Santo mancato e arcieretico perseguitato tanto dai cattolici quanto dai protestanti, Bernardino Ochino fu protagonista tra i più celebri e controversi della crisi religiosa del Cinquecento, di cui attraversò le diverse fasi sperimentando sulla propria pelle gli entusiasmi, ma anche l’asprezza delle polemiche e la durezza degli scontri prodotti dalla Riforma. Nel suo inquieto peregrinare per le lande di un’Europa lacerata dalle guerre di religione e dalle divisioni confessionali, il Senese dovette inventarsi continuamente nuove identità per sopravvivere e sperare di realizzare l’ideale di una libera predicazione del Vangelo cui si votò sin dagli anni della professione religiosa tra i francescani di Siena. Ricordato dalla storiografia come uno di quegli spiriti liberi e ribelli a ogni forma di comunione ecclesiastica, che, contestando la crescente intolleranza di Roma e delle nuove chiese riformate, avviarono la moderna riflessione sulla libertà di coscienza, in realtà Ochino giunse a schierarsi apertamente per gli ideali dell’anticonformismo e del radicalismo religioso soltanto al termine di un lungo e complesso percorso biografico, che presenta ancora molti punti oscuri. Il libro ne ricostruisce con l’aiuto di documenti inediti o poco noti il primo tratto, gettando nuova luce sulle molte questioni irrisolte relative agli anni della formazione, al periodo decisivo della predicazione in abito cappuccino (1535-42) e infine ai primi anni dell’esilio religionis causa trascorsi a Ginevra e ad Augusta (1542-47), durante i quali Ochino tentò di farsi ispiratore di una Riforma italiana sostenuta dai principi e dalle città più insofferenti al potere temporale di un pontefice che anche il Senese, come Lutero e i francescani spirituali del Medioevo, giunse infine a identificare con l’Anticristo.
Michele Camaioni (Roma, 1983) è ricercatore di postdottorato presso la Eberhard Karls Universität di Tübingen. È stato borsista presso l’Istituto Italiano per gli Studi Storici di Napoli dal 2012 al 2015 e la Fondazione Michele Pellegrino di Torino nel 2015. Si interessa di storia culturale e religiosa della prima età moderna, con particolare attenzione ai temi del dissenso, della censura e della predicazione nella prima età moderna.