Sussidio indirizzato a tutti coloro che desiderano conoscere le parole e i gesti che si ripetono in ogni Messa e che rischiano di restare per lo più sconosciuti nella loro origine e nel loro significato.
Il libro è quindi rivolto direttamente a coloro che partecipano regolarmente o anche saltuariamente all’Eucaristia domenicale, per aiutarli a pregare «meglio», ad entrare nello spirito e nel ritmo della celebrazione. Una finalità quindi non intellettualistica né dottrinale ma concreta e pratica.
INDICE
Abbreviazioni.
Premesse.
Nomi.
I. Le parti della messa. Schema della celebrazione eucaristica
II. Acclamazioni, preghiere e risposte
III. Atteggiamenti e movimenti (Il segno di croce, Pregare in piedi, Mani alzate e stese, Il rito di pace, Andare in processione, Il canto dell’assemblea, Il silenzio)
IV. Inviti e saluti
V. Le parole-chiave della prece eucaristica
Appendice
PREFAZIONE
di Rinaldo Falsini
Queste pagine di commento ai singoli momenti, riti e preghiere della celebrazione eucaristica sono state scritte per i lettori di Adveniat, mensile dell'Opera della Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo, una istituzione che si è distinta nella sua lunga attività dal 1931 soprattutto con le Edizioni (estintesi nel 1999) destinate alla formazione liturgica del popolo cristiano. La genesi del libro ne giustifica i limiti e le insufficienze - in particolare qualche ripetizione, la brevità e l'assenza di documentazione - ma conserva almeno il pregio di un tono quasi familiare e di immediatezza che ne facilitano la comprensione e la lettura. Il lettore più esigente sarà in grado di accedere a opere più importanti e a dizionari specializzati.
Mi sono deciso a raccogliere quelle pagine in un volumetto, a seguito dell'insistente richiesta di lettori e amici, con l'intento di offrire a un pubblico più vasto, non meno desideroso di conoscere le parole e i gesti che si ripetono in ogni Messa e che, pur indispensabili per una consapevole partecipazione, restano per lo più sconosciuti nella loro origine e nel loro significato.
Dopo una premessa generale (nomi, quadro storico, presupposti dell'assemblea, dei poli celebrativi e della domenica), il commento si sviluppa in cinque sezioni: la struttura rituale (riti di introduzione, liturgia della Parola, liturgia eucaristica, riti di conclusione); le acclamazioni, preghiere e risposte; gli atteggiamenti e i movimenti, i saluti e gli inviti; le parole chiave ed espressioni fondamentali della preghiera eucaristica. Infine, un'appendice sull'Eucaristia del sabato sera, la comunione al calice e sulla mano, l'offerta della Messa, penitenza ed Eucaristia, Eucaristia e adorazione, Eucaristia e dialogo ecumenico. Un totale di 55 capitoli (tre o quattro pagine l'uno) ove si passa in rassegna l'insieme dei riti e delle preghiere della celebrazione, seguendo il criterio indicato dalla Costituzione conciliare Sacrosanctum concilium (n. 48): partire dall'analisi dei riti e delle preghiere per arrivare alla "comprensione" del mistero celebrato.
Il libro è indirizzato direttamente a coloro che partecipano regolarmente o anche saltuariamente all'Eucaristia domenicale, per aiutarli a pregare "meglio", a entrare nello spirito e nel ritmo della celebrazione. Una finalità quindi non intellettualistica né dottrinale, ma concreta e pratica. Il lettore però è guidato alla conoscenza degli aspetti dottrinali e delle reali dimensioni del mistero eucaristico mediante la "scoperta" delle parole e dei gesti. Di ogni tema, infatti, si indica la collocazione nella Messa, se ne spiega l'origine e il significato per concludere con una riflessione personale. Così dai singoli elementi si arriva al "centro" della fede nel mistero eucaristico.
Licenziando per la stampa una nuova edizione presso l'editrice Ancora, mi auguro che la lusinghiera accoglienza delle due prime edizioni (è uscita anche una versione in lingua spagnola) possa ugualmente ripetersi mentre compare la terza edizione tipica del Messale Romano, che ho potuto esaminare e utilizzare nell'accurata revisione del testo. Alla vigilia del 40° anniversario del Concilio Vaticano II, sento il dovere di ricordare con viva gratitudine il cardinale Ferdinando Antonelli - al quale avevo dedicato il volumetto nel 1992 - che mi chiamò nell'ottobre del 1962 alla segreteria della Commissione conciliare di liturgia, un'esperienza che ha segnato l'intero corso della mia esistenza con l'impegno nel rinnovamento conciliare liturgico.
ESTRATTO DAL PRIMO CAPITOLO
Sviluppo storico
Dall'ultima Cena a oggi
Anche se una rapidissima storia rituale dell'Eucaristia va incontro all'incompletezza e alla superficialità, vale la pena ripercorrerne le principali tappe per individuarne gli elementi originali e fondamentali e lo stretto legame con la vita della Chiesa. L'Eucaristia non è una realtà statica ma dinamica, non archeologica ma viva, come ha dimostrato la recente riforma liturgica del Vaticano II.
La storia della celebrazione eucaristica comincia con l'ultima Cena del Signore Gesù, nella quale egli stabilì la struttura fondamentale del rito e ne ordinò la ripetizione. Cioè: prese il pane, rese grazie con una preghiera di cui sono ricordate le parole: «Questo è il mio corpo dato per voi...», lo spezzò e lo distribuì come cibo; ugualmente prese il calice del vino, rese grazie dicendo: «Questo è il mio sangue, della nuova alleanza...», lo distribuì come bevanda; infine concluse: «Fate questo in memoria di me». Perciò il nucleo centrale stabilito da Gesù è la presentazione del pane e del vino sulla mensa (il nostro «offertorio» o presentazione dei doni), la preghiera eucaristica con al centro il racconto dell'istituzione, detto «consacrazione», la frazione del pane la comunione al suo corpo e al suo sangue. È la parte detta oggi «liturgia eucaristica». Un'azione rituale commemorativa del Signore risorto, un memoriale della sua morte e risurrezione, la Cena del Risorto: così è stata compresa e celebrata dalla comunità cristiana fin dalle origini, nel giorno di domenica e nelle case private (cf At 20, 7 ss; 1 Cor 11, 17 ss).
Con il passaggio dall'ambiente giudaico a quello ellenistico si accentua la preghiera del rendimento di grazie, detta in greco «Eucaristia» (il nome verrà esteso a tutta la celebrazione e poi ai doni santificati) e si predispone un formulario apposito; si organizza la prima parte con letture bibliche, omelia, canti e preghiere (la nostra «liturgia della Parola») secondo uno schema ispirato alla liturgia sinagogale. San Giustino verso l'anno 160 ci offre la prima descrizione dell'Eucaristia domenicale a Roma e sant'Ippolito verso il 215 presenta il primo testo della preghiera eucaristica scritta, che corrisponde, con alcune modifiche, all'attuale seconda preghiera eucaristica. Le due parti, liturgia della Parola e liturgia eucaristica, sono ben delineate e non subiranno grandi mutazioni lungo i secoli.
Con il IV secolo la liturgia della Messa (è il nuovo nome usato in Occidente) conosce un notevole sviluppo con espressioni di solennità e di splendore e l'introduzione di nuovi elementi. Attorno al duplice nucleo sorgono differenze rituali e di lingua che fanno capo alle grandi città: Alessandria, Antiochia, Bisanzio, Milano, Roma. Nel rito romano (che prevarrà in tutto l'Occidente solo verso il secolo X) si passa dalla lingua greca al latino, alla composizione della preghiera eucaristica o canone romano (che rimarrà sostanzialmente immutato e unico fino al 1968), all'ingresso del Sanctus e del Padre nostro.
Nei secoli V-VII prendono rilievo tre momenti della celebrazione accompagnati da canti e conclusi da orazioni (colletta, offerte e comunione): processione di ingresso, delle offerte di pane e vino con altri doni, della comunione. Per la frazione del pane si introduce il canto dell'Agnello di Dio. Compaiono i primi libri liturgici: per le letture i lezionari (prima si usava il libro della Bibbia), per le orazioni i sacramentare, per i canti il graduale. Il popolo partecipa attivamente a tutte le fasi celebrative, in particolare alla processione offertoriale. La liturgia romana della Messa è ormai ben definita: un'azione ecclesiale nella varietà e ricchezza di modalità celebrative. Ma ben presto comincia il declino.
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Marco Bernardi il 28 ottobre 2014 alle 17:44 ha scritto:
Ottimo libro per approfondire e vivere più in profondità la celebrazione Eucaristica. L'autore affronta le singole parti della messa fornendo delle chiavi di lettura. Consigliato ai catechisti, e a chiunque voglia approfondire l'argomento; adatto anche a lettori poco esperti!
Dott. Manuel Sant il 8 febbraio 2015 alle 20:29 ha scritto:
Capire i gesti nella Messa secondo me è una sfida importante per la catechesi di oggi (non solo dei bambini!), in questo libro i diversi momenti della messa sono analizzati con linguaggio semplice e profilo storico che permette di capire meglio lo sviluppo del rito.
Marco Zenari il 11 ottobre 2016 alle 09:43 ha scritto:
Oggi sembra mancare una conoscenza liturgica di base nei fedeli che ogni domenica partecipano alle celebrazioni eucaristiche.
Il libro di padre Falsini presenta i vari momenti della Messa, nel tentativo di essere accessibile anche a coloro che non sono liturgisti o appassionati dell'argomento.
Interessante l'appendice al testo con alcuni temi come quello del rapporto tra i sacramenti dell'Eucaristia e della Riconciliazione.
Ivan Lavorato il 28 dicembre 2020 alle 11:23 ha scritto:
Un buon testo per chi volesse conoscere meglio la Messa nelle sue parti e nei suoi significati storici e teologici. Non è un manuale di studio, ma un testo divulgativo utile al proprio cammino spirituale.