Convento dell'Immacolata di Lourdes in San Pietro di Brabozza

La memoria storica e la pubblicazione sui cento anni del Convento in San Pietro di Barbozza offre al lettore una finestra sulla presenza conventuale. L’A. già nella premessa delinea precisamente sia la finalità, sia la metodologia del suo libro. Il tempo relativamente breve, perché per la storia un secolo non è molto, è stato qui presentato con la maestria dello storico, storico conosciuto e comprovato da tante pubblicazioni. Bertazzo riesce in poche pagine a tracciare il quadro completo della sintesi storica sugli avvenimenti e sui protagonisti legati alla nascita, formazione e vita di questo luogo conventuale dedicato alla Madonna di Lourdes.

In cinque capitoli l’A. racconta la trasformazione dell’odierno complesso e le istituzioni che erano attive presso di esso. Dopo l’inizio abbastanza difficile, segnato dalla controversia legata ai conflitti e incomprensioni, dagli anni venti del secolo scorso la vita del convento, come scrive Bertazzo, diventa: «Una ‘storia semplice’, di un convento periferico, nella fertile pedemontana trevisana…» (p. 33), che era il santuario mariano e il luogo di formazione per i candidati alla vita conventuale della Provincia di Padova. Questi due aspetti occupano i due capitoli centrali del libro, in cui il terzo presenta l’attività del santuario e le devozioni mariana e antoniana che là si sviluppavano, invece il quarto è dedicato al Collegio dell’Immacolata. Tutti e due riportano vivamente i momenti belli ma anche quelli dolorosi di guerra e del dopoguerra. In essi è intrecciata la storia dei frati e della Provincia religiosa con tanti avvenimenti che testimoniano il non semplice lavoro svolto in questo luogo. È affascinante leggere questi racconti, perché documentati dalle memorie degli archivi, e presentati in modo molto semplice e senza nascondere anche i momenti di tensione e di incertezza. Il quinto capitolo riporta la storia contemporanea del convento, che dopo la chiusura del Collegio nel 1971, è diventato convento-santuario. Ma la storia della trasformazione non è conclusa con questo avvenimento. Alla fine degli anni ’70 iniziarono i lavori di ristrutturazione degli ambienti per prepararli per una casa di convalescenza per i frati della Provincia, che proseguiva anche negli anni ottanta per finire nel 1989. Bertazzo, nella brevissima conclusione, scrive: «Recentemente una persona, allorché gli comunicavo la stesura di queste pagine, mi chiedeva perplesso se fosse mai possibile una storia del convento dell’Immacolata di San Pietro di Barbozza.

Non le era ignoto il luogo e il convento, ma lo cedeva solo nella sua ‘banale quotidianità’ di un ‘convento dei frati’, più o meno legati al territorio. Il nostro contributo non ha preteso nulla di più che fissare alcuni passaggi nell’evoluzione storica di questo insediamento, che finisce di celebrare i suoi cent’anni di vita» (p. 49). Il libro è arricchito dalle appendici, che sono cinque e propongono le memorie degli inizi (A. Zambon e p. L. Mazzalovo), le notizie mariane, l’elenco dei guardiani tra 1911-2011, la cronologia dei rettori del Collegio e la cronologia essenziale del convento. Segue la documentazione fotografi ca del luogo fin dai suoi inizi con 84 foto. Per facilitare al lettore la pubblicazione c’è anche l’indice dei nomi. Il libro è veramente breve, poiché è di sole 70 pagine di testo, ma non è incompleto. Nella storia riuscire nella sintesi è un valore e con piacere si nota che ciò è presente nel libro di Bertazzo.

Tratto dalla rivista "Miscellanea Francescana" n. I-II/2013
(www.seraphicum.com)