Liturgia e arte
(Liturgia e vita) [Libro con legatura cucita]EAN 9788882273385
«Se tutte le creature sono convocate nella liturgia cristiana, se l’assemblea si fa “voce di ogni creatura”, anche le arti che sono espressione della creatività dell’uomo devono essere presenti con le loro forze, la loro performance, la loro bellezza. Ma la bellezza è veramente tale se è a servizio della liturgia per rivelare anch’essa, con ciò che essa è, il mistero di Dio. La liturgia ha bisogno dell’arte perché ha bisogno che in essa sia coinvolto tutto l’uomo, anche l’uomo che crea,che trasfigura, che esprime».
Sono le parole con cui E. Bianchi, il priore di Bose, ha aperto l’VIII Convegno liturgico internazionale celebrato nei giorni 3-5 giugno 2010. L’approfondimento di questo rapporto tra arte e liturgia – un discorso che si sta portando avanti ormai da vari anni, toccando diversi aspetti e «luoghi » del culto cristiano – è stato condotto in prospettiva multidisciplinare. Questi gli interventi racchiusi nel prezioso volume degli Atti, pubblicazione che puntualmente offre i risultati di molteplici condivisioni.
Nella prima parte si trattano aspetti generali in ambito teologico-liturgici: Ars religiosa, ars sacra, ars liturgica (J. Rauchenberger); La sacramentalità dell’arte nella liturgia (F. Cassingena-Trévedy); La visibilità della Parola (E. Fuchs); La liturgia cristiana, una sfida per l’arte contemporanea (F. Boespflug); Liturgia e arte contemporanea nella Chiesa d’Inghilterra (D. Stancliffe). La seconda parte, sotto il titolo: Artisti, committenza e comunità in dialogo, chiama in causa esperienze specifiche: La cattedrale di Reggio Emilia (T. Ghirelli); Incarnare la luce nella materia: vetrate contemporanee nelle chiese di Francia (Ph. Markiewicz); L’arte tra autonomia e servizio: esperienze nel mondo tedesco (W. Zahner); La Rothko Chapel (J. Buscemi). Approfondimenti e prospettive costituiscono il contenuto della terza parte: Ortodossia e arte contemporanea (J.-F. Colosimo); L’arte, «provocazione e ferita» (G. Ravasi). Ad A. Gerhards il compito della sintesi conclusiva con la proposta di Dieci tesi sull’opportunità della contemporaneità. Come evidenziato anche nelle recensioni degli altri volumi di questa preziosa collana, non si può che accentuare il plauso per il progetto generale della serie dei convegni e più ancora per il coraggio con cui sono state trattate anche in questa occasione tematiche i cui risvolti si riflettono alla lunga su un clima culturale che sollecita il recupero di un rapporto tra liturgia e arte.
Gli esempi del passato, che permangono come modelli eccelsi di intimo rapporto, costituiscono uno stimolo per riprendere e riannodare quel legame di cui rimane come magna charta la Sacrosanctum concilium. Ma quei principi hanno bisogno di convegni come questo per tentare vie nuove per rinnovare l’accostamento al mistero attraverso il linguaggio dell’arte. E anche quest’opera dà il suo prezioso contributo.
Tratto da "Rivista Liturgica" n. 4/2012
(http://www.rivistaliturgica.it)
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