Abû _âmid al-Ghazâlî nacque nel 1058 a Tus, nella provincia di Khorasan in Persia. Figlio di un seguace della corrente mistica "sufi", studiò in Persia la religione islamica e divenne docente a Baghdad, ma nel 1095 abbandonò l’insegnamento per dedicarsi alla mistica. Viaggiò tra La Mecca, Damasco e Gerusalemme, per tornare infine nella sua città natale e dedicarsi alla scrittura delle sue opere. Il suo pensiero illumina la storia dell’Islâm.
Che la mistica sia anche produttrice di un grande pensiero è quanto ormai si deve assumere da parte di ogni religione.La conoscenza intellettuale e l’esperienza della fede, unite insieme, guidarono il teologo e maestro spirituale musulmano Abû _âmid al-Ghazâlî (450/1058-505/1111) nella ricerca di ciò che stava al di là della realtà apparente, esperienza questa che egli descrisse nella sua opera più significativa, l’I|yâ’‘ulûm al-dîn (Il ravvivamento delle scienze religiose). La sete spirituale del divino e del suo amore per la creatura; l’obbedienza alle pratiche cultuali e religiose; la ricerca filosofica, teologica e giuridica; l’interesse per l’ordine sociale e politico dello Stato islamico divennero in al-Ghazâlî i campi d’indagine più battuti nel tentativo di voler riportare la filosofia e la mistica nel solco della tradizione islamica. Parliamo quindi di un riformatore più che di un innovatore del pensiero musulmano, sempre attento ad armonizzare la speculazione scientifica con l’esperienza di Dio, la ragione con la fede. Qui sta, infatti, l’attualità del genio intellettuale e spirituale di al-Ghazâlî, che ancora oggi può lanciare un messaggio positivo al mondo intellettuale e religioso dell’Islâm, per un recupero della sua dimensione spirituale, come lettura ermeneutica di tutta la tradizione musulmana. Al-Ghazâlî può rispondere alle aspettative antropologiche di pace e giustizia dei musulmani con il recupero della dimensione spirituale dell’Islâm nel leggere il Corano, la Sunna e la Sharia. Tale lettura ha il fine di evidenziare il messaggio morale, alto per qualità, che la fede islamica propone all’uomo. Contro la deriva ideologica al-Ghazâlî propone un’altra lettura della tradizione islamica, più rispettosa della sua dimensione spirituale e meno esposta alle esagerazioni sia fondamentaliste di una lettura troppo letterale e legalista che di pura e semplice innovazione. Nel suo pensiero emerge l’amore per la tradizione islamica, una tradizione viva, che sappia comunicare Dio agli uomini di ogni epoca storica nel rispetto della dignità della persona, ma soprattutto che sappia fare luce su ciò che veramente edifica la mente e il cuore umano e lo allontana dall’effimero e dal superficiale.