C'è qualcuno che desidera la vita? La visione dell'uomo nella Regola di san Benedetto
(Itinerari)EAN 9788810510766
L’a. prende in esame la Regola di san Benedetto con l’intento di far emergere i tratti salienti della sua antropologia e scoprire che cosa soggiace alle prescrizioni e alle norme della vita quotidiana nel monastero benedettino. Richiama inoltre l’attenzione sull’attualità della Regola, che interpella ancor oggi l’uomo in ricerca. Dall’analisi emerge che essa esprime una concezione antropologica fortemente biblica, unitaria e non dualistica, nella quale le virtù cardinali – specialmente la prudenza – si compenetrano con le virtù teologali. In essa il livello naturale non può essere separato da quello soprannaturale, perché intimamente congiunti: ciò che sta a cuore a Benedetto è la crescita dell’uomo spirituale, l’uomo rinato nella grazia, chiamato a ritrovare la sua somiglianza con Dio attraverso un cammino di conversione.
Tratto dalla rivista Il Regno n. 20 del 2009
(http://www.ilregno.it)
L’autrice prende in esame la Regola di san Benedetto con l’intento di far emergere i tratti salienti della sua antropologia e scoprire che cosa soggiace alle prescrizioni e alle norme della vita quotidiana nel monastero benedettino. Richiama inoltre l’attenzione sull’attualità della Regola, che non può essere relegata a un periodo storico determinato, poiché interpella ancor oggi l’uomo in ricerca.
Dall’analisi emerge che la Regola esprime una concezione antropologica fortemente biblica, unitaria e non dualistica, nella quale le virtù cardinali – specialmente la prudenza – si compenetrano con le virtù teologali. In essa il livello naturale non può essere separato da quello soprannaturale, perché intimamente congiunti: ciò che sta a cuore a Benedetto è la crescita dell’uomo spirituale, l’uomo rinato nella grazia, chiamato a ritrovare la sua somiglianza con Dio attraverso un cammino di conversione.
Tracciando un itinerario per vivere il Vangelo, l’autrice giunge ad affermare che la Regola «offre una risposta alle molte fratture che lacerano gli uomini e le donne del nostro tempo: quella tra affettività e razonalità, tra esigenze dell’anima e del corpo, tra bisogno di libertà e desiderio di legami stabili e rassicuranti, tra individuo e collettività, tra bisogno di comunicazione ed esigenza di silenzio interiore. Indicando Dio come unica origine e unico scopo dell’esistenza, risponde al bisogno di unità e di armonia dell’uomo e gli fornisce i mezzi per un pieno sviluppo della sua umanità» (dalla Conclusione).
Tratto dalla Rivista di Vita Spirituale n. 2/2010
(http://www.vitaspirituale.it)
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