Etica oggi
-Fecondazione eterologa, «guerra giusta», nuova morale sessuale e altre grandi questioni contemporanee
EAN 9788861377936
Ordinario di Filosofia morale a Parigi, l’a. propone la sua «etica applicata » affrontando alcune situazioni della vita che sollevano una problematica morale e che sono oggi al centro del dibattitto pubblico: bioetica; morte, suicidio, eutanasia; animali e natura; diritti dell’uomo e «guerra giusta»; liberazione sessuale e consumismo; etica e affari; responsabilità sociale delle imprese. L’etica applicata, che non è «una semplice applicazione di teorie morali prestabilite a oggetti differenti», utilizza il metodo transdisciplinare «per strutturare una ricerca che sia al tempo stesso fondamentale e pratica». Il vol. offre strumenti di analisi e piste di riflessione sui temi trattati.
Tratto dalla Rivista Il Regno 2011 n. 16
(http://www.ilregno.it)
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17,00 €→ 16,15 € -
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Fulvio Sguerso, fulviosguerso@tin.it il 25 aprile 2011 alle 15:47 ha scritto:
L'etica non è una disciplina astratta ma concreta, non è teorica ma pratica, non è accademica ma pubblica e privata, nel senso che riguarda la vita così privata come pubblica di tutti e di ciacuno. Su questo l'autrice è chiara e netta. E tuttavia i problemi etici, o meglio i dilemmi che incontriamo pressoché quotidianamente nella nostra vita familiare, sentimentale, professionale civile e politica, sembra che divengano sempre più complicati mano a mano che dipendiamo sempre di più da macchine sempre più "intelligenti" e "necessarie" alla nostra salute psicofisica (ma forse non anche a quella spirituale). Questa complessità progressiva, se da un lato potenzia e aumenta le nostre possibilità e capacità di dominio sulla casualità e imprevedibilità degli avvenimenti che ci riguardano (anche se non per tutti) dall'altro aumentano la lostra dipendenza dai "saperi" specialistici e tecnologici, e quindi dalla cerchia ristretta dei tecnici e degli scienziati. Ai quali molto spesso demandiamo le scelte più giuste e oppurtune su come dobbiamo o dovremmo vivere. E, se andiamo avanti con questo ritmo, tra non molto chiederemo agli specialisti anche fino a quando e addirittura perché dobbiamo o dovremmo vivere. A chi spetta l'ultima parola? Ai filosofi' Ai teologi morali? Al Papa? No, l'ultima parola spetta a ognuno, è vero; ma se i più si persuaderanno di usare ormai parole fuori corso o inadeguate di fronte alle "sfide" della scienza e della tecnica, su che basi potranno scegliere in modo libero, cosciente e autonomo su ciò che è bene o male per loro? Lo chiederanno all'esperto di fiducia, al confessore o, magari, al computer? Problemi e dilemmi etici di non facile soluzione si presenteranno sempre, non ultimo quello della funzione (o utilità) dell'etica stessa, una volta che tutto, giusto e ingiusto, lecito e illecito, bene e male sarà una questione di calcolo esatto o sbagliato.
Per ora, data la frequenza con cui si prendono decisioni sbagliate o dannose, l'etica ha ancora un senso. Ma fino a quando? Aspettiamo il prossimo libro di Michela Marzano.
Con stima e riconoscenza, al di qua del bene e del male.