sua distensione melodica e ritmica al culto divino e diviene offerta a Dio, autore supremo d'ogni bellezza ed eterno splendore. Il canto ha capacità di penetrare, di commuovere e di convertire i cuori; favorisce l'unione dell'assemblea e ne permette la partecipazione unanime all'azione liturgica; adempie al duplice scopo che, come arte sacra e azione liturgica, gli è consono: «la gloria di Dio e la santificazione dei fedeli»'.
L'importanza del canto nelle celebrazioni liturgiche — e in particolare nella santa Messa — è stata riconfermata dalla Costituzione conciliare Sacrosanctum Concilium; dall'Istruzione Musicam sacram, da Principi e norme del Messale Romano e dall'analogo documento per la Liturgia delle Ore.
Anzi, più che di importanza, bisogna parlare di necessità, perché «il canto sacro unito alle parole costituisce parte necessaria ed integrante della liturgia solenne».
2. Ampiezza e modo del canto liturgico
Naturalmente, l'ampiezza e i modi dei canti impiegati saranno valutati di volta in volta secondo le caratteristiche di ogni celebrazione, tenendo presenti le circostanze di tempi, di persone, di mezzi.
Tutti quelli che partecipano alle celebrazioni liturgiche sono corresponsabili nell'attuazione di tali compiti musicali, ciascuno secondo il proprio ministero liturgico e le capacità personali. Per i compiti propri di ciascun attore della liturgia presidente dell'assemblea, salmista e solista, cantore, assemblea e «schola», direttore e organista e altri strumentisti — si dovranno consultare testi che ad essi si riferiscono.
3. Il canto dell'assemblea e della «schola»
Qui si vuole in modo particolare sottolineare l'importanza del canto dell'assemblea e della «schola», e l'armoniosa concordia di intenti e di attuazione che deve esserci tra l'una e l'altra.
Non vi può essere autentica celebrazione liturgica senza il canto dell'assemblea. Ai fedeli competono i canti del «Santo», delle acclamazioni, del dialogo, dei ritornelli, della Preghiera del Signore e del Simbolo della fede, secondo le norme date per ognuno di essi. Ma la partecipazione dei fedeli deve divenire la più larga possibile anche con il canto del salmo responsoriale e dei vari canti processionali, perché si attui una celebrazione «consapevole, attiva e piena, esterna e interna».
Una «schola», anzitutto, non è una parte a sé stante o tanto meno in contrapposizione con l'assemblea, ma è parte di questa ed esercita tra i fedeli un proprio ufficio liturgico'. Quanto più preparata e educata al canto è un'assemblea, tanto più una «schola», formata dai suoi componenti più dotati. si esprime con autentico senso artistico e spirituale. Quanto più una «schola» è educata al vero servizio liturgico, tanto più essa si fa maestra dei fedeli, li sostiene, dialoga con essi, li eleva tutte le volte che nelle parti proprie più impegnative e nei momenti più opportuni favorisce una partecipazione autentica dell'ascolto e della meditazione dei testi sacri proposti con la suggestione dell'arte musicale.
4. Formazione liturgica
È dunque necessario provvedere all'educazione e alla formazione liturgica sia dell'assemblea sia della «schola».
L'educazione riguarda naturalmente i canti liturgici, perciò sacri, essendo appunto il canto unito al testo parte necessaria e integrante della liturgia che è sacra.
5. Qualità del canto sacro e della musica sacra
La prima qualità di un canto sacro è che il suo testo sia sicuro per quanto riguarda la fede. La celebrazione liturgica è infatti il momento in cui la fede deve risplendere in tutta la sua integrità ed essere affermata dai fedeli, che vi partecipano, con l'adesione totale al dono ineffabile di Dio redentore e santificatore.
Oltre che sicuro per il contenuto di fede, il testo deve avere adeguata collocazione liturgica, adatto cioè al mistero, al tempo, al momento, decoroso per bontà di forma linguistica e letteraria, e approvato dalla competente autorità.
Le qualità che riguardano la musica sono la dignità e la devozione.
La necessaria coerenza con l'azione liturgica e con il trascendente significato e valore dei testi esige che la musica si compenetri del medesimo spirito, tralasciando formulazioni e modi che da esso discordino.
Non si possono perciò tollerare musiche di nessun merito o di tale scarso valore da risultare indecorose per un'assemblea di fedeli nella celebrazione liturgica, soprattutto nella santa Messa, che è anche il momento più alto della loro «educazione» cristiana e soprannaturale.
I CANTI E GLI STRUMENTI MUSICALI
Nella scelta e nell'uso di altri canti si tenga presente che essi devono essere degni della loro adozione nella liturgia, sia per la sicurezza della fede nel contenuto testuale, sia per il valore musicale e anche per la loro opportuna collocazione nei vari momenti celebrativi secondo i tempi liturgici.
Non si introduca in modo permanente alcun testo nelle celebrazioni liturgiche senza previa approvazione della competente autorità.
Ogni diocesi abbia cura di segnalare un elenco di canti da eseguire nelle celebrazioni diocesane, tenendo presenti le indicazioni regionali e nazionali per la formazione di un repertorio comune.
Anche per l'esecuzione dei canti si curi con attenzione l'uso dell'impianto di diffusione.
Per quanto riguarda il sostegno strumentale si usi preferibilmente l'organo a canne o, con il consenso dell'Ordinario, sentita la commissione di liturgia e musica, anche altri strumenti che siano adatti all'uso sacro o vi si possano adattare.
Come norma generale, si tenga presente che il canto liturgico è espressione della viva voce di quel determinato popolo di Dio che è raccolto in preghiera.
REPERTORIO DIOCESANO
1. Significato
La partecipazione di un'assemblea ecclesiale nella celebrazione si esprime eminentemente e necessariamente attraverso il canto.
Ogni Chiesa particolare è strutturata da numerose comunità, diversificate per storia, tradizioni. cultura, ambiente, possibilità, dimensioni, potenziale operativo.
Appare utile e opportuno offrire a tutte le singole comunità alcune indicazioni di scelte preferenziali nell'ambito della vastissima ed eterogenea produzione di canti per la liturgia, non solo per poter disporre di testi validi, ma anche per identificare un quadro di riferimento comune in vista soprattutto delle celebrazioni a carattere diocesano, zonale e interparrocchiale, come segno di comunione ecclesiale, come espressione comune di fede.
2. Criteri di scelta
— Si è concordato di considerare come destinatario-tipo del presente repertorio l'assemblea liturgica domenicale delle comunità parrocchiali, non ignorandone le diversità socioculturali.
— Per questo la scelta dei canti è stata operata valutando testi e musiche con attenzione pastorale pluralistica dal punto di vista biblico-teologico, catechetico, letterario, ritmico melodico. Un'attenzione che ha fatto riferimento a ciò che in realtà in diocesi pastoralmente già «funziona», ma anche a ciò che è bene «far funzionare», per far progredire sempre più la comunità orante verso il «culmine» della celebrazione liturgica. Per questo ci si è confrontali con altre qualificate comunità e da esse si sono attinti alcuni nuovi canti che, per le loro caratteristiche verbo-ritmo-melodiche, possono servire da stimolo per il cammino del «canto nuovo».
— Il presente repertorio, sufficientemente ampio, vuole essere una scelta ponderata e orientativa oltre che promozionale a riguardo della relazione testo-musica-rito. Per questo, pur non deprezzandoli, non riporta altri canti già diffusi in cui questa relazione non appare chiara.
Un criterio basilare resta sempre quello della «liturgia per l'uomo» e non viceversa; vale a dire: anche questo repertorio muterà col tempo. Perciò gli estensori preganogli utenti di far presente cosa tale repertorio farà funzionare e cosa no. Serve anche questo per costruire assieme una comunita orante nella verità.
Qui trovi riportati i commenti degli utenti di LibreriadelSanto.it, con il nome dell'utente e il voto (espresso da 1 a 5 stelline) che ha dato al prodotto.
I commenti compaiono ordinati per data di inserimento dal meno recente (in alto) al più recente (in basso).
Antonio Storti il 8 novembre 2017 alle 17:37 ha scritto:
canzoniere un po' attempato