Sognatore, emotivo, impulsivo. Cristian Mancuso, in arte Crimasso, ha tutto quello che si addice a un giovane della sua età. Con qualcosa in più. "Ci sono pittori che trasformano il sole in una macchia gialla, ma ci sono altri che con l'aiuto della loro arte e della loro intelligenza, trasformano una macchia gialla nel sole", sosteneva Pablo Picasso. E Cristian è tra questi. Nato a Zurigo, in Svizzera, nel 1998, a 13 anni si trasferisce in Italia con la famiglia nel paese d'origine, in Calabria. Un cambiamento che determinerà per sempre il suo destino. «A tempo perso ho cominciato a lavorare a un fumetto di supereroi e, mentre disegnavo il personaggio principale, la cosa mi è sfuggita di mano. Il risultato era qualcosa di esteticamente caotico, ma al tempo stesso armonioso. In quest'opera l'artista raccoglie una serie di opere ispirate a La dolce vita di Federico Fellini, con una tale armonia, da entrare di diritto nel frame accanto a Marcello Mastroianni e Anita Ekberg, quasi a rivivere con loro i momenti di una vita dolce. Un percorso artistico quello di Crimasso non senza ostacoli. L'incontro decisivo con Piero Mascitti a 16 anni con cui, 5 anni dopo, ci saremmo ritrovati per iniziare un percorso insieme, lui come mio mèntore, io come la sua giovane promessa nell'arte. Nel 2020 la celebrazione del centenario della nascita di Federico Fellini con i 60 anni dalla proiezione del film La dolce vita. «Non l'avevo mai visto prima e mi ha entusiasmato, soprattutto per lo stile così realistico e vero». Emozioni che anche un giovane come lui riconosce come indelebili nel tempo. Da qui l'adesione al progetto della mostra e della monografia dedicata al capolavoro felliniano, ideata da Piero Mascitti e dalla giornalista Laura Pacelli, che ne ha curato i testi. Una consapevolezza che lo ha portato anche a esporre nel 2019 la sua prima mostra personale, all'interno del Complesso Monumentale del San Giovanni di Catanzaro dove, tra l'altro, è iniziata la collaborazione con Mascitti.