Germania, primavera 1945, ultimi giorni di guerra e primi di pace. Michael Hansen, un giovane militare americano nato da genitori tedeschi, viaggia in missione per il paese man mano che procede la conquista. Scopre con incredulità quello che hanno potuto compiere i dodici anni hitleriani e si chiede come sia potuto accadere. Lo domanda ai volti dei tedeschi che incontra. Persone che reclamano rispettabilità, alcuni ancora sprezzanti, tutti convinti di non avere colpe. «Ma vedrà che non troverà neanche un nazista convinto, e nel caso, se ne prenda cura, perché sarà un testimone autentico di come è potuto succedere tutto quello che abbiamo trovato arrivando qui. Tutti gli altri invece sono vittime, vittime del tempo, vittime delle SS, vittime di Hitler». Ad Hansen i servizi segreti hanno affidato un incarico delicato, interrogare Karl Wagner, il vecchio amico del defunto scienziato Alfred Ploetz. Quest'ultimo, medico genetista arrivato a sfiorare il Nobel, è stato uno dei padri dell'eugenetica razzista e il creatore del progetto «igiene della razza», su cui si fonderanno le pratiche sadiche o sterminatrici del Reich. Assieme a Ploetz, Wagner aveva iniziato il suo cammino di formazione giovanile. Un percorso ideologico che era culminato nell'adesione all'utopia comunitaria del francese Cabet, il fondatore delle comuni «icafiane». Ploetz poi aveva dato uno sviluppo perverso a quel solidarismo, finendo coll'aderire al Nazismo. Da ciò la rottura tra i due amici. Wagner deve spiegare ad Hansen come si diventa nazisti, come dal solidarismo possa generarsi l'eliminazione dei deboli, «come sono nate le teorie dell'igiene della razza». Il suo resoconto inizia dalla seconda metà dell'Ottocento e insegue le tracce di un patto faustiano. Dall'interrogatorio emerge anche il baratro individuale che ha inghiottito un socialdemocratico sotto la tirannia, perseguitato e clandestino. Parallelo, nell'alternarsi dei capitoli, scorre il diario del giovane Hansen, la sua esperienza della Germania anno zero, i suoi amori con donne disperate e travolgenti: «Lo stato d'eccezione in campo erotico». Il viaggio descritto da Uwe Timm dall'utopia all'inferno riesce a trasmettere la tensione di un dramma pur senza perdere mai una misura di sobrietà. Ad avvincere nella lettura non è una fiera dell'orrore, semmai un'inchiesta che assomiglia a un thriller etico.