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Descrizione
C'è incompatibilità tra libertà e cristianesimo? Quando è nata la moderna idea di libertà? E quando è accaduto che essa si traducesse in istituzioni politiche? È sorprendente scoprire che molte risposte a tali domande devono essere ricercate nel Medioevo, l'epoca in cui il cristianesimo ha espresso in modo più rilevante, nell'Europa Occidentale, la sua influenza sulla società. Il punto di partenza dell'indagine era necessariamente la comprensione di alcune idee connesse a quella di libertà - uguaglianza, equità, giustizia, diritto - nelle tappe fondamentali della loro storia: quando hanno preso forma teorica e, nel tempo, sono divenute consuetudine, pratica per i popoli, istituzioni?L'esame del pensiero giuridico sui diritti della persona, a partire dall'antichità, ha consentito di riscontrare un fattore dinamico di sviluppo nel dualismo Stato-Chiesa, dualismo che attraverso fasi alterne, ora di conflitto, ora di collaborazione, si dispiega per tutto il corso della storia sino ai nostri giorni. Il saggio si conclude con un esito culturale di grande interesse e scarsamente conosciuto: la prima "carta dei diritti umani" della storia, compilata nel primo Cinquecento da Francisco de Vitoria, docente all'Università di Salamanca.
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DETTAGLI DI «La libertà e le sue radici. L'affermarsi dei diritti della persona nella pastorale della Chiesa dalle origini al XVI secolo»
Tipo
Libro
Titolo
La libertà e le sue radici. L'affermarsi dei diritti della persona nella pastorale della Chiesa dalle origini al XVI secolo
Autore
Ormas Maurizio
Editore
Effatà
EAN
9788874025671
Pagine
304
Data
gennaio 2010
Peso
390 grammi
Altezza
20,5 cm
Larghezza
14 cm
Profondità
1,9 cm
Collana
Polis & Oikonomia
Recensioni di riviste specialistiche su «La libertà e le sue radici. L'affermarsi dei diritti della persona nella pastorale della Chiesa dalle origini al XVI secolo»
Recensione di Giovanni De Marchi della rivista Il Timone
Nella mentalità comune è riscontrabile un pregiudizio circa una presunta incompatibilità tra libertà e cristianesimo. Per mostrarne l’infondatezza, l’autore mette in luce come nel Medioevo occidentale affondano le loro radici gran parte delle libertà e dei diritti che costituiscono il patrimonio del nostro vivere civile. L’autore, sacerdote nella diocesi di Milano, si è così soffermato non sullo sviluppo delle vicende storiche ma sull’intreccio delle dottrine teologiche, filosofiche, giuridiche circa la libertà e sulle loro conseguenze a livello politico e sociale.
Tratto da Il Timone n. 94 - anno 2010
(http://www.iltimone.org)
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