Lettere di Giovanni
(Commentario Paideia)EAN 9788839408433
«La cosiddetta Seconda lettera di Giovanni potrebbe appartenere agli scritti meno letti del NT. Questo non solo perché, insieme alla 3Gv, rappresenta con i suoi 13 versetti e 245 parole lo scritto piú breve del NT. La sua scarsa notorietà potrebbe dipendere dal fatto che il suo contenuto teologico appare modesto…».
Cosí si esprime J. Beutler in un suo commento alle lettere di Giovanni, uscito in traduzione italiana qualche anno prima di Klauck ma in originale tedesco un decennio piú tardi (cf. Beutler J., Le lettere di Giovanni. Introduzione, versione e commento, EDB, Bologna 2009, 133). Eppure a questi 13 versetti semi sconosciuti H.-J. Klauck ha dedicato ben 68 pagine del suo volume! Questo per dire la proporzione del commento alle lettere di Giovanni appena tradotto in italiano nella pregiata collana della Paideia. La mole dei dati raccolti è la prima caratteristica che colpisce, nel lavoro di Klauck. Oltre alle introduzioni dettagliate, in cui ogni argomento è correlato di un’ampia bibliografia, troviamo commenti minuziosi, versetto per versetto – anzi: suddividendo spesso i versetti in parti.
Di particolare interesse, anche per la loro originalità, quei paragrafi che approfondiscono la storia degli effetti, dai Padri alla teologia moderna. E poi alcuni excursus, nove in tutto: la forma con «noi», il linguaggio dell’immanenza nella 1Gv, l’amore fraterno, il comma giovanneo, protocattolicesimo e 1Gv, il presbitero, la «signora eletta», l’ospitalità, Diotrefe. Si può lamentare che lo spazio riservato alla teologia delle lettere, a conclusione dell’analisi, sia fin troppo esiguo. Non è evidentemente l’intento principale dell’A., che nella sua analisi dissemina anche elementi di teologia biblica, lasciando però al lettore il raccoglierli in una sintesi personale.
Proprio questa impostazione di fondo ci dice perché valeva la pena tradurre in italiano un’opera uscita in tedesco nel 1991-1992: i dati raccolti rimangono e sono utili; gli studi recenti sulle tre lettere attribuite a Giovanni possono aiutare a interpretarli magari da prospettive nuove.
Tratto dalla rivista "Studia Patavina" n. 2/2013
(http://www.fttr.it/web/studiapatavina)
La recente pubblicazione in lingua italiana di questo pregevole commentario non ci deve far dimenticare che si tratta della traduzione di un’opera edita in tedesco in due volumi separati negli anni 1991 (1Giovanni) e 1992 (2 e 3Giovanni). Nonostante siano trascorsi oltre vent’anni questo commentario può fare ancora il suo servizio, soprattutto per gli excursus che costellano il testo, dedicati soprattutto alla storia dell’esegesi e degli effetti. L’opera risulta infatti uno strumento di pregio per la grande quantità di informazioni fornite nelle introduzioni e nell’analisi esegetica, principalmente per la capacità di sintesi con cui l’autore, docente di Nuovo Testamento e letteratura cristiana antica a Chicago, sa condensare le numerose tendenze interpretative, offrendo sapienti sguardi d’insieme alle varie problematiche e chiarendo i nodi essenziali intorno a cui continua ad accendersi il dibattito. Le tre lettere attribuite a Giovanni sono trattate in modi distinti, con un’introduzione per la prima e un’altra per la seconda e terza. L’introduzione alla prima lettera (pp. 29-67) si articola in dieci parti, muovendo dal testo in sé per risalire alla sua origine e ambientazione storica, fino alle questioni dell’autore, del luogo e del tempo di composizione. All’interno della questione dell’autore Klauck tratta anche la consistenza della cosiddetta «scuola giovannea» e, traendo profitto dagli studi sulla lingua dei gruppi ristretti (in-group-language), dà notevole rilevanza alla speciale lingua teologica che accomuna i vari scritti giovannei, servendo da codice di comunicazione e rafforzando la coscienza di gruppo: ma questo significa che non è più possibile ricostruire con precisione il ruolo di diversi scrittori all’interno del medesimo gruppo. Rinuncia quindi a prendere posizione sull’identità dell’autore di 1Giovanni, distinguendolo però dall’autore del quarto Vangelo e affermando che la sua opera letteraria fu posteriore a quella dello stesso evangelista: avvenne a Efeso, intorno al 100-110. La parte esegetica è molto dettagliata, attenta alle diverse opinioni degli studiosi precedenti, ma anche capace di proporre una sintesi propria. Rilevante è soprattutto la grande attenzione alla storia degli effetti: assai spesso infatti, anche ad ogni versetto laddove è il caso, l’esame del testo è completato da un paragrafo che delinea la storia dell’esegesi di quel passo, con particolare attenzione agli esegeti antichi. Ugualmente molto utili e importanti si rivelano nove excursus, che approfondiscono in modo dettagliato questioni letterarie, storiche e teologiche. Un breve, ma denso, riepilogo riprende la storia dell’esegesi complessiva di 1Giovanni, il suo uso nella liturgia e le principali prospettive teologiche. L’introduzione alla seconda e terza lettera (pp. 399- 413) segue lo stesso procedimento usato per la prima, confermando la validità di questo commentario per studenti di teologia e ricercatori universitari.
Tratto dalla rivista "Parole di Vita" n.5 del 2014
(https://www.queriniana.it/parole-di-vita)
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