Sessualità matrimonio famiglia
(Trattati di etica teologica)EAN 9788810505502
Lo studio esamina in modo sintetico e organico le questioni più importanti emergenti in ambito teologico morale sulla sessualità umana, il matrimonio e la famiglia. Sotto la spinta delle prospettive aperte dalle scienze umane e biomediche, in campo laico, e dalle scienze bibliche, patristiche, dogmatiche e pastorali, in campo teologico, questo ambito della morale ha infatti subito negli ultimi cinquant’anni una grande metamorfosi. Il percorso si articola in due sezioni. La I affronta le questioni storico-fondative nell’Antico e nel Nuovo Testamento e nella Tradizione, fino ai giorni nostri. La II si concentra su alcune questioni etico-pastorali fra le più scottanti e urgenti, offrendo una trattazione approfondita e distesa.
Tratto dalla Rivista Il Regno 2010 n. 20
(http://www.ilregno.it)
Padre Maurizio Pietro Faggioni, cinquantacinquenne frate minore, è docente di teologia morale all’Antonianum e all’Accademia Alfonsiana di Roma. In questo volume su “sessualità, matrimonio, famiglia”, che qui segnaliamo, egli ha raccolto riflessioni, ricerche, articoli, appunti, dispense: il tutto per illustrare i tre ambiti indicati nel titolo, che evidentemente sono collegati fra di loro, anche se non identificabili l’uno con l’altro. Chi è “del mestiere” sa come ci sia la tentazione di privilegiare e sottolineare alcuni temi rispetto ad altri, a motivo delle preferenze di studio, degli interessi di ricerca, delle qualità e delle richieste di lettori e studenti… Faggioni, prima degli studi teologici, ha ottenuto la laurea in medicina e chirurgia (all’Università di Pisa) e la specializzazione in endocrinologia (all’Università di Firenze).
Tutto questo è stato determinante nella sua formazione, e si nota benissimo. Lo si è visto già nei vari volumi su argomenti di morale, o nei saggi in opere collettive e dizionari, che il nostro autore ha scritto in precedenza, dove viene dato ampio spazio agli aspetti medico-scientifici. Qui però emerge soprattutto il Faggioni teologo moralista, che raccoglie il frutto dell’esperienza di insegnamento, arricchito dal contatto diretto con i problemi quotidiani da risolvere. Prende così in esame in maniera organica le questioni più importanti, emergenti in ambito teologico morale, sulla sessualità umana, sul matrimonio e sulla famiglia: cioè di quel “settore” della morale dove – sotto la spinta delle prospettive aperte dalle scienze umane e biomediche, in campo laico, e dalle scienze bibliche, patristiche, dogmatiche e pastorali, in campo teologico – si sono avuti negli ultimi cinquant’anni dei cambiamenti significativi e dei progressi importanti. Il percorso si articola in due sezioni. La prima affronta le questioni chiamate (con un termine improprio) “storico-fondative”: nell’Antico e nel Nuovo Testamento e nella Tradizione, fino ai giorni nostri.
Ecco, pertanto che, nel primo capitolo, vengono trattati sessualità e matrimonio nella Scrittura; nel secondo: il modello tradizionale di antropologia ed etica sessuale; nel terzo: l’antropologia sessuale contemporanea; nel quarto: il modello contemporaneo di antropologia ed etica sessuale cattolica; e finalmente nel quinto si affronta e si delinea il modello etico cristiano. La seconda sezione si concentra su alcune questioni etico-pastorali fra le più scottanti e urgenti, con una trattazione più distesa ed approfondita. In un primo blocco di temi, riguardanti il matrimonio e la famiglia, si affrontano i seguenti argomenti: la famiglia in un mondo che cambia; la paternità responsabile; i rapporti prematrimoniali; i cattolici divorziati e risposati civilmente. Il secondo blocco tratta di manifestazioni “disordinate” dell’identità sessuale e della personalità: masturbazione, omosessualità, pedofilia, disordini dello sviluppo sessuale e dell’identità di genere (intersessualità e transessualismo). Nella conclusione del volume egli scrive che oggi «stiamo assistendo alla transizione da una visione della sessualità in cui avevano rilievo prevalente la natura, gli atti della procreazione, i ruoli sessuali funzionali alla stabilità sociale» ad una visione che ha il suo centro «sulla persona, sulla pervasività della dimensione sessuale, sui vissuti e i significati, sui valori relazionali intersoggettivi della sessualità e, in ultima analisi, sul rapporto fra amore e sessualità».
Però Faggioni ritiene che vi sia una sostanziale linea di continuità tra il modello tradizionale ed il nuovo modello personalista, anche se il rinnovato contesto antropologico non potrà restare, alla lunga, senza effetti sulla elaborazione normativa. Padre Faggioni evidenzia pertanto l’importanza della centralità della persona nel processo educativo e formativo, per cui ogni intervento deve essere “integrato”, pena la frantumazione. Quindi la sessualità della persona va sempre considerata integralmente, nella sua dimensione bio-fisiologica, psicologica, interpersonale, religiosa. Si sa che la persona potrà crescere, in un dialogo educativo, solo se sarà “libera da”, “libera di”, “libera per”, “libera con”.
Così si educa all’amore e ai valori, che permettono alla persona di realizzare pienamente se stessa. L’autore si muove bene e con competenza fra le diverse tematiche, anche se non si riesce a cogliere un filo logico nella successione dei temi trattati, e alcuni di questi, soprattutto nella prima parte, sono appena abbozzati, così che la comprensione risulta difficoltosa per chi non sia già a conoscenza delle questioni.
Tratto dalla rivista Lateranum n. 3/2011
(http://www.pul.it)
M.P. Faggioni offre in questo libro un’analisi delle questioni più importanti emergenti in ambito teologico morale sulla sessualità umana, il matrimonio e la famiglia. Il volume si compone di due sezioni. Nella prima sezione, dedicata agli aspetti storico-fondativi, l’A. esamina il modello teologico di antropologia ed etica sessuale che è frutto dell’autocomprensione dell’ethos cristiano nel contesto delle diverse realtà in cui il popolo di Dio si è confrontato, e ripercorre lo svolgimento della complessa vicenda storica di questo modello, così com’è stata vissuta dal popolo di Dio nell’AT e NT, e nella tradizione fino a oggi.
Tenendo presente la relatività delle forme concrete che assume l’esperienza morale nei diversi contesti storicoculturali, l’A. sottolinea alcuni elementi specifici che caratterizzano la comprensione cristiana del fenomeno sessuale nella sua relazione con la persona e con la sua nativa capacità di amare. L’elemento più costante, nel mutare degli accenti e delle prospettive, emerge dalla Scrittura stessa, ed è, in sostanza, il legame tra la sessualità e il mistero della persona umana, sia come dimensione costitutiva e strutturante della singola persona sia come rapporto stabilito fra esercizio della sessualità e contesto coniugale, come peculiare forma di relazione interpersonale.
L’attitudine ideale verso la sessualità contenuta nelle Scritture, accolta e interiorizzata dalla comunità cristiana plasmava l’ethos cristiano, che, attraverso gli strumenti linguistici messi a disposizione dalla cultura greco-romana, si andava strutturando in una peculiare forma etica. Si tratta di un modello prevalentemente naturalista e procreazionista in consonanza con l’antropologia sessuale antica. L’accento era posto sulla naturalità della sessualità e sull’ordinamento della sessualità alla procreazione, ma - questa è la novità cristiana - sempre nel contesto della relazione coniugale. La declinazione tradizionale di questo modello trovò una prima sistemazione in Agostino. Il modello di etica sessuale da lui elaborato fece registrare rispetto al mondo antico, sia veterotestamentario sia pagano, un netto progresso nella linea della personalizzazione del matrimonio, ma non in quella della personalizzazione della sessualità. Il matrimonio dei cristiani viene infatti esaltato come forma sublime di societas amicalis e se ne indicano i bona caratterizzanti nella prospettiva della caritas coniugale, ma l’espressione fisica di questo amore coniugale non è ritenuta essenziale alla vita matrimoniale.
L’esercizio della sessualità deve essere scusato dai bona matrimonii e, tenuto conto della fragilità della natura, dal rimedio alla concupiscenza. Nel modello elaborato da Tommaso d'Aquino l’articolazione delle due dimensioni coessenziali della sessualità umana, quella dell’apertura relazionale e quella della fecondità, pervenne a una sistemazione attraverso la dottrina dei fini del matrimonio, mentre l’assunzione della visione etica ed antropologica di Aristotele apportava note di maggior ottimismo, soprattutto riguardo alla bontà dell’atto sessuale e del piacere che vi è annesso. Nel periodo che va dal XVI secolo sino al XIX secolo, il modello tradizionale si irrigid ì in forme legalistiche e giuridiche, con l’accento sui doveri matrimoniali e dell’osservanza delle norme, a scapito dei valori personali della sessualità, dell’amore coniugale e delle dinamiche della relazionale coniugale. Dalla fine del sec. XIX va in crisi il modello tradizionale di antropologia sessuale sedimentato nella cultura occidentale che, pur variamente declinato, aveva dominato il mondo occidentale dai tempi degli antichi greci e che era stato adottato dalla tradizione cristiana per tematizzare la propria esperienza morale. Tra la fine del secolo XIX e l’inizio del secolo XX è finita l’unità culturale dell’occidente e la nostra concezione di sessualità ha subito un’autentica rivoluzione.
La fondamentale scoperta è che la sessualità è in funzione della crescita personale, fattore di socializzazione, forza di autotrascendimento. Ai nostri giorni, stiamo assistendo al passaggio da una visione della sessualità in cui avevano rilievo prevalente la natura, gli atti sessuali, i ruoli sessuali funzionali alla stabilità sociale, a una visione centrata sulla persona, sulla pervasività della dimensione sessuale, sui vissuti e i significati, sui valori relazionali e intersoggettivi della sessualità e, in ultima analisi, sul rapporto fra amore e sessualità. Questa nuova visione della sessualità ha determinato un superamento del modello antropologico tradizionale a vantaggio di un nuovo modello antropologico, generalmente detto personalista, che si colloca lungo una linea di continuità ideale con il modello tradizionale e che permette allo stesso tempo di tematizzare meglio l’intuizione etica fondamentale. Nella seconda sezione del testo, divisa in due parti, l’autore approfondisce, nella prima parte, alcune questioni emergenti oggi nell’ambito della vita matrimoniale e familiare alla luce della comprensione della sessualità, del matrimonio, così com’è annunciata e vissuta dalla Chiesa di oggi. Egli mostra, prima di tutto, come la famiglia cristiana immersa nel contesto socioculturale odierno, in risposta alle sfide di forze che tentano di deformare il valore del matrimonio e della famiglia, cerchi di realizzare la sua vocazione di comunità di vita e di amore e il suo cammino specifico di fedeltà all’amore.
Affronta poi la questione ampiamente dibattuta della fecondità del matrimonio e della paternità responsabile e quelle, altrettanto controverse e che impongono un continuo impegno pastorale, della sessualità tra fidanzati e dei cristiani divorziati e risposati civilmente. Nella seconda parte, l’autore dedica un ampio spazio ad alcune scottanti questioni, che raccoglie sotto il titolo di disordini dell’area sessuale, ovvero tutti quegli atteggiamenti e comportamenti che non sono sintonici con il modello cristiano di antropologia ed etica sessuale. L’A. documenta con ricchezza e competenza il suo lungo e articolato itinerario nel complesso mondo che è la sessualità umana, come si può facilmente rilevare dalle numerose citazioni bibliografiche, le quali possono costituire un utile sussidio per il lettore che volesse approfondire le tematiche trattate. Nello svolgimento del discorso egli richiama spesso alcune categorie fondamentali dell’esistenza umana: persona, relazione, amore, vita, fecondità. La sessualità umana non è, infatti, semplice genitalità - anche se la genitalità costituisce un’espressione significativa della sessualità - ma un modo d’essere e quindi forma e struttura dell’esistenza umana. La sessualità è forma originaria dell’essere umano e possibilità di espressione della sua realtà più profonda: la capacità di donare e di ricevere amore, la capacità di donarsi all’altro nella totalità della persona, e di ricevere l’altro nella sua totalità fino a dare carne ad un’altra persona totalmente accolta e totalmente donata a se stessa.
Apprezzabile è anche l’attenzione che l’A. riserva alle acquisizioni più recenti in campo medico, scientifico per la comprensione degli aspetti biomedici, psicologici filosoficoantropologici dell’antropologia sessuale contemporanea più rilevanti nel dialogo con la teologia. Colpisce, infine, il linguaggio semplice e chiaro utilizzato dall’A. che rende la sua esposizione, lineare, permettendo così al lettore, non solo di avere una lucida visione della dottrina morale sessuale cattolica, ma anche di cogliere la finalità che egli si è prefissata: far conoscere come la comunità cristiana, immersa nel fluire del tempo, abbia compreso nell’orizzonte di senso generato dalla sua esperienza di fede quel logos della sessualità che il Creatore ha voluto fin dal principio, che in Cristo si dispiega in pienezza, e che rappresenta il paradigma di autenticità della sessualità umana. Si può esprimere solo una riserva riguardo alla scelta dell’A. di aver raccolto in unico volume le tante problematiche che emergono in questo ambito della morale. Ciò ha comportato un’analisi piuttosto sintetica (sebbene organica).
Nel complesso la lettura del volume risulta molto interessante, anche se induce a non ritenere il discorso chiuso, ma ancora bisognoso di ulteriori ricerche ed approfondimenti.
Tratto dalla rivista "Rassegna di Teologia" n. 1/2012
(www.rassegnaditeologia.it)
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