Il percorso proposto ai Gruppi di Ascolto della Parola stimola e apre la riflessione e la preghiera a partire dai capitoli 6-8 del Vangelo di Marco, che rappresentano la cosiddetta «sezione dei pani». Sono pagine ricche di movimento, di domande e di insegnamenti; esse descrivono un percorso articolato, sempre guidato dall'iniziativa di Gesù, dove è necessario lasciarsi condurre, con un atteggiamento di ascolto attento. La conoscenza e la fede nel Maestro maturano solo stando in comunione con lui, sentendosi interpellati e coinvolti.Il cammino annuale è poi sollecitato dall'appuntamento di Expo 2015 e dal suo tema: «Nutrire il pianeta, Energia per la vita». Lo stesso Arcivescovo Angelo Scola esorta a viverlo come una preziosa opportunità di testimoniare quella energia della vita dello Spirito che si ottiene quando ci si nutre del pane della Parola donata da Gesù.
PREFAZIONE
Il percorso che viene proposto quest'anno ai Gruppi di Ascolto della Parola, stimola e apre la riflessione e la preghiera lungo due direttrici.
La prima è, per così dire, più interiore. Le pagine del Vangelo di Marco (cfr. Mc 6,6b-8,26) costituiscono la cosiddetta « sezione dei pani» e sono significativamente dinamiche, cioè ricche di movimento, di passaggi di situazioni, di domande e di insegnamenti. È un percorso articolato, guidato dall'iniziativa di Gesù dove è necessario lasciarsi condurre, con un atteggiamento di ascolto attento. Il senso di questa prima tensione è efficacemente espressa da don Matteo Crimella nella sua introduzione: « Comprendiamo in questo modo la struttura fondamentale di questa sezione che si presenta come un racconto di trasformazione che passa dalle dicerie di Gesù (cfr. 6,14-16) alla professione di fede in lui (cfr. 8,27-30)>>. La conoscenza e la fede in Gesù non maturano osservandolo come dall'esterno, ma stando in comunione con lui, sentendosi interpellati e coinvolti.
La seconda direttrice è invece data dalla circostanza dell'Expo 2015 e dal suo tema: « Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita ». Questo evento non può lasciarci passivi a indifferenti e va accolta l'esortazione più volte espressa dall'Arcivescovo Angelo Scola di viverlo come una preziosa opportunità di testimoniare quella energia della vita dello Spirito che si ottiene quando ci si nutre del pane della Parola donata da Gesù. In questo senso, riflettere sulla « sezione dei pani» del Vangelo di Marco significa attrezzarsi per vivere questo tempo con uno stile che, educato dalla Parola, « umanizza» il convivere sociale, ricordando e testimoniando che « non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio» (Mt 4,4).
Nel segno della testimonianza, le due direttrici inevitabilmente si incastrano e si intrecciano.
INTRODUZIONE
della Comunione per i Gruppi di Ascolto della Parola
Ribadiamo la necessità di un metodo rigoroso per vivere con frutto gli incontri nei Gruppi di Ascolto. Papa Francesco ha ricordato che «la lettura spirituale di un testo deve partire dal suo significato letterale. Altrimenti si farà facilmente dire al testo quello che conviene, quello che serve per confermare le proprie decisioni, quello che si adatta ai propri schemi mentali» (Evangelii Gaudium, 152). C'è un atteggiamento di fondo che sentiamo necessario suggerire: la Parola di Dio va accolta con umiltà perché è parola d'amore. Solo se viene riconosciuta e accolta come parola d'amore entra nel cuore e cambia la vita. E bisogna lasciare che la Parola faccia il suo percorso: dalla mente al cuore e da questo alla vita quotidiana.
A differenza dei testi pubblicati negli anni scorsi, quest'anno non è stata inserita la sezione relativa alle domande: è preferibile che esse possano sgorgare spontaneamente dalla riflessione che in ogni gruppo emergerà.
Un grazie vivissimo a don Matteo Crimella per avere scritto il testo. Grazie anche a coloro che in vario modo hanno generosamente prestato la loro collaborazione.
Soprattutto, grazie ai tanti gruppi che, raccogliendo questa proposta, vorranno viverla con amore e fedeltà, comprendendola come alimento per una testimonianza di vita cristiana più autentica e trasparente
ESTRATTO DALLA PRIMA PARTE
L'uomo, corpo e spirito
L'uomo come l'animale si nutre, dedicando tempo all'atto del mangiare. L'animale si sfama, inghiottendo quanto si procaccia finché è sazio, per poi cercare nuovamente cibo quando ha ancora fame. Anche l'uomo si ciba, ma il suo atto è ben diverso da quello dei suoi lontani parenti a quattro zampe: quando mangia l'uomo è corpo e spirito; non solo bisogno e istinto, ma pure desiderio e volontà. L'uomo cioè è spirito, anche quando compie un'azione, come il mangiare, che coinvolge il suo corpo.
Che corpo e spirito siano tutt'uno non ci vuole molta scienza a capirlo. Il mangiare ingordo rivela una personalità disturbata che non si tiene a freno, così come il rifiuto del cibo è sintomo di un profondo disagio interiore. Anoressia e bulimia stanno a dire la sostanziale unità fra corpo e anima, dentro un intreccio indistricabile (e in qualche caso fatale) di mancanza di autostima e rifiuto (o assunzione smodata) del cibo. Anche l'antico esercizio cristiano del digiuno - ancora in onore e seriamente praticato presso tutte le Chiese orientali - è diventato ridicolo in Occidente, al punto che nelle due uniche occasioni annuali nelle quali si presenta (il mercoledì delle ceneri a il primo venerdì di
Quaresima per gli ambrosiani e il venerdì santo) sorgono mille scusanti per ridurlo oltremodo. Quasi a contrappeso, però, aumentano a dismisura le diete più ferree, cui ci si sottopone con stoico coraggio al fine di oltrepassare, senza rischio di bocciatura, la fatidica prova estiva del costume!
L'atto spirituale del mangiare inizia molto prima, in quell'ambiente straordinario che è la cucina, la stanza dove abita il fuoco.