Insieme a quello della vita, la fede è il più grande dono che una persona possa ricevere. Infatti l’uomo per vivere ha bisogno di ideali in cui credere e di obiettivi nobili da raggiungere. Ha bisogno di dare un senso alla sua giornata, che gli permetta di lottare contro tutte le difficoltà che incontra.
L’esistenza umana è una lunga navigazione in un mare perennemente in tempesta. Non è possibile affrontarla senza una meta da raggiungere, che ricompensi delle fatiche affrontate. La fede cristiana è una luce divina che illumina la vita e che ne rivela la bellezza e la grandezza. È un dono che Dio offre a tutti i suoi figli, così come fa risplendere il sole su ogni angolo della terra. Con la luce degli occhi l’uomo può vedere le cose sensibili. Con quella dell’intelligenza risalire dal visibile all'invisibile. Con la luce della fede sciogliere l’enigma che lo riguarda e diventare capace di rispondere agli interrogativi che lo assillano. Questo libro si propone di aiutare a riscoprire la fede come cammino esistenziale. Il mondo oggi ha bisogno di uomini di fede, che aiutino l’umanità a trovare Dio e con lui il valore e la gioia della vita.
PRESENTAZIONE
Insieme a quello della vita, la fede è il più grande dono che una persona possa ricevere. Infatti l'uomo per vivere ha bisogno di ideali in cui credere e di obiettivi nobili da raggiungere. Diversamente la sua vita diventerebbe banale e indegna di essere vissuta. L'uomo ha bisogno di dare un senso alla sua giornata, che gli permetta di lottare contro tutte le difficoltà che incontra. L'esistenza umana è una lunga navigazione in un mare perennemente in tempesta. Non è possibile affrontarla senza una meta da raggiungere, che ricompensi le fatiche fronteggiate.
La fede cristiana è una luce divina che illumina la vita e ne rivela la bellezza e la grandezza. È un dono che Dio offre a tutti i suoi figli, così come fa risplendere il sole su ogni angolo della terra. Grazie alla fede l'uomo scioglie l'enigma che lo riguarda e diventa capace di rispondere agli interrogativi che lo assillano. Solo la luce che viene da Dio permette all'uomo di sapere con certezza chi è e qual è il suo destino. Nella fede scopre Dio e il suo amore, senza i quali la vita umana sulla terra sarebbe un'oscura e gelida notte invernale.
Viviamo in tempi in cui molti perdono la fede, dopo averla ricevuta in dono col Battesimo. La fede è una grazia che può venire dissipata. È un tesoro prezioso che il seduttore fa di tutto per rubare. Perdendo la fede si perde Dio, si perde l'appartenenza alla Chiesa e si perde la vita eterna. Che cosa si ha in cambio? Le chiacchiere degli uomini e la zavorra dell'effimero. Perdendo la fede si perde la bussola della vita, il timone del comando, la meta da raggiungere. Coloro che non hanno la fede sono i più poveri dei poveri. Sono foglie staccate dall'albero della vita e sbattute qua e là dal vento.
Oggi però molti riacquistano la fede e si convertono. Hanno fatto l'esperienza della vita senza fede e ne hanno assaporato l'amarezza e il vuoto. Sono scesi nell'abisso tenebroso del male e ne hanno avuto orrore. Hanno preferito l'io a Dio, bevendo alla coppa dell'autonomia assoluta, e si sono scoperti palloncini gonfiati, in balia delle mode e dei capricci mondani. Si sono lasciati sedurre dalle false luci che li hanno immersi nella tenebra della menzogna e della morte. I convertiti sono come quei fuggitivi dai campi di concentramento che conoscono il valore della libertà. Più degli altri apprezzano la grazia della fede che li ha tirati fuori dalla palude senza speranza dell'incredulità.
Questo libro si propone di aiutarti a riscoprire la fede come cammino esistenziale. Desidera stimolarti ad apprezzare il tesoro prezioso della fede, perché diventi la ricchezza della tua vita. Mira a portarti al cuore della fede, che è Gesù Cristo incontrato, conosciuto e amato. Il mondo oggi ha bisogno di uomini di fede, che aiutino l'umanità a trovare Dio e con lui il valore e la gioia della vita.
ESTRATTO DAL PRIMO CAPITOLO
LA FEDE
LUCE DIVINA
La fede è come il sole che splende nel cielo. La sua luce rende visibile il mondo che ti circonda. Senza di essa tutto è avvolto nelle tenebre. Con la luce degli occhi puoi vedere le cose sensibili Con quella dell'intelligenza risalire dal visibile all'invisibile. Con la luce della fede scopri un mondo nuovo, che è al di là delle tue possibilità. Con la luce naturale della sua ragione l'uomo può conoscere il mondo e pervenire ad affermare l'esistenza di un Dio creatore, onnipotente, intelligente e buono. Ma oltre non potrebbe andare. Per quanto la mente umana, nel corso dei secoli, si sia dedicata alle più nobili imprese, cercando di penetrare nel mistero che ci circonda, non è mai riuscita a varcare il perimetro inaccessibile della non conoscenza. L'uomo ha compiuto i più grandi progressi nel campo della scienza e della tecnica, ma è rimasto avvolto nella tenebra fitta per quanto riguarda la sua origine e il suo destino. Come un bruco rinchiuso nel suo bozzolo, che si agita senza trovare una via di uscita, muore di asfissia nell'involucro del mondo materiale. Per quanto l'universo appaia, all'occhio umano, una distesa infinita, che non cessa di dilatarsi, è ben piccola cosa nei confronti della mente umana che lo racchiude nella luce del suo pensiero.
L'intelligenza dell'uomo è la meraviglia del creato. Grazie ad essa il mondo è conoscibile nella sua maestosa bellezza e rivela le perfezioni dell'Onnipotenza che lo ha tratto dal nulla e lo conserva nell'essere. Con la luce naturale che lo illumina l'uomo ha coscienza di se stesso e s'interroga sul senso della sua vita. Ma che cosa potrebbe fare di più? Con quale luce potrebbe illuminare il mistero impenetrabile che lo circonda e che lo fa fremere di paura e di angoscia?
La tentazione a cui la nostra generazione sta prestando orecchio è quella di rinchiudersi nel suo angusto mondo materiale per sondarne le profondità, come la talpa che ama correre nel sottosuolo, sterrando veloci gallerie. Non potendo varcare le barriere inaccessibili del mistero, l'uomo pone le sue tende al di qua, su un terreno fragile e provvisorio, ben sapendo che non vi ha stabile dimora. Che cos'è infatti la terra se non una zattera ondeggiante nell'oceano dell'universo? E che cos'è lo stesso universo se non la dilatazione senza limiti di un mucchietto di polvere racchiuso in una mano? Non è forse la terra la gemma del creato? Ma, ahimè, quanto piccola e fragile nella sua incomparabile bellezza! Per quanto l'intelligenza umana scruti, spingendosi fino ai limiti del conoscibile, per quanto le sue applicazioni illudano l'uomo di essere onnipotente, la sua luce fioca non scalfisce la tenebra silenziosa che la circonda. Che fare? Piegarsi all'impotenza? Prendere atto dei limiti invalicabili? Rinunciare ad andare oltre e rinchiudersi nella prigione asfittica dell'effimero? Oppure non arrendersi e bussare senza sosta alle porte di un mondo sconosciuto e inafferrabile?
Da quando l'uomo ha fatto la sua apparizione sulla terra, i termini della sua situazione esistenziale non sono mutati. Il problema è sempre quello: come forare le pareti di questo mondo? Come andare oltre i limiti della finitezza? Dove trovare una luce nuova che illumini l'inconoscibile?
A questi interrogativi non c'è risposta, né mai ci sarà finché l'uomo pretende di essere la luce che illumina il mondo. In realtà, di fronte al mistero che lo circonda, è soltanto un lucignolo fumigante. Le grandi menti dell'umanità, del passato come del presente, sono approdate a ben poco. Hanno cercato e non hanno trovato se non labili tracce. Né poteva essere altrimenti. Non vi è nessuna luce umana capace di illuminare il mistero insondabile dell'Essere. E necessaria una luce superiore, una luce che viene da colui che è l'origine e il fine di tutto ciò che esiste. Questa luce divina è quella del Verbo, la Parola di verità che il Padre genera eternamente, e che è venuta in questo mondo perché gli uomini potessero vedere ciò che mai avrebbero potuto.
L'apparizione della luce vera è il più grande evento della storia umana dopo quello dell'inizio del mondo nel tempo. La luce dell'eternità è scesa nelle tenebre dell'effimero e ha aperto una via lungo la quale gli uomini possono procedere. È un cammino che ha una meta, un golfo di pace oltre i marosi del tempo. È una via che non si esaurisce nel nulla, come i labirinti del vagare terreno. Le porte del mistero si sono aperte e l'uomo entra in un mondo nuovo di cui neppure sospettava l'esistenza. Il cielo si è aperto e la sua luce risplende come il sole sulle onde del mare.
« La luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta » (Gv 1,5). In questa affermazione è racchiuso il dramma dell'umanità, che non si apre al dono della luce venuto dall'alto. Se tu sei cieco, non ti lascerai prendere per mano e condurre da chi ci vede? Se colui che ti offre il suo aiuto non è cieco come te, ma procede nella luce, esiterai forse a fidarti di lui? Per accogliere la luce che viene dall'alto è necessaria l'umiltà. Che cos'è l'umiltà se non la consapevolezza dei propri limiti?