Grita Vera è tra quelle privilegiate creature che, disposte all'ascolto ed a donarsi totalmente alla sofferenza ed al silenzio, sono scelte come portavoce del Signore nel Mondo. Vera nasceva a Roma il 28 gennaio 1923, la seconda di quattro sorelle. Pur nata settimina godeva sin dalla infanzia, buona salute e con il crescere degli anni manifestava spesso il desiderio di diventar suora. Anche nella non breve permanenza in Sicilia, dal 1934 al 1944, non mutò tale intenzione. Il Signore, però, disponeva diversamente dell'avvenire di questa giovane fanciulla. Il 4 luglio 1944, durante un’improvvisa incursione aerea su Savona, che lasciava cadere sulla città bombe e grappoli, vera, con i colleghi dell’ufficio, corre ad una galleria vicina adibita a ricovero. Nella strada si unisce alla marea di gente che, terrorizzata, è in fuga verso la galleria in cerca di salvezza. Nella confusione, nel pigia-pigia Vera è travolta, calpestata da decine di persone, ma nessuno si ferma, nessuno la soccorre. La pietà non ha più senso in quegli istanti di panico e di morte e Vera giacerà a terra per lunghe ore fra morenti e feriti. Quando è riportata a casa le vengono riscontrate gravi lesioni lombari e dorsali. Nessuna cura riesce a guarire i suoi mali che iniziano a far parte di lei stessa. Nel 1967, ad Erli, si fanno sentire le prime voci: “Vera, scrivi…” Ne rimane sconvolta, non riesce a comprendere cosa le stia accadendo. “Vera, scrivi, scrivi ancora… Portami ai piccoli, portami a chi muore senza di Me…”. La triplice corona di sofferenze morali, spirituali e fisiche si posa ogni giorno di più sul capo di Vera. Di qui stupendi colloqui con il divino, di quei meravigliosi dettati venuti dal cielo, di quelle continue e misteriose malattie nessuno è messo a parte. Il segreto delle VOCI, di tanti quaderni scritti, della ragione dei suoi mali è soltanto suo. Nei massaggi tutti incentrati sui Tabernacoli Viventi, sono rilevate le richieste del Signore per ottenere corrispondenza d’amore delle anime ed in particolare da quelle sacerdotali. Gesù vuole essere portato per il mondo, camminare per il mondo come nella Palestina negli ultimi anni della sua vita.