Profili di Santi

Il fatto di ripubblicare come volume 14 delle Opere Complete di C. Fabro una decina di profili di santi, da lui redatti e pubblicati fra il 1948 ed il 1955 sulla rivista vaticana «Ecclesia » o trasmessi alla Radio Vaticana e poi da lui ripubblicati in volume nel 1957 ed infine nel volume 1 «Momenti dello Spirito» (Assisi 1982), costituisce un evento importante non solo per conoscere meglio i santi dei quali egli traccia il profilo, ma anche la fisionomia spirituale ed intellettuale del Padre Stimmatino C. Fabro (1911-1995).

Il suo sguardo scrutatore si posa su santi di diverse epoche, di diversa età ed appartenenza culturale, assai noti o meno noti: s. Tommaso d’Aquino, s. Giovanni di Dio, Edith Stein; Bartolomea Capitanio, Vincenza Gerosa, entrambe confondatrici delle Suore di Maria Bambina; s. Maria Goretti; suor Bertilla, infermiera a Treviso; s. Gemma Galgani, s. Pio X. Chiude la serie un saggio su “L’Immacolata nella storia del mondo” che esamina l’onore e la stima tributata alla verginità in diverse culture e religioni. Anche il lettore che abbia già familiarità con alcuni di essi può riscoprirli qui in una luce nuova, anche se da un conoscitore di s. Tommaso d’Aquino, qual era il P. Fabro, ci si poteva aspettare maggior attenzione al suo esercizio di santità proprio nella vita intellettuale. Mi sembra che i profili più sorprendenti ed edificanti sono quelli dedicati alle meno note B. Capitanio, V. Gerosa e suor Bertilla, nei quali C. Fabro fa scorgere diverse fisionomie di santità esercitate in persone del popolo, nella vita ordinaria, con caratteri contrastanti nei pregi e nei difetti. Da questi profili si ricava anche una nuova conoscenza della fisionomia spirituale del P. Fabro. Lo conoscevo per la sua intelligenza filosofica e teologica, capace di affrontare con maestria questioni complesse di metafisica, gnoseologia, antropologia, teologia speculativa.

Ora lo conosco come fine e percettivo scrutatore del modo in cui la divina Grazia opera adattandosi ai caratteri ed alle circostanze di vita nei modi più diversi ed appropriati, fruttificando in modi del tutto personali e singolari di praticare le stesse virtù. Tutto ciò grazie ad una lettura di documenti (atti dei processi di canonizzazione, lettere, testimonianze) che sa riconoscere la vita ed i drammi intimi delle persone e rappresentarli in modo che s’imprimono nella coscienza del lettore.

Tratto dalla rivista "Salesianum" 72 (2010) 2, 379-380
(http://las.unisal.it)