EAN 9788815247261
Non si puo` certo dire che la figura di Francesco d’Assisi non continui ad affascinare. Il ministero petrino del gesuita Jorge Mario Bergoglio, che per la prima volta assume un nome che prima di lui nessuno aveva mai osato, ha contribuito al revival francescano, qualora ce ne fosse stato bisogno.
Il testo di Merlo che costituisce un ulteriore contributo, dopo molti altri dedicati alla figura del santo di Assisi da parte del docente milanese, ricorda questo legame (pp. 165-167) aprendo finestre nuove per la storia della Chiesa. Si tratta di un testo che si posiziona sulla scia di una buona divulgazione per avvicinare a un pubblico piu` vasto l’esperienza di Francesco d’Assisi. Nel Poverello di Assisi si muove una storia complessa, continuamente sfruttata e utilizzata secondo esigenze religiose e ideologiche diverse. Merlo ci presenta l’itinerario di Francesco con il consueto accattivante stile, ripercorrendo semplicemente il percorso biografico nei suoi snodi piu` importanti, insistendo su alcuni punti diventati costanti della sua prolungata riflessione sanfrancescana. Il fascino del santo di Assisi si muove in una dialettica continua tra l’intuizione personale di san Francesco, radicalmente perseguita nella sequela Christi, capace di fondare in modo esistenziale e trascendentale l’eccezionale esperienza evangelica di Francesco, e l’incrociarsi di situazioni storiche, contingenti, che richiedono mediazione e compromessi non sempre facili, che permettono tuttavia che l’intuizione possa arrivare fino a noi. In un percorso diacronico viene presentato un Francesco «in evoluzione», come ogni altra persona, nel cammino esistenziale della vita.
Un itinerario che cronologicamente si gioca nello spazio di un ventennio, tra il 1206 e il 1226, dove sono evidenziati i passaggi, spesso drammatici, tra la «pazzia cristiana di un individuo» e la «normalita` istituzionale di un Ordine»; tra l’intuizione di un percorso testimoniato nel Testamento quale frutto di una rivelazione personale («Il Signore mi ha detto... mi ha rivelato»), che trova domande e risposte con il venire dei primi compagni («Il Signore mi dono` dei fratelli») fino alla vertiginosa dilatazione numerica di persone, di ogni dove e cultura, che affluiscono nel movimento minoritico. In questo percorso umano, esistenziale e spirituale si muove frate Francesco, in un’oscillazione interiore in cui si puo` leggere anche la sua crisi fino a rassegnare le dimissioni dalla guida dell’Ordine: dimissioni parziali, dato che continuo` a essere lui il leader carismatico, che interviene direttamente, come si desume da quei passi in cui la forma soggettiva del comando e` nettamente espressa.
Si tratto` di un’inquietudine interiore che ebbe il punto culminante nella «grande tentazione» del fallimento di quanto a lui era stato personalmente rivelato; un itinerario drammatico che ebbe a risolversi nell’esperienza delle stimmate, punto d’arrivo di un cammino totalmente cristomimetico, da cui esce un Francesco «altro». La dialettica, proposta dalla lettura di Merlo, si gioca tra il «frate Francesco» della storia, della sua esperienza biografica e il «san Francesco» della rilettura agiografica continuamente rielaborata nella presentazione di un’esemplarita` di santita` , soprattutto per il suo Ordine, frequentemente dilacerato tra il codice genetico del vivere secondo il santo vangelo (p. 128) e le «metamorfosi» imposte dalla storia. E ` questo un termine caro all’Autore, che lo utilizza di frequente, capace di significare quell’evoluzione che sintetizziamo nel passaggio dall’intuizione all’istituzione, secondo i termini del fortunato testo di padre The´ophile Desbonnets.
E ` in questa dialettica che possiamo rileggere il «drammatico» racconto della «perfetta letizia», tornato a essere una chiave autentica di lettura anche della «metamorfosi» interiore di frate Francesco. Nella complessa sintesi del percorso di frate Francesco non poteva mancare l’altra idea-forte dell’Autore nel considerare l’evoluzione del minoritismo: da una proposta evangelica «subordinativa» («et sint minores»), a uno sviluppo che ha portato (inevitabilmente?) i «minores» a un ruolo «dominativo » nella cultura, nei rapporti sociali, in ruoli ecclesiali. La passione dell’Autore per la persona (piu` che per il personaggio) Francesco la si ritrova espressa nel capitolo sulle «metamorfosi» della figura del protagonista: al di la` delle molte utilizzazioni fatte nel corso della storia, oltre il «mito delle origini», resta il fascino di un uomo che dopo ottocento anni continua a dire qualcosa a chi lo vuole comprendere come un uomo appassionatamente, radicalmente convinto della bellezza della proposta evangelica. Forse ci voleva quell’uomo chiamato, nel marzo del 2013, «quasi dalla fine del mondo» per essere vescovo di Roma, per rendere ancora provocatoriamente attuale la vicenda del frate e santo chiamato Francesco d’Assisi.
Tratto dalla rivista Il Santo. Rivista francescana di storia dottrina arte" LIV, 2014, fasc. 1-2
(http://www.centrostudiantoniani.it)
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Raimondo Carlo Meloni il 6 marzo 2021 alle 21:29 ha scritto:
Ho letto vari libri su San Francesco ho gradito anche questa lettura.