EAN 9788837227067
La rinuncia al pontificato da parte di Benedetto XVI ha reso effettiva una possibilità astrattamente prevista dal Codice di Diritto Canonico: un evento che nel corso della storia si era verificato soltanto molti secoli prima. Alle origini della Chiesa e nel Medioevo si diedero alcune rinunce più o meno forzate ed esplicite, ma Celestino V, papa per pochi mesi nel 1294, era stato finora l'unico papa legittimo a essersi volontariamente dimesso. Se ancora fra '300 e '400 durante lo scisma e la crisi conciliare della Chiesa d'Occidente vi furono rinunce coatte, il consolidamento del potere papale nei secoli successivi rese inverosimile l'ipotesi di un'abdicazione del Sovrano Pontefice. Voci di dimissioni cominciarono a circolare nella seconda metà del '900, a proposito di Pio XII, Paolo VI e Giovanni Paolo II.Le rinunce al pontificato segnano una svolta nella storia della Chiesa. Secondo la fasulla profezia attribuita a san Malachia, a Benedetto XVI dovrebbe succedere un ultimo papa, detto semplicemente "Petrus Romanus". Forse perché dopo di lui i cristiani potranno vedere una Chiesa diversa?
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Marco Spennati il 21 marzo 2013 alle 12:56 ha scritto:
Libro molto interessante e molto chiaro.
Andrea Tessari il 16 aprile 2013 alle 14:54 ha scritto:
Questo libro è un'agile presentazione storica di varie rinunce forzate (o meno) e di deposizioni di papi o antipapi che hanno attraversato l'intera storia del papato, fino all'analisi della possibilità delle dimissioni con cui si sono confrontati i papi dell'ultimo secolo.
Se mi è permesso fare una critica, questa riguarda la presenza di molti errori di stampa: da “una sinodo” (ripetuto più volte) alle date evidentemente sbagliate (non occorre essere storici per accorgersene, ma basta seguire con attenzione l'andamento dell'esposizione del testo), fino all'informazione (chiaramente errata) di pag. 132 dove si cita un brano dell'omelia pronunciata da papa Benedetto in occasione del mercoledì delle ceneri (13 febbraio 2013), dicendo che non compare nel sito ufficiale della Santa Sede (mentre invece vi compare).
Mi chiedo come sia possibile dare alle stampe un libro, senza che prima nessuno si sia preoccupato di rileggerne il testo per correggere gli eventuali errori!
L'Autore il 4 maggio 2013 alle 07:01 ha scritto:
Nelle fonti latine per tutto il medioevo e l'età moderna la parola "synodus" è femminile e pertanto sulle orme di un grande maestro di storia medievale, Cinzio Violante, si dice "una sinodo": diverso è l'uso al maschile invalso attualmente.
Quanto all'omelia del 13 febbraio, quando questo libro è stato scritto, non era ancora stata inserita nel sito della Santa Sede (il testo è andato in tipografia il 18 febbraio).
Se sono veramente rimasti errori di cronologia, sfuggiti ai controlli fatti in tempi strettissimi, me ne rammarico
(si possono eventualmente segnalare alla casa editrice)