Agiografia
SANTO
II termine derivato dal latino sanctus, derivato a sua volta dalla radice di "sancio" (dal sanscrito sac, sak, "accompagnare"; cf., ad esempio, il termine 'santolo', padrino, colui che sta a fianco, accompagna), rende nella Bibbia i termini ebraici qodesh e qadosh, «separato», «puro». Nell'Antico Testamento, Dio solo è santo, intoccabile, inavvicinabile e assolutamente puro. Ma Dio può comunicare la sua santità a certi luoghi, persone, oggetti, riti che gli vengono riservati a causa del legame che unisce a lui. Inoltre,la santità esige una disponibilità assoluta verso Dio e il fatto di lasciarsi afferrare da lui. Ripresa nel Nuovo Testamento, questa tematica e stata condensata nella figura di Cristo che offre la santità a chiunque si unisca a lui mediante la fede, cui fa seguito il battesimo: nel cristianesimo primitivo il santo indica quindi un membro della comunità (At 9,13). Ma il significato attivo del termine non è stato dimenticato; la santità, che è donata da Dio, ma al tempo stesso si acquisisce, richiede una condotta spirituale e morale esemplare, sempre più vicina a quella del pastore divino e a ciò che egli ha ordinato. Così, con l'andare del tempo il termine e stato attribuito di preferenza alle figure più perfette del cristianesimo, a cominciare dalla Vergine Maria, dagli apostoli e dagli evangelisti. Nel IV secolo, quando cessarono le persecuzioni, il culto dei santi venne arricchito con il culto dei martiri, attraverso la creazione di martirologi, raccolte di nomi di martiri inseriti nel calendario. La Riforma, che rigettò ogni intermediario fra il cristiano e Dio (sacerdote o santo), rifiutò il culto dei santi e della Vergine. Di fronte alla profusione dei santi e degli intercessori, la Chiesa cattolica romana adottò progressivamente un processo di canonizzazione molto rigoroso, richiedendo minuziose indagini prima della beatificazione della persona, dell'iscrizione del suo nome nel catalogo dei santi e dell'autorizzazione del suo culto (di venerazione; quello di adorazione è riservato solo Dio). A partire dal XII secolo la canonizzazione e riservata al papa.
BEATIFICAZIONE
Dal latino tardo 'beatificatio', atto con cui il papa permette che un "servo di Dio" sia pubblicamente venerato con il titolo di beato. La beatificazione formale avviene dopo un processo canonico che verte sull’eroicità delle virtù e sull’autenticità dei miracoli. Si tratta comunque di un culto limitato a un dato territorio o a una famiglia religiosa.
II termine derivato dal latino sanctus, derivato a sua volta dalla radice di "sancio" (dal sanscrito sac, sak, "accompagnare"; cf., ad esempio, il termine 'santolo', padrino, colui che sta a fianco, accompagna), rende nella Bibbia i termini ebraici qodesh e qadosh, «separato», «puro». Nell'Antico Testamento, Dio solo è santo, intoccabile, inavvicinabile e assolutamente puro. Ma Dio può comunicare la sua santità a certi luoghi, persone, oggetti, riti che gli vengono riservati a causa del legame che unisce a lui. Inoltre,la santità esige una disponibilità assoluta verso Dio e il fatto di lasciarsi afferrare da lui. Ripresa nel Nuovo Testamento, questa tematica e stata condensata nella figura di Cristo che offre la santità a chiunque si unisca a lui mediante la fede, cui fa seguito il battesimo: nel cristianesimo primitivo il santo indica quindi un membro della comunità (At 9,13). Ma il significato attivo del termine non è stato dimenticato; la santità, che è donata da Dio, ma al tempo stesso si acquisisce, richiede una condotta spirituale e morale esemplare, sempre più vicina a quella del pastore divino e a ciò che egli ha ordinato. Così, con l'andare del tempo il termine e stato attribuito di preferenza alle figure più perfette del cristianesimo, a cominciare dalla Vergine Maria, dagli apostoli e dagli evangelisti. Nel IV secolo, quando cessarono le persecuzioni, il culto dei santi venne arricchito con il culto dei martiri, attraverso la creazione di martirologi, raccolte di nomi di martiri inseriti nel calendario. La Riforma, che rigettò ogni intermediario fra il cristiano e Dio (sacerdote o santo), rifiutò il culto dei santi e della Vergine. Di fronte alla profusione dei santi e degli intercessori, la Chiesa cattolica romana adottò progressivamente un processo di canonizzazione molto rigoroso, richiedendo minuziose indagini prima della beatificazione della persona, dell'iscrizione del suo nome nel catalogo dei santi e dell'autorizzazione del suo culto (di venerazione; quello di adorazione è riservato solo Dio). A partire dal XII secolo la canonizzazione e riservata al papa.
BEATIFICAZIONE
Dal latino tardo 'beatificatio', atto con cui il papa permette che un "servo di Dio" sia pubblicamente venerato con il titolo di beato. La beatificazione formale avviene dopo un processo canonico che verte sull’eroicità delle virtù e sull’autenticità dei miracoli. Si tratta comunque di un culto limitato a un dato territorio o a una famiglia religiosa.
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