Il soggetto dell'icona della Trinità, che riprende l'iconografia del celebre prototipo di Rublev, si basa sul racconto della Genesi che narra l'incontro tra Abramo, capostipite del popolo eletto, e tre pellegrini (che la Bibbia chiama "angeli"), raffigurati qui seduti a mensa davanti alla tenda del Patriarca, presso il querceto di Mamre. Durante quest'incontro i tre annunciano al patriarca la nascita del figlio Isacco. La tenda di Abramo è rappresentata come un palazzo e un albero, la quercia. I tre "uomini" sono messaggeri, cioè angeli del Signore: sono, quindi, raffigurati con ali, come vuole l'iconografia tradizionale. I loro volti sono uguali e nessuno è più giovane o anziano dell'altro; anche le aureole, di giallo luminoso, sono tutte e tre uguali senza alcun segno di distinzione e ancora l'azzurro, colore divino, è in tutte e tre le figure che sono sedute su troni uguali, segno della stessa dignità. I messaggeri tengono in mano il bastone del viandante, segno di autorità. E pacifica lindividuazione nei tre Angeli della Trinità di Dio, anche se cè divisione sulla posizione delle tre Persone della Trinità: alcuni ritengono che il Padre sia al centro, il Figlio alla sua destra e lo Spirito Santo alla sua sinistra; altri, vedono il Padre sempre al centro, il Figlio alla sua sinistra e lo Spirito Santo alla sua destra; altri ancora interpretano la figura centrale come quella del Figlio, al sinistra il Padre e a destra lo Spirito (quest'ultimo è l'ordine con cui sono nominati nel Credo). Particolarmente efficace è l'uso della prospettiva inversa (evidente soprattutto nel disegno della mensa e degli scranni degli Angeli): il punto di fuga non è all'interno dell'icona, ma è collocato in corrispondenza del punto di vista dellosservatore. L'icona si allarga quindi come una "finestra aperta sull'infinito", quasi una porta tra l'umano e il divino. Non si tratta di un semplice espediente tecnico, ma di una prospettiva teologica per cui la Verità non è costituita dal punto di vista soggettivo dell'individuo, ma dalla superiore ed eterna realtà di Dio. Riferimenti biblici: (Genesi 18, 1-16) Poi il Signore apparve a lui alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all'ingresso della tenda nell'ora più calda del giorno. Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall'ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, dicendo: «Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passar oltre senza fermarti dal tuo servo. Si vada a prendere un po' di acqua, lavatevi i piedi e accomodatevi sotto l'albero. Permettete che vada a prendere un boccone di pane e rinfrancatevi il cuore; dopo, potrete proseguire, perché è ben per questo che voi siete passati dal vostro servo». Quelli dissero: «Fa' pure come hai detto». Allora Abramo andò in fretta nella tenda, da Sara, e disse: «Presto, tre staia di fior di farina, impastala e fanne focacce». All'armento corse lui stesso, Abramo, prese un vitello tenero e buono e lo diede al servo, che si affrettò a prepararlo. Prese latte acido e latte fresco insieme con il vitello, che aveva preparato, e li porse a loro. Così, mentr'egli stava in piedi presso di loro sotto l'albero, quelli mangiarono. Poi gli dissero: Dov'è Sara, tua moglie?. Rispose: È là nella tenda. Il Signore riprese: Tornerò da te fra un anno a questa data e allora Sara, tua moglie, avrà un figlio. Intanto Sara stava ad ascoltare all'ingresso della tenda ed era dietro di lui. Abramo e Sara erano vecchi, avanti negli anni; era cessato a Sara ciò che avviene regolarmente alle donne. Allora Sara rise dentro di sé e disse: Avvizzita come sono dovrei provare il piacere, mentre il mio signore è vecchio!. Ma il Signore disse ad Abramo: Perché Sara ha riso dicendo: Potrò davvero partorire, mentre sono vecchia? C'è forse qualche cosa impossibile per il Signore? Al tempo fissato tornerò da te alla stessa data e Sara avrà un figlio. Allora Sara negò: Non ho riso!, perché aveva paura; ma quegli disse: Sì, hai proprio riso. Quegli uomini si alzarono e andarono a contemplare Sòdoma dall'alto, mentre Abramo li accompagnava per congedarli.