L’a., direttore tecnico dell’Opera napoletana pellegrinaggi, ha – secondo le parole della Prefazione del custode di Terrasanta, p. P. Pizzaballa – steso questo «vademecum, ricco di immagini e preziose informazioni » che può al tempo stesso essere «lettura scorrevole e completa per chi, dall’Italia, cerca uno strumento per conoscere più da vicino la regione e coglierne tutta l’importanza». Dopo una I parte introduttiva che offre uno sguardo d’insieme su Israele e sulle tre grandi tradizioni religiose dell’area, le parti successive descrivono le tre regioni storiche della Galilea, della Samaria e della Giudea con cartine, immagini e schede d’approfondimento.
Tratto dalla Rivista Il Regno 2011 n. 22
(http://www.ilregno.it)
Giovanni Paolo II, durante il pellegrinaggio giubilare in Terra Santa, il 21 marzo 2000, mentre celebrava l’eucaristia nello stadio di Amman (Giordania), ebbe a dire: «Il successore di Pietro è pellegrino in questa terra bene detta dalla presenza di Mosè ed Elia, dove Gesù stesso ha insegnato e opera to miracoli (cf. Mc 10,1; Gv 10,40-42), dove la Chiesa primitiva ha reso testi monianza con la vita di numerosi santi e martiri. In questo anno del grande giubileo tutta la chiesa, e specialmente oggi la comunità cristiana di Giordania, sono spiritualmente unite in un pellegrinaggio alle origini della nostra fede, un pellegrinaggio di conversione e di penitenza, di riconciliazione e di pace. Cerchiamo una guida che ci indichi il cammino. E qui ci viene incontro la figura di Giovanni il Battista, una voce che grida nel deserto (cf. Lc 3,4).
Egli ci indicherà la via da seguire affinché i nostri occhi possano “vedere la salvezza di Dio” (cf. Lc 3,6). Guidati da lui, percorriamo il nostro cammino di fede per vedere in modo più chiaro la salvezza realizzata da Dio attraverso una storia che risale ad Abramo» (n. 1).
Chi sfoglia l’interessante e ponderosa guida di Mario Russo Cirillo ha veramente l’impressione di sentirsi in cammino come popolo pellegrino ed è in grado di ritornare in spirito ai luoghi legati alla storia della nostra salvezza. Pensata in quattro grandi sezioni o parti (In cammino come i nostri padri, E il Verbo si fece carne, Signore dammi quest’acqua, Non è qui. È risorto), questa guida è una miniera preziosa e quasi inesauribile di notizie a carattere storico, biblico, geografico, religioso, spirituale, teologico, politico e sociale sui luoghi principali della salvezza. Ricca di fotografie, finestre, cartine, appendici e approfondimenti, è davvero uno strumento utile per conoscere in modo sapienziale la terra dell’alleanza dove Gesù Cristo ha vissuto e viaggiato durante la sua vita terrena.
La guida si apre con una presentazione del significato di “Terra di Dio” che comprende anche il territorio libanese, visto che Gesù camminò tra Tiro e Sidone. Dopo le indicazioni sul significato biblico, teologico e spirituale del pellegrinaggio e le indicazioni storiche dei primi pellegrinaggi cristiani in Terra Santa, l’autore presenta le vie di comunicazione dell’Antico Oriente e offre notizie dettagliate sulla storia dei popoli del deserto. Si prosegue con l’attenzione alla “mezzaluna fertile” e al “credo storico d’Israele”. Molte pagine sono dedicate alla città di Gerusalemme nell’antichità e nell’età contemporanea. Non mancano riferimenti importanti all’ebraismo e all’islam, come altresì al tempio di Gerusalemme e alle diverse moschee ancora funzionanti. Il linguaggio chiaro, immediato e semplice, permette di comprendere bene le informazioni raccolte di volta in volta.
L’antica tradizione del pellegrinaggio ai luoghi santi ci ricorda l’inseparabile vincolo che unisce la chiesa al popolo ebraico. Fin dagli inizi, la chiesa in queste terre ha commemorato nella propria liturgia le grandi figure dei patriarchi e dei profeti, quale segno del suo profondo apprezzamento per l’unità dei due Testamenti. Fin dai primi tempi, i cristiani sono andati in pellegrinaggio ai luoghi legati alla storia del popolo eletto, agli eventi della vita di Cristo e della chiesa nascente. Questa grande tradizione, che ogni pellegrinaggio intende continuare e confermare, è basata sul desiderio di vedere, toccare e gustare, in preghiera e in contemplazione, i luoghi santificati dalla presenza fisica del Salvatore, della sua madre benedetta, degli apostoli e dei primi discepoli che lo videro risorto dai morti. Nella Terra dell’Alleanza, sul le orme degli innumerevoli pellegrini che ci hanno preceduto lungo i secoli, siamo spinti, quasi come in una sfida, ad apprezzare più pienamente il dono della nostra fede e a crescere in quella comunione che trascende ogni limite di lingua, di razza e di cultura.
Il desiderio dell’autore, direttore tecnico dell’Opera Napoletana Pellegrinaggi, che sembra ispirarsi a un brano importantissimo del Nuovo Testa mento – «Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha par lato a noi per mezzo del figlio» (Eb1, 1-2) –, è quello di offrire ai pellegrini di Terra Santa un vero e proprio itinerario di fede, seguendo sempre la traccia biblica e quella storico-archeologica. Per conto dell’arcidiocesi di Napoli, l’autore ha curato gli aspetti organizzativi di molti eventi ecclesiali, tra cui il giubileo del Duemila, e mostra, proprio attraverso questo sussidio, di cono scerebene i luoghi della salvezza. La guida si mostra completa non solo per essere accompagnati durante il pellegrinaggio, ma anche per rileggerla una volta tornati a casa. Interessante anche la nota bibliografica che permette al pellegrino di approfondire, al di là delle visite guidate, i luoghi e i fatti stori ci della salvezza come in una catechesi che prenda spunto da essi. Ciò a con ferma di quanto ha scritto nella prefazione fra Pierbattista Pizzaballa, custode dei Frati Minori di Terra Santa, questa guida è doppiamente utile: sia per ché accompagna passo passo il pellegrino in viaggio sulle orme di Cristo (è un prezioso vademecum), sia perché permette a chi non è in viaggio di entra re dentro il mondo della Terra Santa con informazioni precise e dettagliate e valide schede di approfondimento (cf. pp. 5-6).
D’altronde il successo e l’apprezzamento per questa guida sono garantiti da circa cinquant’anni di attività di servizio spesi dall’autore nel condurre tantissimi viaggi nella Terra di Dio. Egli scrive: «La nostra guida vuole rap presentare un mezzo attraverso il quale orientare il proprio pellegrinaggio al la comprensione del mistero di grazia che questa terra meravigliosa e affasci nante racchiude in sé, e del quale si diventa partecipi nel percorrerla con la dovuta predisposizione e con il totale abbandono in colui che è l’unica via, verità e vita» (p. 11). L’obiettivo primario prefisso – quello di «far vivere al pellegrino un’intensa esperienza interiore nella terra di Gesù» (ivi) – è stato veramente raggiunto. Di fatti, chi s’imbatte nei singoli paragrafi di tale guida sente fortemente l’eco della Parola e i rimandi biblici e spirituali agli stessi eventi della salvezza. È sufficiente pensare al monte Nebo per far riaffiorare la memoria di Mosè che ci invita a “innalzare gli occhi” per abbracciare con gratitudine non soltanto le opere meravigliose di Dio nel passato, ma anche a guardare con fede e speranza al futuro che egli ha in serbo per noi e per il mondo intero. Come Mosè, anche noi siamo stati chiamati per nome, invita ti a intraprendere un quotidiano esodo dal peccato e dalla schiavitù verso la vita e la libertà, e ci vien data un’incrollabile promessa per guidare il nostro cammino. Mosè contemplò la Terra Promessa da lontano, al termine del suo pellegrinaggio terreno. Il suo esempio ci ricorda che anche noi facciamo par te del pellegrinaggio senza tempo del popolo di Dio lungo la storia.
Tratto dalla rivista "Aprenas" n. 3-4/2011
(http://www.pftim.it)
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