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Su questa pietra - Andrea Carandini
Libro
Andrea Carandini Laterza (novembre 2013, 222 p.)

Dott. ALESSANDRO PARENTE il 14 novembre 2014 alle 13:55 ha scritto:

Inutile, una delusione. Comprato perchè pensavo che fosse un'ottima ricostruzione di fatti archeologici/scientifici. Invece si rivela uno scritto in cui l'autore, definitosi agnostico, arriva a giudicare la Chiesa Cattolica dando i soliti consigli basati su teologia da quattro soldi. L'unica cosa salvabile del libro è l'appendice dove si acquisisce un poco di scientificità e non sono semplici opinioni dell'intellettuale di turno sempre pronto ad avere la risposta ai tutti i problemi (tali e presunti) alla Chiesa di oggi. Un consiglio, puntate su altri libri.


Angelo Zibra il 14 novembre 2014 alle 13:13 ha scritto:

Un materiale ricchissimo, una summa che segna una vera svolta non solo per la vita della Chiesa, ma anche per i rapporti con il mondo contemporaneo. Il concilio Vaticano II rappresenta una sicura bussola per orientarci nel cammino del secolo che si è aperto.

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Prof. Alessandra Asso il 14 novembre 2014 alle 13:05 ha scritto:

Ottimo prodotto

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Angelo Zibra il 14 novembre 2014 alle 13:03 ha scritto:

Paolo VI è stato il papa che più ha capito l'importanza, per la Chiesa, del problema della modernità, e quindi la naturalezza della ricerca e, spesso, del dubbio. Difficile è stato per lui conciliare sempre questa consapevolezza, con la sentita esigenza di salvaguardare la continuità del magistero.

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Angelo Zibra il 14 novembre 2014 alle 12:57 ha scritto:

Giovanni XXIII, pontefice dal 1958 al 1963 è stato un maestro della parola. Raccolta con semplicità la difficile eredità del suo predecessore Pio XII, con uno stile tutto personale suscita nei suoi uditori propositi di vita cristiana: preghiera, opere di misericordia, abbandono al piano di Dio, carità, visione serena della vita, fiducia nei giovani, rispetto della verità. Al suo spirito equilibrato, fiducioso e paterno si sono uniformate anche le lettere encicliche, indirizzate agli uomini di buona volontà.


Angelo Zibra il 14 novembre 2014 alle 12:51 ha scritto:

Queste note esegetico-pastorali al lezionario domenicale stese da don Gianfranco Ravasi, docente di esegesi presso la Facoltà Teologica e il Seminario Arcivescovile di Milano, vogliono essere uno stimolo e un aiuto per rendere più trasparente e più incarnata questa Parola che risuona nella nostra assemblea.


Angelo Zibra il 14 novembre 2014 alle 12:45 ha scritto:

La fede che ci porta a vivere l'adorazione è legata all'attesa di un incontro divino. Adorare è affermare l'esperienza di fede che rivela e realizza la presenza di un Dio che si comunica all'uomo, non si ferma a quello che ho fatto o faccio, ma a quello che sono. Adorare è anche prendere coscienza della nostra pochezza, dello sgomento e della paura che ci attaccano.


Angelo Zibra il 14 novembre 2014 alle 12:40 ha scritto:

Un pregiato strumento per imparare a pregare con il cuore e aprirsi interiormente all'altro. Richiede la costante fiducia per iniziare un qualsiasi percorso di contemplazione e esternazione delle emozioni nella condivisione della parola vera che ci fa crescere bene.


Angelo Zibra il 14 novembre 2014 alle 12:31 ha scritto:

Questo fascicolo propone un percorso per cominciare ad acquisire alcune nozioni di geografia e storia biblica, articolandolo in quattro tappe. Gran parte dei libri biblici racconta una storia di rivelazione e di fede: la storia d'Israele nell'Antico Testamento, quella di Gesù e degli apostoli nel Nuovo Testamento. Per una comprensione adeguata dei testi biblici occorre inquadrarli nell'ambiente e nel momento in cui furono scritti. La conoscenza della storia d'Israele e della geografia della Palestina è quindi indispensabile per cogliere il senso di questi scritti antichi e interpretarli correttamente anche per la vita cristiana di oggi.

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Angelo Zibra il 14 novembre 2014 alle 12:23 ha scritto:

Si tratta di uno strumento agile e di estrema fruibilità da parte dei fedeli che desiderino accostarsi alla Liturgia Tradizionale con maggiore consapevolezza. In questo tempo l'interesse dell'assemblea per il rito detto si san Pio V è andato aumentando e il bisogno di un Messalino distribuibile sui banchi delle chiese è diventato impellente.

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Angelo Zibra il 14 novembre 2014 alle 12:17 ha scritto:

Si tratta di un attento e documentato studio sulla particolarissima configurazione giuridica del Sovrano Militare Ordine di Malta, sia nei rapporti con la Santa Sede sia nell'ambito del Diritto Internazionale, per comprendere ancora meglio, come e attraverso quali strumenti l'Ordine ha saputo vivere coerentemente e rendere feconda questa sua privilegiata posizione istituzionale millenaria, con il suo carattere nettamente e profondamente religioso, reso dai pellegrinaggi in Terra Santa, ospitalità, Cavalleria e lo spirito eroico del cristianesimo che informava il rifiorire della civiltà e plasmava in comunione di fede, la molteplice società europea.


Angelo Zibra il 14 novembre 2014 alle 12:04 ha scritto:

Monaco di intransigente ascetismo, Bernardo arricchì l'esperienza dell'unione mistica di aspetti prima sconosciuti. Unitamente all'imitazione quotidiana della passione di Cristo, egli ha sviluppato e trasmesso alla cristianità la pietà mariana. Riformatore e fondatore, diede all'Ordine Cistercense uno slancio che ha del prodigioso. Egli fu, soprattutto un uomo di Chiesa, un uomo di Dio.


Tommaso de Torquemada, tommasotorquemada@gmail.com il 14 novembre 2014 alle 10:00 ha scritto:

La questione dei "Divorziati e risposati" non è oggetto di discussione del nostro tempo, lo fu anche agli albori del cristianesimo, vi sono due aspetti da considerare uno teologico e l'altro storico.
Dire che la Chiesa non possa perdonare il peccatore il quale ha posto fine al suo matrimonio (a prescindere dai motivi) vuol dire che la Chiesa non ha il potere di rimettere "Qualsiasi" peccato, tale affermazione è eretica. La stessa del vescovo Novaziano, il quale affermava la non remissione dei peccati in merito agli "Omicidi, Apostati, Adulteri", il Concilio di Nicea (325 d.c) bollò tale affermazione come "Eretica", in quanto la Chiesa "Ha" il potere di rimettere "Qualsiasi" peccato, anche la fine di un matrimonio.
Cristo stesso diede alla Sua Chiesa questa autorità di rimettere i peccati, senza nessuna eccezione, come invece fece nell'inciso matteano, il divorzio se non per causa di "Adulterio", il quale termine è stato erroneamente tradotto "Unioni Illegittime", termine che non ha nessun senso nella cultura pre-cristiana.
Questo è brevemente l'aspetto teologico.

Per risolvere la questione dei divorziati e risposati, necessita esaminare la prassi della Grande Chiesa, solo così potremmo avere un quadro più completo e ortodosso.
Cristo disse all'adultera "Và, e non peccare più", ella ha commesso un errore, è stata perdonata, invitata a perseguire le virtù.

Molto ancora potrei dire sotto l'aspetto sia teologico che storico, forse in un'altra circostanza.
Tommaso de Torquemada

Santa Giuseppina Bakhita - Aramini Michele
Libro

Maria Laura Brambilla il 13 novembre 2014 alle 15:18 ha scritto:

E' un bel libro perciò l'ho regalato è spero sia stato gradito.


MICHELA PIETROPAOLO il 13 novembre 2014 alle 11:08 ha scritto:

Molto simpatico, innovativo e fantasioso. Permette ai catechisti di avere molti spunti creativi, di conoscere e non dare per scontato nessuna situazione, di avere uno sguardo più attento ad ogni ragazzo.