Nel 1912, all'affacciarsi di un momento storico di estremo disorientamento individuale e collettivo, Carl Gustav Jung si rivolse a se stesso e si chiese con drammaticità: "Ma allora qual è il tuo mito? Quello in cui vivi?". Questa domanda interpella lo smarrimento di senso e insieme fornisce la bussola per ritrovare la via, costituendo ancora oggi una scommessa su cui puntare per uscire dalle secche dello spaesamento contemporaneo. Scoprire, perseguire e trasformare il proprio mito - essere ciò che si può diventare - significa innanzitutto riconoscere che la nostra personale vicenda biografica non inizia e non termina con noi, ma s'innesta in un vasto ordito di relazioni, concrete e simboliche, che la sostanziano e alle quali ciascuno contribuisce a dare forma e significato con la propria vita. Il libro invita al passaggio dall'autobiografia alla mitobiografia, in percorsi che aprono il racconto di sé all'esplorazione di quell'ampio contenitore di narrazioni (familiari, sociali, culturali e archetipiche) che ci costituiscono. Apertura che ha valore esistenziale ed etico, tanto per l'individuo quanto per il mondo in cui vive. In una visione caleidoscopica che fa dell'intreccio tra molteplici prospettive un aspetto costitutivo, il volume offre una panoramica articolata delle numerose declinazioni che la ricerca mitobiografica può suscitare. Gli autori dei saggi - Ivan Carlot, Massimo Diana, Susanna Fresko, Romano Madera, Chiara Mirabelli, Moreno Montanari, Ivan Paterlini - sono analisti filosofi e professionisti della formazione e della cura.