Come ricordare lo Sterminio e i Lager senza confinarli nella memoria soltanto? E come farne memoria senza confinarli nel passato e invece chiedendosi come sia stato possibile quell’orrore con l’angoscia che qualche ripetizione sia possibile? Come collocarlo dentro una storia che, pur trascorsa, interroga il presente e ogni futuro possibile? Queste pagine guardano a uno dei crimini maggiori della storia europea proponendosi la questione di comunicarla e ri/comunicarla verso il futuro e per le generazioni a venire; cercano di collocare l’insieme di quegli eventi, a tutta prima “incredibili”, nei suoi contesti, soprattutto quotidiani di quegli anni Trenta e Quaranta del Novecento nei quali davvero l’inferno poté “ridere” in terra d’Europa – anche il titolo viene dai Lager: riprende un verso di Bonhoeffer, pastore protestante, poeta e teologo, assassinato nel campo di Sterminio di Flossenbürg – perché in precedenza, nel Reich nazista tedesco e nell’Italia del regime fascista, la vita quotidiana, i mondi vitali del giorno per giorno, le relazioni sociali tutte erano state invase da ideologie e visioni del mondo in cui ciascuna diversità era indicata come colpa e ogni diverso parere si considerava come reato. L’itinerario del libro ricostruisce contesti e parallelismi, interpreta in sede storica per mettere in evidenza i meccanismi banali e la perversione quotidiana di quelle visioni, ricostruisce, anche nel mondo dei media (dalla radio alle sperimentazioni della “radiovisione”) e in quelli della burocrazia amministrativa, i percorsi della discesa agli inferi. Tutto questo per individuare, infine, nell’oggi le vie, i modi e gli stili di una comunicazione sociale, che, nei suoi molteplici strumenti, sappia affrontare e decida di operare per ricordare, per conservare la memoria e soprattutto per contribuire alla capacità di discernere e “leggere” della storia. L’AuTORE Renzo Salvi (Cermenate, 1950) è Docente incaricato di Storia della TV presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. In Rai – entrato da vincitore di concorso, nel 1978, come programmista/regista – è stato Dirigente e CapoProgetto di Rai.Educational/Rai.Cultura sino al 2015. Dal 1978 ha ideato, curato e prodotto programmi radio e televisivi di carattere sociale (Il filo del lavoro, RaiTre), religioso (Segni per tempi nuovi, RadioDue, con David Maria Turoldo; Le ragioni della speranza, RaiUno, con Gianfranco Ravasi; Città senza mura, RaiTre, con Carlo Maria Martini), per l’infanzia (L’Albero Azzurro, RaiUno e RaiDue), storico (Una Resistenza oltre i miti, Testimonianze dai Lager) e, per RaiScuola e RaiTre, anche di divulgazione scientifica: Lampi di genio in Tv, Spazio/storia del futuro, Il mistero delle sette sfere, La notte della Luna, Il giorno della cometa (la prima diretta televisiva interplanetaria). Dal 1996 al 2001 ha guidato editorialmente le sperimentazioni di Tv cellulare, on-demand e interattiva in collaborazione tra Rai e Smau. Tra i suoi libri: Se non la smetti, ti spengo, su bambini, comunicazione, società, Un vestito di cenere, con Adriano Sofri dal carcere di Pisa, Davide: la Parola e la comunicazione. Dal 1972 è tra gli autori di Rocca, quindicinale della Pro Civitate Christiana, e dal 1997 vi è titolare della rubrica di critica radio/televisiva.