Citazione spirituale

Lettera a un amico che non crede. Ragione e fede di fronte al mistero

di

Paglia Vincenzo


Copertina di 'Lettera a un amico che non crede. Ragione e fede di fronte al mistero'
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EAN 9788817107297

Fuori catalogo
Descrizione
Tipo Libro Titolo Lettera a un amico che non crede. Ragione e fede di fronte al mistero Autore Editore BUR Biblioteca Univ. Rizzoli EAN 9788817107297 Pagine 232 Data 2003 Peso 163 grammi Collana Superbur saggi
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, granatina.g@gmail.com il 6 maggio 2013 alle 08:39 ha scritto:

Piacevole e stimolante nella lettura il libro affronta il millenario tema della fede e della sua razionabilità.
Qualcuno intende il divino come invenzione della mente umana per ovviare alla paura dell'Oltre,qualche altro come scelta di fede che esula dalla razionabilità della vita.
In realtà oggi la questione centrale è la sopravvivenza della biosfera in senso generale e siccome siamo noi responsabili della catastrofe climatica sorge la questione se ci possiamo salvare da soli ossia con la nostra sola razionalità.Il che non è. Se infatti l'evoluzione ci ha dotato di 'vantaggi' funzionali per sopravvivere come specie come mai le nostre culture si sono avvitate sull'interesse finanziario a scapito di tutto il resto?
Dio non viene fuori dalle 5 prove di Tommaso d'Aquino come dimostrazione di un teorema ma dalla stessa struttura sistemico-sinergetica dei mondi vitali che di grado in grado perviene fino a noi non concludendosi con noi: per questo siamo esseri difettosi di visione finalistica non dissipativa ossia non centrata sull'ego. Crediamo che il mondo sia tutto per noi maleinterpretando il testo biblico della Genesi. Custodi e non padroni del mondo. Volendosi farsi padroni distruggiamo mondo e noi stessi.
Che lo slancio incrementale della vita non si conclude con noi : è questa la più evidente prova che il divino non è proiezione delle nostre paure. Le vie tomistiche per mostrare il divino non sono giochi logici ma consapevolezza di quello slancio operante nel reale.