Isaia 1 - 39
(Strumenti. Commentari)EAN 9788870169058
Per la cura di Domenico Tomasetto, l’editrice Claudiana sta offrendo al pubblico italiano una nuova serie dei commentari biblici, nati in ambienti di lingua inglese, in particolare nordamericani, con l’intenzione di unire la ricerca storicocritica alla presentazione del testo capace di parlare alla spiritualità e alla sensibilità dei nostri contemporanei. In tale serie segnaliamo ora questo commento alla prima parte del libro di Isaia.
È stata la ricerca storico- critica a mettere in rilievo le profonde differenze di situazione storica, di stile e di prospettiva teologica presenti nell’uni co rotolo attribuito a Isaia. Al tedesco B. Duhm – che pubblicò il suo commentario nel 1892 – risale la classica distinzione in tre blocchi, attribuiti a tre distinti profeti: il primo Isaia (cc. 1-39), il secondo Isaia (cc. 40-55) e il terzo Isaia (cc. 56-66). Nonostante molte discussioni particolari, dalla maggior parte degli esegeti è sostenuta la divisione del libro in queste tre parti fondamentali, tanto è vero che il presente volume si ferma al c. 39. Negli studi esegetici più recenti notiamo, tuttavia, un significativo cambio di prospettiva nella lettura dell’insieme del libro: mentre in passato la critica biblica cercava di individuare la storia delle diverse unità letterarie presenti in un testo attraverso il modo «diacronico», attualmente l’interesse della ricerca è rivolto piuttosto all’opera finita, nella convinzione che il messaggio si possa ricavare in modo «sincronico» soprattutto cioè dalla sua redazione finale, perché frutto di un progetto deliberato.
A questo procedimento si attiene fedelmente l’autore, che è ministro della Chiesa episcopaliana e presidente dell’Anglican Communion Institute, ha insegnato Antico Testamento presso la Yale University e l’University of St. Andrew, ed è attualmente docente presso il Wycliffe College di Toronto, Canada. L’approccio al profeta Isaia è fatto in base alla forma finale del suo libro, inteso come opera complessiva e studiato principalmente nella sua prospettiva teologica. In forza della sua esperienza del «Dio santo», Isaia denuncia l’ingiustizia sociale, in quanto inconciliabile con l’alleanza che lega Israele a YHWH; il pericolo peggiore sta nell’orgoglio dei capi che non vogliono sottomettersi alla parola divina. Tale infedeltà rischia di causare un pericolo mortale per il popolo. Di fronte a un serio pericolo per la dinastia davidica, il profeta propone la sua autorevole idea: opporsi agli artifici delle potenze militari umane con una completa fiducia in Dio.
Isaia si propone come il profeta della fede, sostenendo la necessità della fede come fiducia nel Signore: la sopravvivenza della «casa di Davide» è garantita dalla fedeltà divina che merita piena fiducia! Davanti alla crudeltà della spedizione assira pronunciò una forte condanna contro l’orgoglio militarista, ribadendo la convinzione che la storia è saldamente guidata dal Signore. Tale prospettiva della storia guidata da Dio costituisce il nucleo ideale della tradizione «isaiana», che nei secoli ha portato alla composizione del suo libro.
Tratto dalla rivista "Parole di Vita" n. 5 del 2013
(https://www.queriniana.it/parole-di-vita)
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