Nel 1948 il diciottenne Dominique Lapierre decide di affrontare una sfida per altri impossibile: un viaggio negli Stati Uniti (cui si aggiungeranno Messico e Canada) con solo 10.000 franchi, ottenuti con una borsa di studio. È proprio tra le pieghe del resoconto di questo viaggio, in cui l'autore ha dovuto affrontare da solo le situazioni più disparate, divertenti e al tempo stesso avventurose, che intravediamo già l'appassionato giornalista e scrittore di "Stanotte la libertà", "Gerusalemme, Gerusalemme!", "La città della gioia". Un inno alla gioia della scoperta, un refrain accompagna tutto il resoconto del primo viaggio straordinario di Dominique Lapierre: “La vita è bella”. Quando gli aerei non collegavano ancora i continenti e il telefono era uno strumento eccezionale, quando il turismo di massa non aveva ancora trasformato il viaggio in una caccia all'esotismo patinato, un ragazzo di diciotto anni partiva per la sua prima grande avventura attraverso Stati Uniti, Messico e Canada. In quel momento la vita è davvero bellissima per il futuro autore della Città della gioia. Dopo la traversata atlantica, il Paese dei Sogni diventa realtà sotto i suoi occhi, incanto che cede presto il passo alla necessità di procurarsi un piatto caldo e un letto: un dollaro ogni mille chilometri è tutto quello che ha in tasca. Perciò veste di volta in volta i panni di lavamacchine, addetto alle pulizie, giardiniere, giornalista e marinaio. Lo spirito d'adattamento è la sua risorsa, l'intraprendenza la sua moneta. A New Orleans si mantiene facendo le pulizie in un convento di suore domenicane, mentre scopre il Vieux Carré, i vicoli e i locali dov'è nato il jazz. Poi una corsa pazza attraverso i polverosi deserti texani, a bordo di un'auto con due nuovi amici, lo porta a Città del Messico. Un soggiorno tra gli indios, e poi di nuovo sulla strada: pullman lentissimi, autostop, passaggi di fortuna, imprevisti di ogni tipo. Arrivato a New York, scopre un'esaltante megalopoli che – allora come oggi – seduce, invita con insistenza al consumo. Ovunque, dagli altopiani messicani alle foreste del Québec, stringe amicizie, suscita l'interesse della stampa locale, ottiene ospitalità. Dopo aver percorso trentamila chilometri con trenta dollari, torna in Francia e consegna a questo diario il resoconto della sua sfida; pagine che diventano presagio di una vocazione, che raccontano l'iniziazione di un ragazzo che avrebbe dedicato la vita agli altri.