Conversazioni notturne a Gerusalemme
-Sul rischio della fede
(Saggi)EAN 9788804583912
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Atteso in Italia, essendo per lo meno inconsueto il fatto che un libro intervista a un proprio personaggio esca prima all'estero (Germania), il testo non ha deluso le aspettative. Sia sul versante del «caso» editoriale sia su quello ecclesiale: qualunque ne fosse il giudizio, se ne è parlato. Qui interessa solo riportare una citazione che potrebbe essere una delle cifre sintetiche dei tanti spunti tematici affrontati nel genere intervista. A p. 60 Martini riprende Gioele: «"I vostri figli e le vostre figlie profeteranno, i vostri giovani avranno visioni e i vostri anziani faranno sogni". I "figli e figlie" saranno profeti significa che essi devono essere critici» per far «progredire noi e soprattutto la Chiesa». La generazione di mezzo «vale a dire coloro che sono responsabili, avrà delle visioni... degli obiettivi per una comunità, una famiglia, un'azienda. I responsabili devono sapere cosa fare e quali compiti accettare. È bello che il profeta assegni un compito anche agli anziani. Non ci si può aspettare che siano innanzitutto critici e profetici... che portino pesi... Hanno meritato di affidare ad altri gli affari e il comando e di dedicarsi a qualcosa di nuovo: il sognare. Così dice il profeta, e Pietro riprende questa idea quando descrive l'opera dello Spirito Santo e l'augura alla Chiesa in ogni tempo».
Tratto dalla Rivista Il Regno 2008 n. 22
(http://www.ilregno.it)
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Giò il 4 dicembre 2008 alle 15:19 ha scritto:
Beh, ecco quello che si dice essere un libro scandaloso, soprattutto per quei "piccoli" che Gesù stesso ha tanto a cuore. Lascia una patina di tristezza la costatazione che un cardinale come Martini voglia salvaguardare la buona pace del mondo, e anziché annunciare ha voglia di comunicare.. ma la comunicazione alla fin fine rinchiude in un mero solipsismo autoreferenziale, relativistico, in un baratro di vera incomunicabilità. In fondo il cristiano, sia esso principe della Chiesa, o un semplice contadino della campagna, ha a cuore una e una cosa soltanto: Gesù Cristo e questi crocefisso. L'urgenza del cristiano non sta nel mettersi a chiacchierare e a discutere su opinioni più o meno condivisibili, né tantomeno può esaminare l'andamento del mondo e "ADEGUARSI ALLA MENTALITA' DI QUESTO SECOLO", che, tanto, caro Cardinale, passa.. Che Dio non sia cattolico soltanto perché non lo ha battezzato lei, questo non vuol dire che il suo amore non sia cattolico, cioè universale. E' una brutta faccenda questa.. la faccenda che si riconosca autorità e leggittimità a chi parla "POLITICALLY CORRECT" come l'emerito cardinale, e come si taccia di violenza e di fondamentalismo chi, come il caro Cardinale Biffi, resta sulla linea dottrinale e teologica di sempre della Chiesa, e come lui stesso afferma qualche volta quando gli danno del "preconciliare": "..anche Gesù era preconciliare, così mi pare.."
ecco, allora, al di là di dover creare un pregiudizio divisorio all'interno della chiesa stessa, chi è allineato con la retta dottrina cattolica e vuol quindi annunciare la risurrezione di Gesù Cristo e lo reputa tuttora vivo in seno alla Chiesa Cattolica, suo Corpo Mistico, è un "fuso", è un allucinato.. chi invece vuol rivedere i principi che da sempre ispirano la sana teologia, come il cardinale gesuita più e più volte ha tentato di fare, è ben accolto, e tutti sono pronti ad ascoltarlo perché "..si sa ben porre.."
spero di non aver assunto toni troppo polemici, ma questo "Conversazioni notturne a Gerusalemme" è un libro abbastanza disgustoso per quel che riguarda la mia opinione.
Nicola il 15 dicembre 2008 alle 13:55 ha scritto:
Di disgustoso, secondo me, c'è solamente il commento csopra pubblicato. Un conto è esprimere un dissenso motivato sul quale si può essere o meno d'accordo, altro è ammannire agli altri la propria verità. Vizio antico e ben conosciuto. Ma per favore....
Davide Bonvicini il 7 gennaio 2009 alle 16:00 ha scritto:
Se questo libro fosse stato scritto da una persona apertamente critica verso il cattolicesimo, diciamo un Augias, non ci sarebbe nulla da ridire: semplicemente, porterebbe acqua al triste mulino delle banalità e delle confusioni sulla Chiesa, appositamente sparse per danneggiarla.
Purtroppo, l'autore è un cardinale. E, vista la casa editrice, la visibilità di un libro come questo è massima. Un danno enorme alla Chiesa, perché qui sono presenti alcuni tesi apertamente eretiche - nel senso originale del termine, in opposizione alla fede - presentate da quello che dovrebbe essere un suo membro autorevole.
Per distinguere l'errante dall'errore, non me la sento di accusare Martini, in quanto anziano e malato, ma sono obbligato a evidenziare che un testo come questo è estremamente pericoloso per le persone di minore cultura, o meno "addette ai lavori", le quali possono scambiarlo per un libro cattolico. E questo sicuramente non lo è.
nicola il 15 gennaio 2009 alle 15:32 ha scritto:
Sono stupefatto.... Ma tu pensa.. pensarla diversamente dall'ortodossia non è visto come stimolo ed arricchimento ma "banalità e confusione sulla Chiesa" ... Beato lei che ha le idee chiarissime su che cosa danneggia o no la Chiesa, Per fortuna Cristo non ha dato l'esclusiva a qualcuno nell'esegesi della Parola. Parlare del Cardinale Martini come un eretico e compatirlo perchè anziano la dice lunga sul suo livello culturale e sul rispetto per le opinioni altrui. Quelli poi di "minore cultura" forse sono meno ottusi di quel lche le sembra. Appropriarsi della Verità è un esercizio molto praticato dai fondamentalisti di ogni colore. Evidentemente confronto e dialogo non sono termini conosciuti e tanto meno praticati.
anna il 20 gennaio 2009 alle 18:58 ha scritto:
Trovo questo libro terribilmente pericoloso poichè da un "pulpito" autorevole scorrono fiumi di affermazioni eretiche. Guardate -fra le altre chicche- le "esemplari" risposte date su argomenti quali la sessualità o le affermazioi di un uomo (di Chiesa?) davanti alla morte e all'ultraterreno. Martini conferma essere un guru benpensante e beneamato da ambienti radical chic, tronfio d filosofie e opinioni umane di sapore ateo e politically correct.
Inquietante lo spazio dato a questa pubblicazione, me lo sono trovato sbandierato anche nel corso di esercizi spirituali con giovani ed adolescenti confusi e purtroppo attratti dalle risposte "easy" date dal cardinale su molti temi...
Signore pietà.
nicola il 21 gennaio 2009 alle 16:07 ha scritto:
Certo, Signore pietà proprio. Invece di continuare ad esprimere giudizi sulla persona Cardinale, cercate, se ne avete gli argomenti e la capacità intellettuale, di controbattere alle sue idee. Siete solo capaci di classificarlo come eretico senza peraltro spiegarne i motivi. E, d'altra parte, non avendo altri argomenti, è chiaro che si deve ricorrere allo screditamento personale. Che tristezza..
anna il 21 gennaio 2009 alle 22:14 ha scritto:
caro Nicola,
ti sono state date delle chiare indicazioni sugli argomenti e se tanto ami questa publicazioni dovresti già aver individuato le pagine in questione.
Il mio modesto consiglio è di leggere un pò meno parolai-pifferai magici e più Parola, da lì sì che si esce rinfrancati.
Il giudizio ultimo sulla persona spetta solo a Dio ma intanto siamo chiamati a giudicare, eccome, i fatti e le opere. E questo libro in quanto opera che si pone in comunicazione col modo va analizzato e, spiace dirlo, non emana alcuna fragranza evangelica.
Per un utile confronto in preghiera puoi leggere:
Lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi.
Col 2,1-10a
4"Dico questo perché nessuno vi
inganni con argomenti seducenti: 5infatti, anche
se sono lontano con il corpo, sono però tra voi
con lo spirito e gioisco vedendo la vostra
condotta ordinata e la saldezza della vostra fede in Cristo.
6Come dunque avete accolto Cristo Gesù, il
Signore, in lui camminate, 7radicati e costruiti su
di lui, saldi nella fede come vi è stato insegnato,
sovrabbondando nel rendimento di grazie. 8Fate
attenzione che nessuno faccia di voi sua preda
con la filosofia e con vuoti raggiri ispirati alla
tradizione umana, secondo gli elementi del
mondo e non secondo Cristo".
Dio Ti benedica fratello
Fabrizio il 13 aprile 2009 alle 22:36 ha scritto:
Vedo purtroppo che le parole di Martini non sono fonte di riflessione ma di reazioni eccessive (meno male che qualcuno - tale Gio - si accorge di essere stato polemico!). E' facile ergersi a giudici e parlare (a sproposito, a mio parere) di 'eresia'. Ma tant'è... riflettere è cosa che riesce proprio a poche persone. Al più qualcuno riesce, come Anna, a citare S.Paolo, senza contesto né una parolina che segnali un suo pensiero personale, o una sua capacità di giudizio autentico e circostanziato. Triste! Comunque, grazie al Signore che è risorto per tutto noi e buona Pasqua a tutti!
Cinziacina il 3 luglio 2009 alle 18:30 ha scritto:
Ho appena finito di leggere per la seconda volta questo libro e l'ho trovato interessantissimo, mi ha dato molti spunti di riflessione e a tratti mi sono anche molto emozionata.
Consiglio a tutti di leggerlo, cristiani e non.
Giò il 8 luglio 2009 alle 23:37 ha scritto:
Salve, volevo rispondere a Nicola e Fabrizio di non aver utilizzato mie personali osservazioni, ma mi sono attenuto ad un'analisi critica dal punto di vista metodologico e filosofico. Giudicare le idee di questo cardinale mi sembra quanto mai opportuno. Non mi pare di aver offeso la persona del cardinale, nel mio precedente intervento. Ho criticato il cardinale, ma non lo giudico un bastardo da fare fuori, spacciato per l'eternità. Né mi par di avere sbandierato una mia presunta verità. Ho parlato in modo oggettivo del problema che suscita questo libro. Non vedo perché ve la prendiate personalmente, e non pensate che magari qualcosa di contraddittorio ci sarà pure in ciò che scrive questo principe della Chiesa. Per me le persone di cui potersi fidare sono tutt'altre. Potersi fidare dal punto di vista teologico, filosofico e anche esistenziale. Che poi egli sia figlio di Dio esattamente come me, e come voi, mettere in dubbio questo sarebbe bestiale e antievangelico. E questo io non l'ho fatto. Cordiali saluti.
Giovanna Bellati il 16 giugno 2022 alle 10:59 ha scritto:
È spiacevole leggere parole di così grave condanna verso questo libro e così piene di acredine nei confronti del cardinal Martini. Mi sembra che il senso e il contenuto di certe accuse andrebbero più chiaramente esplicitati, e penso comunque che una pubblicazione e il suo autore dovrebbero essere valutate con maggior equilibrio e con un linguaggio meno aggressivo.
In questo volume gli autori mostrano di avere particolarmente a cuore i giovani, ai quali si rivolgono nella maggior parte dei capitoli, chiedendo loro impegno, coraggio, forza d'animo nel dare coraggiosamente il proprio contributo alla storia. Fondamentale è la domanda che i giovani vengono invitati a porre a sé stessi: dove e in che modo posso applicare le mie doti e le mie capacità, in quale contesto posso essere utile? A chi ha già una certa età si ricorda invece quanto sia importante, nel parlare ai giovani, infondere loro ottimismo nei grandi ideali, evitando di trasmettere l'amarezza che può essere causata dalle delusioni della vita. Mi sembrano insegnamenti giusti.