Nobody. Una vita negata finisce nel nulla?

Rosa Cagnolo il 23 giugno 2008 alle 11:43 ha scritto:

E’ una piccolo romanzo con un particolare stile narrativo, dinamico, in alcuni tratti di stile pirandelliano. Superata la difficoltà iniziale nel capire, cosa sta succedendo, ci si addentra in una piccola storia dal linguaggio fresco e leggero, ma che in realtà nasconde tra le righe contenuti forti.

Anche la grafica interna è particolare, permette un movimento di spazi visivi che già sono un preludio agli spazi temporali e delle metafore e messaggi nascosti in esso contenuti.

Questi diversi piani narrativi in realtà vogliono essere la presenza e l’incrociarsi di pensieri, sogni, preghiere svolte in stanze diverse (ma nello stesso appartamento). Un po’ come la ns esistenza vissuta in diversi luoghi e/o maschere apparentemente separate ma in realtà congiunte dalla ns identità, il ns io che ci fa essere unici ed irripetibili.

Già ho accennato alle diverse metafore: il non sapere chi e dove dorme nella propria casa, un po’ come dentro a noi stessi, crediamo di conoscerci e poi invece abbiamo angoli nascosti da scoprire o riscoprire.

Non per questo un libro pesante, ma anzi di facile lettura, quasi “giocoso” nel voler scoprire e verificare il perché dei nomi dei protagonisti, per poi riflettere su alcuni aspetti della ns vita, anche se magari non toccati (per fortuna) dall’esperienza specifica.

Da credente, è da considerare la presenza dolce e velata di Maria Vergine….