Indissolubile?
-Contributo al dibattito sui divorziati risposati
(Cantiere coppia)EAN 9788830813939
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Lina, linaserusi@yahoo.it il 17 giugno 2014 alle 13:09 ha scritto:
Questi presunti "200 anni di ritardo" sono semplicemente inesistenti...! Autori e teologi che presentano le idee esposte sopra sono semplicemente fuori dal depositum fidei, che valeva ieri, vale oggi e varrà per sempre, e a noi non è dato di cambiarlo (come invece vuole subdolamente insinuare questo libro, pur professando di non volerlo fare...). Fedeltà alla dottrina della Chiesa da parte dei teologi! E non tirate pretestuosamente papa Francesco dalla vostra parte, perché non lo è.
Cristina il 15 dicembre 2014 alle 00:08 ha scritto:
Appoggio in pieno il commento della signora. È la Chiesa che viene a parlarmi non certo le idee o i pensieri di un teologo definito 'teologo senza Dio'.
PaoloP il 3 agosto 2015 alle 23:19 ha scritto:
L'autore fa parte della schiera dei sofisti teologici, capaci di far dire qualsiasi cosa a qualsiasi testo: la caratteristica più interessante, antropologicamente parlando, è la faccia di bronzo ultra-temperata, grazie alla quale si possono alternare decine di non-sequitur ad altrettante interpretazioni funamboliche, per poi atterrare sulla conclusione desiderata, con immancabile richiesta di applausi per la presunta profondità umana e spirituale dimostrata.
Nella fattispecie, il nostro eroe "sostiene" che Gesù, con le sue famose parole "non separi l'uomo ciò che Dio ha unito", non intende dire: "non separi l'uomo ciò che Dio ha unito"; solo i rozzi bigotti possono pensare così, ovvio.
Invece il sofisticato gnostico moderno riesce a leggere il vero significato: la grazia di Dio resta indisponibile (parola intellettuale che piace tanto all'intellettuale; egli geme di piacere al leggersi tanto elegante); invece il vincolo matrimoniale può morire, ma la Grazia di Dio trionfa lo stesso, magari - perchè porre limiti alla Provvidenza? - in una bella nuova relazione (e guai a parlare di adulterio! sarebbe maleducato).
Naturalmente questa lettura assolutamente arbitraria non c'entra nulla col testo originale, anzi ne è la negazione sfacciata su tutta la linea; il ragionamento, inoltre, poggia su niente: nessuno mette in discussione che la Grazia di Dio sia indisponibile, anzi Gesù dice che il matrimonio si regge solo sull'affidamento continuo e rinnovato ad essa, cosa ora possibile e dovuta perchè Egli stesso è ora presente come fonte di Grazia inesauribile e in-calcolabile.
Ma l'autore è troppo innamorato della propria delicatezza morale, così al passo con l'uomo d'oggi, per accorgersi di queste piccolezze - e nessuna evidenza basterà a convincerlo del contrario (ma niente è impossibile a Dio).
Testo del Vangelo:
3 Allora gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?».
4 Ed egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse:
5 Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola?
6 Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi».
7 Gli obiettarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l'atto di ripudio e mandarla via?».
8 Rispose loro Gesù: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così.
9 Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un'altra commette adulterio».
10 Gli dissero i discepoli: «Se questa è la condizione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi».
Da dove risulta secondo voi che, come sostiene l'autore, "mentre la grazia di Dio è indisponibile, il vincolo invece può morire"? Risposta: da nessuna parte, come risulta evidente dalla reazione degli apostoli.
Anzi: proprio perchè l'amore di Dio è indisponibile, non posso fondarmi sulla mia misura umana (la durezza del nostro cuore) ma devo ripartire dalla grazia di Dio, dopo ogni caduta, nella fedeltà al vincolo. La Chiesa, il cui patto sponsale indissolubile con Cristo (mistero grande) è intimamente connesso al senso ultimo del matrimonio, è il chiarimento teologico ulteriore di San Paolo.
Qual'è il problema di questi sofisti? Che credono più ai problemi del mondo che alla Grazia di Dio. Di conseguenza la loro speranza è piccola e si arrendono al compromesso pensando di fare un atto di misericordia. Non si accorgono, invece, che la loro piccola misericordia deriva dal cuore indurito; mentre la durezza di Cristo è la via indisponibile della grazia di Dio.
Daltro canto, la loro piccola misericordia piace al mondo, perchè si può gestire (altro che indisponibilità della Grazia); invece con la fede devi rischiare di camminare sull'acqua, dove non hai tu il controllo, e questo fa paura.
Maria Grazia Bonavigo il 6 maggio 2017 alle 22:53 ha scritto:
Amore non vuole dire ti permetto tutto perché l AMORE comprende tutto tutti e tutto ciò che facciamo. Può succedere certamente che un matrimonio si rompa e marito e moglie si separino. Ma anche se si rifanno una nuova vita con un altra persona devono comunque essere immagine di Dio. E DIO È AMORE VERO.Quindi è importante comunque attenersi alle regole da seguire, chiaramente avendo presente che ogni caso è a se. Ma se sì è credenti, questo fede deve essere tangibile, deve essere concreta, non che siano solamente parole e poi però si fa ciò che ci pare.