Canto francescano a Maria

Esperto in storia e spiritualità francescana, l'autore, frate minore conventuale, raccoglie in questo volume una galleria di sette cantori di Maria, scelti tra gli innumerevoli figli di Francesco che, sulla scia del fondatore, hanno vissuto un'intensa pietà verso la Madre di Dio e l'hanno celebrata in una variegata produzione di canti, di approfondimenti teologici, di elevazioni mistiche, di dedizione apostolica.

Il primo canto è perciò quello di Francesco, «grande innamorato di Maria», che la celebra «figlia, ancella, madre e sposa», fonda all'ombra della chiesetta di Santa Maria degli Angeli la sua fraternità nascente, la saluta «Signora, regina, vergine fatta Chiesa», a la addita «Vergine poverella» all'imitazione dei suoi frati. Seguono Chiara, «perfetta icona di Maria»; Antonio, che le dedica sette dei suoi sermoni, ne esalta «l'incomparabile dignità», la indica come «stella del mare» che guida gli erranti al porto dell'eternità, e «arcobaleno di pace» per il mondo; Bonavetura, «dottore serafico e fine mariologo»; Angela da Foligno, «figlia prediletta di Maria» che ne assapora i mistici colloqui; Duns Scoto, «dottor sottile dell'Immacolata» e, per ultimo, Massimiliano Kolbe che le dedica tutta la sua esistenza e riceve dalle sue mani, nel bunker di Auschwitz, la corona del martirio.

Pochi sono tra questi sette cantori quelli che ne hanno sviscerato le sottilità dommatiche, ma tutti le hanno profuso un'ammirazione incondizionata, una fiducia filiale e ne hanno imitato la docilità alla parola di Dio, l'umile verginità e la perfetta povertà. Il testo non pretende di offrire un'antologia mariana secondo quanto avrebbero potuto proporre gli autori scelti, quanto di indagarne il pensiero e l'»affettività» mariana da loro espressa.

Tratto dalla Rivista "Il Santo. Rivista francescana di storia dottrina arte" L, 2011, fasc. 2-3
(http://www.centrostudiantoniani.it)

Nella sua ultima “fatica” il padre Bernardo Commodi dona al lettore un volume nel quale espone una sintesi dell’amore dei francescani a Maria, una venerazione che, lungo i secoli, ha espresso preghiera, ri?essione teologica, arte ed impegno missionario. L’autore compie un accattivante “volo” da s. Francesco a s. Massimiliano Kolbe, evidenziando il contributo scienti?co e spirituale di esponenti autorevoli del francescanesimo di tutti i tempi. Partendo dal Sera?co Padre, egli compie uno studio approfondito sulle tematiche che sono state oggetto di ri?essione e di contemplazione di alcuni “giganti” della famiglia sera?ca, quali Antonio di Padova, Chiara d’Assisi, Bonaventura da Bagnoregio, Angela da Foligno, Scoto.

Si conclude con quanto il martire di Auschwitz ha espresso mediante la sua produzione giornalistica e la personale testimonianza evangelica. Commodi sottolinea due elementi comuni ad ogni autore del quale studia pensiero ed opere: la gloria della Vergine e la sua esemplarità. Il Poverello e i suoi “?gli” si avvicinano alla ?gura di Maria secondo queste due categorie: da un lato ne cantano privilegi e doni, dall’altro pongono in risalto la sua esemplarità. L’Immacolata va ammirata per il modo sublime ed unico mediante cui è stata adornata dall’Altissimo, ma ella è anche motivo di ammirazione e di imitazione per quelle virtù attraverso le quali ha realizzato il progetto di Dio. Tutto ciò va a stimolare la capacità missionaria dei francescani che, sostenuti dalla materna intercessione del- la Madonna e dal suo esempio, si donano generosi in un’attività apostolica che rag- giunge traguardi di grande rilievo ecclesiale.

Entro queste coordinate i personaggi che l’autore prende in esame esprimono tutta la loro originalità e creatività. Francesco è il cantore di Maria, colui che ne esalta il ruolo nella storia della salvezza e che è ammirato dalle virtù da lei vissute. Chiara desidera, dal canto suo, la povertà e la verginità secondo lo stile della Madre di Dio che rappresenta un vero e proprio punto di riferimento per tutte le Sorelle povere. Antonio esalta la Madonna nei Sermoni e nella predicazione, dimostrando, tra l’altro, l’importanza della preghiera rivolta a Lei e della sua protezione materna. Bonaventura e Scoto forniscono un apporto dall’impostazione più speculativa: il loro contributo si rivela determinante per l’evoluzione del pensiero mariologico lungo i secoli.

Angela da Foligno ha un “impatto” mistico ed esistenziale con la Madonna, la cui maternità sperimenta nel suo cammino di profonda comunione con Dio, sentendosi a Lei legata soprattutto nella contemplazione della passione del Signore. Massimiliano Kolbe dimostra d’avere nell’af?damento all’Immacolata il cuore della sua vita di preghiera e di apostolo che raggiungerà il vertice con il martirio di Auschwitz. Il libro è composto da sette capitoli che si occupano rispettivamente di ciascun personaggio sopra citato e da un’introduzione che offre le chiavi di lettura del libro. Come sempre, lo stile di Commodi si rivela particolarmente pregevole perché riesce mirabilmente a fondere rigore scienti?co e linguaggio accattivante. Il testo si legge con grande facilità, pur esprimendo concetti teologici impegnativi; e tra- smette con ef?cacia il contenuto del pensiero dei francescani riguardo a Maria e la loro testimonianza, supportata dal suo materno amore.

Si tratta di una sintesi molto preziosa circa il contributo di ?gure eminenti del francescanesimo, esponenti del cosiddetto “?lo aureo dell’Immacolata”, all’evoluzione della mariologia nel tempo ed alla missionarietà che in nome della Vergine la Chiesa realizza. Il testo è di grande valore ed è consigliabile sia per lo studioso, che in esso trova esposta in modo sintetico e preciso la visione di Maria nel mondo francescano, sia per il devoto che può cercare ampi spunti per la propria meditazione. Plaudiamo all’iniziativa del padre Commodi che continua, anche mediante questa opera, a donare ai lettori, in modo assai elegante, ri?essioni che vanno a rispolverare sprazzi signi?cativi del francescanesimo.

Tratto dalla rivista "Miscellanea Francescana" n.I-II/2011
(www.seraphicum.it)